giovedì 13 giugno 2024

Corso Turismo nelle Regioni Italiane Ristoranti: Lezione 3 Lombardia

BERGAMO

RISTORANTE DA VITTORIO A BRUSAPORTO (BG)Da Vittorio

Da Vittorio: la storia di un talento. ll talento di Vittorio Cerea che nel 1966, insieme alla moglie Bruna, aprì il suo ristorante a Bergamo. Bruna e Vittorio Cerea erano una giovane coppia innamorata e con la passione della cucina, quando aprirono nel centro di Bergamo il ristorante Da Vittorio. Era il 1966 e la cucina di pesce, diventata uno dei fiori all'occhiello del locale, ancora faticava a trovare spazio nei menù, oscurata dal primato delle carni. Fu una scommessa grande, vinta grazie ad approvvigionamenti quotidiani ed elaborazioni squisite. Bergamo divenne rapidamente una tappa imprescindibile per gli appassionati del buon mangiare, e insieme al successo arrivò anche la prima stella Michelin (1970), raddoppiata, insieme al crescere di votazioni e giudizi dei più prestigiosi critici gastronomici italiani e stranieri, nel 1996. Negli anni 2000 si è anche realizzato il sogno di entrare nella superguida dei migliori locali del mondo. Prima con l'iscrizione ai "Relais Gourmand" (ovvero, la sezione ristoranti), poi, dopo pochi mesi dal trasferimento nella prestigiosa villa con camere affondata nel verde della Cantalupa, a Brusaporto - con l'ingresso nei circuiti Relais&Chateaux e Les Grandes Tables du Monde. Ed infine, nel 2010, la tanto ambita terza stella Michelin.
Le materie prime sono di altissimo livello: scampi di Mazara del Vallo, carni piemontesi, funghi nostrani, tartufi d’Alba e una quantità indescrivibile di altri ingredienti che viaggiano ogni giorno dai luoghi di origine alla cucina del ristorante. Il concetto di "tradizione lombarda e genio creativo" ben rappresenta il filo conduttore dei menù che sono aggiornati e rivoluzionati insieme al divenire del mercato e delle stagioni. La cura, l'attenzione e l'approfondimento dei temi culinari è allargato per non far torto a nessun palato. L’evoluzione della cultura in cucina ha portato alla conoscenza approfondita e perfetta delle materie prime, alla scelta di tecniche ricercate ed al rigore assoluto nella manipolazione. Libertà negli accostamenti, piccoli tocchi di colore e vivacità dei sapori creano contrasti che si incontrano fisicamente in un crescendo di armonia del gusto.
La cura, l'attenzione, l'approfondimento dei temi culinari è allargato per non far torto a nessun palato.

TAVERNA DEL COLLEONI A BERGAMOTaverna del Colleoni
La taverna del Colleoni di Bergamo dal 1744 è intrisa di storia lombardo-veneta, in un palazzo del XIV secolo, ristrutturato nientemeno che dal Bramante. E’ dedicata al condottiero e affacciata su una delle più belle piazze d'Italia. Un'armonia di sale e di ricette antiche che hanno affascinato persino il grande Le Corbusier.

BRESCIA

OSTERIA DELLA VILLETTA A PALAZZOLO SULL’OGLIOOsteria della villetta
Collocata in una bella palazzina novecentesca, l’Osteria della Villetta, in Via Marconi 104 a Palazzolo sull'Oglio (BS), dal 1900 e’ tra le ultime osterie ferroviarie italiane, di cui conserva, con eleganza, ambienti, arredi, e ricette. Sorta sulla Imperial-Regia Privilegiata Strada Ferrata Ferdinandea Lombardo-Veneta, la prima ferrovia Venezia-Milano, dagli anni Sessanta e’ stata cenacolo di pensiero artistico, con Restani, Pomodoro, Mendini, Rotella, Kostabi, i cui omaggi spiccano alle pareti.

