BOLOGNA
RISTORANTE SAN DOMENICO A IMOLA
FORLI' CESENA
RISTORANTE CASA ARTUSI A FORLIMPOPOLI
Sono stato a CasArtusi e scusate se è poco. Questo “ristorante” giovane (è nato il 23 giugno 2007 nell’ambito dell’annuale Festa Artusiana di Forlimpopoli) è già diventato un modello di come affrontare oggi il settore enogastronomico nel suo complesso. Gli artefici sono un eccezionale trio di specialisti, Andrea Banfi, Jamila Kaled, Franco Casalboni, complice una Amministrazione Comunale illuminata (ne esistono ancora), quella di Forlimpopoli, che ha compiuto il miracolo di innescare un filone economico d’oro centrato sul turismo del gusto, Forlimpopoli una città “da assaggiare”, celebrando il suo più illustre concittadino, Pellegrino Artusi, riconosciuto da tutto il mondo come il padre della cucina italiana grazie al fondamentale testo, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, una raccolta di 790 ricette sperimentate e migliorate in casa grazie alla sua domestica Marietta Sabatini, in onore della quale fu fondata l'Associazione delle Mariette. Un piccolo inciso: l’altro “illustre” forlimpopolese fu il Passator Cortese, che derubò Artusi al punto da costringerlo ad emigrare a Firenze (fu però la sua fortuna, tornò ricco e famoso). Casa Artusi è molto di più di un ristorante, è il primo “Centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina di casa”, con biblioteca, ristorante, scuola di cucina e spazio eventi. Collocato in un antico convento sapientemente ristrutturato, fa parte della rete dei Musei del Gusto dell'Emilia-Romagna, ed è aperta ad appassionati e curiosi, donne e uomini di casa, professionisti e cultori, studiosi e ricercatori, che vogliano approfondire la cultura e la pratica della cucina domestica. Chi si aspetta però di trovare una atmosfera naif finto - casalinga è fuori strada. Il Ristorante CasArtusi ha la consapevolezza che viviamo in un’epoca di rinnovata attenzione verso i valori identitari del territorio, quelli che ci fanno sentire parte integrante di una comunità e che appartengono di diritto alla cultura del cibo. Ma persegue questo affiancando alle ricette della tradizione, proposte più innovative dove si coglie un sottile equilibrio fra genuinità ed eleganza, perfetto punto di incontro tra storia ed evoluzione. Comunque, ogni giorno in CasArtusi, troverete la piadina e lo gnocco fritto, la pasta fresca all’uovo impastata a mano e tirata al mattarello, i salumi artigianali, la farina macinata a pietra, l’olio extravergine Dop Colline di Romagna e Dop di Brisighella, la Razza Bovina Romagnola, le uova freschissime, i formaggi di grotta, il sale “dolce” di Cervia, lo zafferano delle colline di Oriolo dei Fichi, i frutti dimenticati della zona di Riolo Terme, la Mora Romagnola… ma anche l’ultima novità internazionale proposta dagli chef chiamati da tutto il mondo come docenti per insegnare, nella Scuola di Cucina di CasArtusi, a declinare la propria professionalità attraverso la memoria domestica. Nell’occasione della mia visita, ho gustato un menu importante, rigorosamente stagionale, pensato per mettere in risalto i prodotti di qualità del territorio. Millefoglie di mandorle e spuma di aceto balsamico tradizionale (Antica Acetaia La Secchia) con il lonzino di Mora (la razza suina tipica romagnola) al pepe di Sarawak (pepe della Malesia molto aromatico ma poco piccante) e spinaci freschi. Tortino ai pistilli di zafferano di Oriolo dei Fichi (una ridente località sui colli faentini) su vellutata di piselli con carciofo croccante e fiori di primavera (da mangiare). Minestra di passatelli (ricetta artusiana n. 20) in brodo di manzo e cappone. Lasagnetta agli asparagi con fonduta di pecorino di grotta di Brisighella (Gran Cru). Medaglione di infracostata di vitellone dell'Appennino IGP (Fattoria Fontetto) alla maggiorana e tartufo bianchetto su quadretto di ceci. Costolette di agnello scottate alla griglia con patate spicchiettate. Trancetto pasquale con gocce di cioccolato (Gran Cru) e zabaione caldo. Per queste squisitezze, servite in maniera visivamente impeccabile in un delizioso servizio di stoviglieria pregiata faentina decorato all’antica maniera, ho speso 38 euro. A quando in Liguria una simile iniziativa nel nome, per esempio, di Nino Bergese "il cuoco dei re, il re dei cuochi"?
