Europa selvaggia: un itinerario tra fiordi, cammini e terre dimenticate

Itinerario Avventura: Scozia, Islanda, Balcani
Nonostante la sua immagine "civilizzata", l’Europa custodisce ancora territori selvaggi, remoti, dove la natura regna sovrana. Questo viaggio ti porta alla scoperta dell’anima nascosta del Vecchio Continente: dai monti delle Highlands scozzesi ai geyser islandesi, fino alle foreste balcaniche.
1. Le Highlands scozzesi – Dal Glen Coe all’Isola di Skye
Parti da Edimburgo e raggiungi il Glen Coe, uno dei luoghi più suggestivi di Scozia. Cammina tra brughiere, cascate e antichi castelli avvolti nella nebbia. Dormi in un rifugio e poi continua verso l’isola di Skye, terra di fate, scogliere a picco e pozze d’acqua smeraldina (le famose Fairy Pools).
Trekking consigliato: The Quiraing, per paesaggi da fiaba gotica.
2. Islanda – Fuoco e ghiaccio
Vola a Reykjavík e noleggia un 4x4. L’Islanda rurale è un regno di estremi. Visita il Golden Circle, ma poi prosegui verso est lungo la Ring Road: cascate titaniche come Dettifoss, ghiacciai come Vatnajökull, e zone vulcaniche come Mývatn.
Per un’esperienza intensa, dormi in un rifugio nella zona di Landmannalaugar, dove puoi fare trekking tra colline di riolite multicolore e concludere con un bagno naturale caldo.
3. Montenegro e Albania – Le Alpi Dinariche
Dimentica le coste affollate. Entra nel cuore montuoso dei Balcani. Dal Parco Nazionale del Durmitor in Montenegro, parte un trekking epico attraverso canyon e laghi glaciali. Passa in Albania, dove le Alpi Albanesi offrono sentieri remoti, ospitalità autentica e villaggi sospesi nel tempo.
Percorri il tratto Valbona–Theth, uno dei cammini più spettacolari d’Europa. Di notte dormi in guesthouse familiari dove ti serviranno raki e pane fatto in casa.
Budget indicativo per 10-12 giorni: €1600–€2500 (noleggi auto e rifugi inclusi)
Periodo ideale: aprile è perfetto per Scozia e Balcani, in Islanda troverai ancora neve ma poca folla.
Consiglio da avventuriero: in Islanda e Scozia porta abbigliamento tecnico a strati e una power bank (non sempre c’è elettricità nei rifugi).