RISTORANTE AL MIRAMONTI L'ALTRO A CONCESIO (BS)Al Miramonti l'altro

È un’ambasciata della grande cuisine in Italia il Miramonti l’Altro. Nel piatto va in scena l’orgoglio di un grande chef neoclassico, applicato anche alle emozioni delle specialità bresciane.
Nato a Nantes nel 1963, Philippe Léveillé ha frequentato l’alberghiero di Saomure prima di avviare una girandola di peregrinazioni in giro per il mondo. Dall’esordio parigino presso l’Hotel Winsor Clovis, all’Hotel Helton Kennedy di New York, al ristorante Boucairre Meridiane in Martinica, al Vis Palace Grand Corniche a Montecarlo,  alle Maschere di Iseo, all’antico ristorante Ponte di Briolo, al Miramonti di Caino presso la famiglia Piscini, al Miramonti l’altro a Concesio.
La grande tecnica di Philippe, che padroneggia l’accademia, si incontra con il savoir-faire insuperabile di Mary Piscini, che gli trasmette i segreti dei suoi piatti prima di lasciargli definitivamente i fornelli. Con il migliore degli happy end, il matrimonio d’amore si concretizza nella fede che cinge l’anulare suo e della bella Daniela, elegante padrona di casa insieme al fratello Mauro Piscini.

RISTORANTE AL VILLA FELTRINELLI A GARGNANO (BS)
Villa Feltrinelli
C’è un marchigiano, poco più che quarantenne e innamorato del lago, dietro il recente primato di Villa Feltrinelli nella ristorazione: mai sulle sponde del Benaco, un locale aveva conquistato due stelle per la Guida Rossa Michelin. Stefano Baiocco, anconitano doc, è executive chef del cinque stelle di Gargnano, considerato uno dei luoghi di maggiore charme in Europa.
Baiocco è giramondo di vocazione. Giovanissimo è già all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, poi a Parigi - alla corte di due grandi come Alain Ducasse e Pierre Gagnaire - e poi tra Yokohama e New Work, Hong Kong e Oxford, ancora Parigi e la Spagna. Ci vogliono il mare di Ravello e la carica di sous-chef al Rossellinis di Palazzo Sasso, location tra le più belle del Tirreno, per farlo rientrare in patria. Tre anni intensi, e dopo vari contatti infruttuosi arriva la chiamata da Villa Feltrinelli, all’epoca gestita dal gruppo di Bob Burns, magnate del lusso statunitense che aveva rimesso in sesto la location dopo decenni di incuria.
Il passaggio è stato fondamentale, Burns è un maestro del settore ma aveva un concetto di cucina “vecchio” per l’hotellerie, molto americano. Il nuovo proprietario ha deciso di investire e ha creduto nella sua filosofia, non a caso si è conquistata subito la prima stella. Da quel giorno la percentuale di clientela italiana al ristorante, generalmente più competente, è cresciuta sino al 50% attuale. La doppia stella Michelin arriva nel 2012. Baiocco è noto nell’ambiente per aver creato uno straordinario giardino di erbe e fiori commestibili che ispira la sua cucina.
A Villa Feltrinelli i clienti sono gourmet abituati a ristoranti top che prediligono il menu degustazione e ospiti che non amano i piatti complicati: si deve accontentare tutti.

RISTORANTE LIDO 84 A GARDONE RIVIERA

È in quel giardino diffuso che prende il nome di Gardone Riviera, sulla sponda occidentale del lago di Garda, che Giancarlo e Riccardo Camanini hanno deciso di inaugurare l’avventura gastronomica del Lido 84. Qui, dove tra canfori ed ulivi, oleandri e buganvillee, comincia la meravigliosa “Riviera dei Limoni”, Riccardo ha deciso di radicare la sua cucina dopo un percorso di formazione che l’ha visto crescere al fianco di grandi maestri quali, tra gli altri, Gualtiero Marchesi, Raymond Blanc, Jean-Louis Nomicos e Alain Ducasse.

COMO

ANTICA OSTERIA CROTTO DEL SERGENTE A COMO
Crotto del Sergente
L’ultimo crotto di Como, testimone della tradizione secolare che utilizzava le cavità naturali nelle montagne per conservare cibi e vini, ospita. Nel Settecento era anche abitazione; nel 1880, come recita la licenza, la famiglia Cantaluppi lo trasformò in osteria con campo da bocce. Immerso tra alberi secolari e restaurato sapientemente nel 1997, conserva la grande volta originale di roccia rivestita di mattoni, la ghiacciaia, il portone ottocentesco con incastonate monete d’epoca e l’antico stabile soprastante. Cucina del territorio rivisitata con stile.