RISTORANTE MAGNOLIA A CESENATICO
Magnolia Ristorante nasce nel 2003 da un’idea di Alberto Faccani di coinvolgere i propri ospiti in un’esperienza di gusto inusuale fatta di divertimento, passione per i sapori puri e gli abbinamenti armonici. Un luogo dove la tradizione locale incontra altri mondi, la creatività incontra la voglia di sperimentare e stupire, la cucina incontra l’arte, dove l’equilibrio sorprende e incanta. Una formula che ha conquistato il palato della critica e ha consentito al Magnolia di ricevere, già dal secondo anno di vita, la Stella Michelin. Alberto Faccani si prende cura di tutti gli aspetti del suo Ristorante, dalla selezione delle materie prime alla scenografia del piatto, dalla panificazione alla pasticceria rendendo il Magnolia “un luogo di piacere, dinamico e fresco, dal respiro internazionale” dove l’ospite all’arrivo di ogni portata, sorride di stupore e di piacere.
MODENA
OSTERIA FRANCESCANA A MODENA
Massimo Bottura (Modena, 30 settembre 1962) è un cuoco italiano. È chef e proprietario dell'Osteria Francescana, ristorante premiato con tre stelle Michelin a Modena, classificatosi - per il secondo anno consecutivo - terzo ristorante al mondo nella lista dei The World's 50 Best Restaurants Awards 2014.
Nato e cresciuto a Modena, inizialmente lavora come grossista di prodotti petroliferi nell'azienda di famiglia. Nel 1986 interrompe gli studi di giurisprudenza e rileva una trattoria a Campazzo, vicino a Nonantola, dove apprende la cucina emiliana. Successivamente approfondisce la cucina francese classica con Georges Cogny e, nel 1992, studia con Alain Ducasse nel suo «le Louis XV» a Montecarlo in uno stage di alcuni mesi.
Dopo aver proseguito la formazione a New York, nel 1995 rientra a Modena e rileva una trattoria tradizionale nel cuore della città, l'Osteria Francescana.
Nel 2000 lo chef catalano Ferran Adrià invita Bottura nel proprio ristorante El Bulli in Spagna, dove apprende le basi della cucina molecolare. Bottura propone una cucina creata mediante una rielaborazione moderna dei piatti e delle materie prime tradizionali. Nel 2005 scrive il libro "Aceto balsamico", seguito nel 2006 da "Parmigiano Reggiano" e da "PRO. Attraverso tradizione e innovazione". Nel 2011, sempre a Modena, assieme a Marta Pulini apre il ristorante Franceschetta58. Durante l'estate del 2012, poco dopo aver ricevuto la terza stella Michelin, Bottura chiude l’Osteria Francescana per un breve periodo di rinnovamento. Nel 2013 partecipa all'Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti. Il 3 marzo 2014 riceve il White Guide Global Gastronomy award. È uno dei 10 direttori del centro di formazione Basque Culinary Center.
Riconoscimenti
1991 Accademia Italiana Della Cucina, Cucina Eccellente per la Trattoria del Campazzo
2002 Guida Michelin, Una Stella Michelin Guida del Gambero Rosso, Premio Miglior Chef emergente
2004 Guida dell'ESPRESSO, Performance dell'Anno
2005 Lo Mejor de La Gastronomia, Premio Internacional Guida dell'ESPRESSO, Pranzo dell'Anno Guida Veronelli, Tre Stelle
2006 Guida MICHELIN, Due Stelle Michelin Golosaria, Ristorante Creativo dell'Anno
2007 Identita Golose, Miglior Chef creativo Guida del Gambero Rosso, Tre Forchette Guida dell'ESPRESSO, Piatto dell'Anno: "Riso grigio... e nero" Guida dell'ESPRESSO, punteggio 19/20
2008 Consorzio Brunello di Montalcino ‘Leccio d’Oro’, Miglior Ristorante dell'Anno Consorzio Parmigiano Reggiano ‘Coltello d'oro’, Uomo dell'Anno Guida dell'ESPRESSO, Piatto dell'Anno: "Zuppa di lumache e spuma di aglio dolce"
2009 Guida dell'ESPRESSO, punteggio 19,5/20 Guida del Gambero Rosso, Piatto dell'Anno: "Omaggio a Thelonious Monk" The World’s 50 Best Restaurants, 13th Best Restaurant in the World The World’s 50 Best Restaurants, Highest New Entry Accademia della Cucina Italiana, "Magnifico del Presidente"
2010 Les Grandes Tables du Mondes Guida dell'ESPRESSO, punteggio 19,75/20 Identita Golose, Cuoco dell'Anno Guida BMW, Ristorante dell'Anno Andrew Harper Hideaway Report, Restaurant of the Year The World’s 50 Best Restaurants, 6th Best Restaurant in the World The World’s 50 Best Restaurants, Best Italian Restaurant
2011 Guida dell'ESPRESSO, Punteggio 19,75 (Miglior Ristorante d'Italia) Grand Prix de l’Art de la Cuisine, Chef dell'Anno Comune di Modena, Medaglia d'oro del Comune The World’s 50 Best Restaurants, 4th Best Restaurant in the World The World’s 50 Best Restaurants, Chef’s Choice Award Lo Mejor de la Gastronomia, El Restaurante del Dia 9,25
2012 Guida del Gambero Rosso, Tre Forchette con punteggio 95/100 (Miglior Ristorante d'Italia) Guida dell'ESPRESSO, Punteggio 19,75/20 (Miglior Ristorante d'Italia) Guida MICHELIN, Tre Stelle Michelin Guida Touring, punteggio 93 (Miglior Ristorante d'Italia) The World’s 50 Best Restaurants, 5th Best Restaurant in the World
2013 Guida del Gambero Rosso, Tre Forchette con punteggio 95/100 (Miglior Ristorante d'Italia) Guida dell'ESPRESSO, Punteggio 19,75/20 (Miglior Ristorante d'Italia) The Daily Meal, International Chef of the Year The World's 50 Best Restaurants, 3rd Best Restaurant in the World
2014 White Guide Global Gastronomy Award
PARMA
RISTORANTE AL VEDEL A COLORNO (PR)
RAVENNA
ANTICA TRATTORIA AL GALLO A RAVENNA
Bruno Barbieri (Medicina, 12 gennaio 1962) è un cuoco e personaggio televisivo italiano. Nel 1979 ha la possibilità di lavorare come terzo cuoco sulle navi da crociera e di conoscere così culture culinarie di diversi paesi. Dopo un anno e mezzo torna in Italia e comincia a lavorare in piccoli locali della riviera romagnola in qualità di chef di partita. Segue corsi di perfezionamento anche all'estero e dopo un certo tempo approda alla "Locanda Solarola" di Castelguelfo; il ristorante guadagna per due anni consecutivi 2 stelle Michelin. Avvalendosi della collaborazione di Giacinto Rossetti, Mauro Gualandi e Igles Corelli, gestisce poi i ristorante “Il Trigabolo” di Argenta. Negli anni Novanta, il ristorante si aggiudica anch'esso 2 stelle Michelin. Grazie all'intervento di Barbieri anche il ristorante "Grotta di Brisighella" (a Brisighella in provincia di Ravenna) ottiene il riconoscimento della stella Michelin. Barbieri apre poi il ristorante "Arquade" nel relais Villa del Quar, a San Pietro in Cariano in provincia di Verona. Il locale compare sulle guide gastronomiche dell'anno 2007 con 2 stelle Michelin mentre il Gambero Rosso lo segnala con 3 forchette. Nel luglio del 2010 Bruno Barbieri decide di lasciare le cucine dell'Arquade per trasferirsi in Brasile. E' stato lo chef italiano con maggior numero di stelle, ma attualmente secondo la Guida Michelin 2014 non ha alcun ristorante stellato o premiato con rosette. In passato i ristoranti stellati erano: 1 stella Grotta di Brisighella, 2 stelle Trigabolo (Argenta), 2 stelle Locanda Solarola, 2 stelle Ristorante Arquade - Relais Chateaux Villa del Quar, in tutto 7. Autore di numerosi libri tra cui uno dedicato alla cucina senza glutine, è protagonista di programmi televisivi di successo per il Gambero Rosso Channel e collaboratore di varie radio. Dal 2011, insieme allo chef Carlo Cracco e al ristoratore Joe Bastianich, è giudice di MasterChef Italia. Dal 2013 fa parte anche della giuria di Junior MasterChef Italia con Lidia Bastianich e Alessandro Borghese. Nel marzo 2012 apre a Londra il ristorante Cotidie, che lascia nel maggio 2013 a causa dei suoi eccessivi impegni; gli subentra lo chef Marco Tozzi, insignito di 1 stella Michelin dal 2011.
RIMINI
RISTORANTE POVERO DIAVOLO A TORRIANA (RN)
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