RISTORANTE BERTON AL LAGO A TORNO

Berton al Lago: bontà in riva al Lario. Il Sereno è un hotel di lusso che si trova a Torno (Como), sulla sponda orientale del Lario, e che gode di una posizione privilegiata. Al suo interno si trova anche il ristorante Berton al Lago (1 stella Michelin dal 2018, presa pochi mesi dopo l’apertura), gestito da Andrea Berton e condotto dall’Executive Chef Raffaele Lenzi, che ha un approccio molto rispettoso verso le materie prime e propone una cucina italiana con un twist moderno e contemporaneo. Lenzi, classe 1984 e di origine napoletana, ha quasi 20 anni di esperienza nell’industria della ristorazione. Ha iniziato a lavorare giovanissimo nella panetteria di famiglia per poi fare anche 6 anni di esperienze internazionali tra Londra, New York, Roma, Valencia, il Giappone e Milano, tra le quali spiccano quelle da Elio Sironi al Bulgari di Milano, da Pino Lavarra al ristorante Rossellinis di Ravello e da Stefano Baiocco a Villa Feltrinelli sul Lago di Garda.


RISTORANTE CROTTO DEI PLATANI A BRIENNO (CO)Crotto dei platani

Il Ristorante Crotto dei Platani a Brienno (CO) fondato nel 1855, nel cuore della montagna, è erede degli antichi crotti del lago di Como, cavità naturali della roccia dove si conservavano cibi e vini, con il grande camino e l’antica volta a botte dipinta a stelle, la terrazza sul lago ed il porticciolo era quartier generale dei più inafferrabili contrabbandieri, mimetizzati tra i boscaioli e cavapietre che frequentavano il locale. Oggi è soprattutto custode delle antiche ricette lariane.

TRATTORIA DEL VAPORE A CERNOBBIOTrattoria del vapore

In Via Comici 2/D, a Trieste sorge dal 1865 l’Antica trattoria Suban, uno dei locali più caratteristici della città. Ambientazione e arredi sono quelli di un tempo e ad andar a pranzo da Suban, appena in collina, sembra di fare un salto indietro negli anni. La cucina interpreta il ruolo eccellente della città mitteleuropea, con piatti dell'est e dell'ovest.

MANTOVA

RISTORANTE DAL PESCATORE A CANNETO SULL’OGLIO (MT)

Dal pescatore


MILANO

ANTICA OSTERIA LA RAMPINA A S. GIULIANO MILANESE
La Rampina
Lungo la Via Emilia, al km 314 a S. Giuliano Milanese (MI) sorge dal 1500 l’Antica Osteria La Rampina che conserva la struttura di antica cascina lombarda e nella quale si possono degustare i piatti della tradizione. La storia importante ha incrociato spesso i suoi locali. Nel 1515, la battaglia di Marignano, a seguito della quale i Francesi s'insediarono in Lombardia, venne combattuta nei suoi pressi. Il generale Radetzky la requisì con le truppe nel 1848, nel pieno delle Cinque Giornate di Milano. Alle pareti troverete l'elenco degli osti che l'hanno posseduta dal 1706.


ANTICA TRATTORIA DELLA PESA A MILANO
Pesa
Il profumo della storia dal 1880 abita all’Antica Trattoria Della Pesa, in una delle ultime, gloriose osterie di Milano. Dove hanno fatto sosta assidua generazioni di editori, come Mondadori, Longanesi, Rizzoli, di giornalisti, come Fraccaroli e Montanelli. E la cultura si è seduta a tavola con Boito, Malaparte, Buzzati, Prezzolini, Pasolini. Cibo e parlare milanesi.

RISTORANTE AL MUDEC DI MILANO

 

ristoranti

musei

Milano: città internazionale e punto di riferimento per il design, la moda e il cibo… Eccellenze che esprimono l’italian lifestyle celebrato in tutto il mondo. Situato in Zona Tortona, al terzo piano del MUDEC-Museo delle Culture, nel cuore del design district, è un luogo in perfetta sintonia con la nostra filosofia di cucina che ha nella sperimentazione e nella ricerca i suoi capisaldi. È qui l’opificio di alta gastronomia che determina lo stile di ogni nostro ristorante, pur nel rispetto delle biodiversità dei territori. È qui che esploriamo nuovi mondi e nuovi sapori, senza mai dimenticare origini e tradizioni. Milano è punto di riferimento e fucina creativa per ogni declinazione della nostra “Classicità contemporanea”.L’ambiente intimo ed elegante, esaltato da toni caldi e naturali e da sedute e divani dalle linee fluide e avvolgenti in morbide pelli e cuoio, invita l'ospite a rilassarsi per godere appieno e nel massimo comfort l'esperienza gastronomica, che viene ricercata dallo Chef e dalla sua brigata come massima espressione di piacere.I piatti in carta sono un viaggio nella cultura gastronomica più raffinata, dal menù degustazione “Be Contemporary” al menù “Be Classic”, con i grandi classici firmati Enrico Bartolini, senza dimenticare le novità stagionali e le creazioni più originali, crocevia di sapori, mondi e tradizioni.

RISTORANTE A SANTA LUCIA A MILANOSanta Lucia
Nel 1929, lancio' la pizza e la cucina napoletana a Milano e vennero persino Gabriele D'Annunzio e Pietro Mascagni. Scoperto dagli attori, e' divenuto un simbolo del dopo-palcoscenico, con Josephine Baker, Yves Montand, Sergio Tofano, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Toto', Peppino De Filippo, la Wanda Osiris, e poi Marcello Mastroianni, Frank Sinatra, Liza Minnelli, ognuno col suo posto fisso per anni, e tutti fermati nel tempo negli oltre 400 ritratti alle pareti. E con loro, da allora, tutto un mondo di star, industriali, registi e giornalisti.

RISTORANTE BAGUTTA A MILANO
Bagutta

Il Ristorante Bagutta a Milano dal 1924 fu subito trattoria letteraria. Nel 1927, Orio Vergani ideò il celebre Premio destinato al libro più bello, raccogliendo le simboliche "multe" fatte pagare agli scrittori che arrivavano in ritardo alle riunioni. Da allora, ogni anno, un celebre libro e menu finiscono appesi alle pareti. E nella saletta dei "baguttiani", ogni giorno, l'intelligenza si riunisce a tavola con i più bei nomi della cultura.

RISTORANTE BOEUCC A MILANO
Boeucc
L'Antico ristorante Boeucc dal 1696 fa parte della storia di Milano. Complice l'oste-patriota, le Cinque Giornate di Milano partirono anche dall'osteria del Boeucc quand'era in via Durini angolo via Borgogna. E' tutto storia e classe, trasferito nel 1939 nel palazzo che fu del Giovin signore del Parini, nato dal segno del Piermarini, progettista della Scala. Lo scrittore Piovene era di casa. Toscanini pasteggiava con mezza di Champagne. Il maestro Maazel, rapito dai sapori, arrivo' in ritardo a dirigere un Falstaff. Eduardo de Filippo disse che i migliori spaghetti pomodoro e basilico, fuori da Napoli, li servivano qui.

RISTORANTE CONTRASTE A MILANO

Al Contraste di Matias Perdomo eravamo stati subito dopo l’apertura. In questo lasso di tempo il ristorante si è fatto spazio sull’affollata scena milanese conquistando un pubblico variegato, tanto da essere meta gettonata dai turisti internazionali, ma anche e soprattutto dai milanesi doc, che del locale in via Meda sono assidui visitatori. Perdomo però non è certo il tipo che si accontenta: insieme ai suoi amici e soci, il pastry chef Simon Press e il maître/sommelier Thomas Piras, da pochi mesi ha rivoluzionato l’offerta del locale, aprendo un nuovo, interessante capitolo che al momento in Italia è il solo a scrivere. L’intento era stato dichiarato sin dall’inaugurazione, ma il passaggio è stato graduale: 20 mesi in tutto per abituare la clientela, sondarla e infine compiere il grande balzo: eliminare il menù. Così, al centro della nuova esperienza enogastronomica proposta da Perdomo, c’è il rapporto di fiducia tra il cliente e lo chef, l’universo gustativo del primo e l’estro creativo del secondo. Ogni ospite può infatti scegliere tra due degustazioni, diverse solo per numero di portate, indicando preferenze e desideri, quello che segue invece è l’improvvisazione dello chef, diversa di serata in serata.

RISTORANTE CRACCO A MILANO
Cracco
Il Ristorante Cracco nasce il 1 Luglio 2007 da radicali cambiamenti. Gli interni, completamente ristrutturati ed ampliati, sono stati affidati allo studio degli architetti Beretta che hanno realizzato un ambiente elegante e confortevole, reso più prezioso dalla boiserie di ciliegio che ricopre le pareti. Il ristorante è composto da due sale che possono accogliere circa sessanta ospiti, offrendo un’atmosfera ariosa, modernissima ed elegante, perfettamente in linea con la cucina innovativa di Carlo Cracco. Un piccolo tavolo per quattro persone, la “table d’hôte”, si affaccia come in un acquario sulla cucina, dove si ha la possibilità di vedere lo chef ed i suoi collaboratori all’opera. La cucina, diretta e guidata dallo chef Matteo Baronetto, rivisita i piatti della cucina tradizionale milanese proponendoli in una chiave contemporanea, combinando i sapori e giocando sui contrasti. La creatività e la raffinatezza della cucina sono amplificate da una cantina di alto livello che mette a disposizione dei clienti circa 2.000 etichette selezionate tra le migliori presenti sul mercato mondiale. Il Ristorante Cracco vanta 2 stelle Michelin. Carlo Cracco è nato a Vicenza nel 1965, ha frequentato l’I.P.C. a Recoaro Terme, vicino Vicenza. L’istituto fa parte dell’Associazione Europea delle Scuole Alberghiere e del Turismo, istituita nel 1963. Ha frequentato l’istituto lavorando per il Ristorante “Da Remo” (Vicenza). Nel 1986 comincia la sua carriera professionale da Gualtiero Marchesi a Milano, il primo ristorante italiano che raggiunge le tre stelle Michelin. In seguito Cracco lavora presso la “Meridiana” di Garlenda (Savona), Hotel di Charme della catena Relais & Chateux di Savona. Si trasferisce per 3 anni in Francia dove ha l’opportunità di conoscere i segreti della cucina francese sotto la guida di Alain Ducasse (Hotel de Paris) e Lucas Carton (Senderens, Paris). Cracco finalmente torna in Italia, a Firenze, dove diventa primo chef all’Enoteca Pinchiorri. Durante la sua conduzione ottiene le tre stelle Michelin. Gualtiero Marchesi lo richiama per l’apertura del suo ristorante L’Albereta” a Erbusco (Brescia), dove Cracco lavora come chef per tre anni.Subito dopo questa esperienza si sposta in Piemonte dove apre il ristorante “Le Clivie”, a Piobesi d’Alba (Cuneo). Qui, dopo solo un anno, guadagna la stella Michelin. Dopo pochi anni, accetta l’invito della famiglia Stoppani, proprietaria del negozio di gastronomia più famoso di Milano dal 1883, per l’apertura del ristorante Cracco-Peck, dove Cracco assume il ruolo di Chef Executive. Il ristorante è aperto dal 2001, in un edificio elegante nel centro di Milano; con il suo arrivo il ristorante ha guadagnato le due stelle Michelin, 18,5/20 per l’ Espresso e 3 forchette per il Gambero Rosso. Nel 2007 è stato nominato uno dei 50 migliori Ristoranti al mondo. Da Luglio 2007 Carlo Cracco è Chef Patron del Ristorante Cracco. Nel 2012 è stato incaricato dalla famiglia Trussardi di occuparsi della gestione e del rinnovo del Ristorante Trussardi alla Scala di Milano. Carlo Cracco è uno dei tre giudici del noto reality show Masterchef Italia. Nel 2012 ha inizio la collaborazione con Singapore Airline dove lo chef Cracco si occupa della creazione dei menù per la business e la first class. Oggi Carlo Cracco ricopre il ruolo di presidente dell’Associazione Maestro Martino, associazione no-profit il cui obiettivo principale è quello di promuovere la Cucina d’Autore e le eccellenze del nostro territorio. www.maestromartino.it Da settembre 2013 Carlo Cracco ha intrapreso una nuova avventura occupandosi della gestione Food & Beverage del nuovo hotel 5 stelle di Milano “Palazzo Parigi Hotel e Gran Spa”; al suo interno si trova un bistrot ed il ristorante gastronomico che porta il suo nome. Carlo Cracco sarà il nuovo giudice del talent show Hell’s Kitchen Italia.

RISTORANTE LA POBBIA A MILANOLa Pobbia

Il ristorante La Pobbia a Milano fin dal 1850, era osteria con alloggio e stallazzo in mezzo ai pioppi, da cui il nome "pobbia". Dal 1906, diventò anche golosa fermata e biglietteria della tramvia a vapore Milano - Gallarate. Oggi elegante ristorante, ha mantenuto la struttura originale con l'ampio giardino interno e le ricette della tradizione, tra risotti, pasta fresca, "rostisciada" e arrosti. Il libro delle firme raccoglie i nomi più belli dello spettacolo, della scienza e della moda di un secolo.

RISTORANTE SADLER A MILANO
Sadler

Claudio Sadler è uno degli chef più conosciuti in Italia, di sicura competenza e di razionale applicazione delle regole, ma anche di grande creatività. La sua è una cucina creativa e accurata, si basa sulle tradizioni della classica cucina italiana regionale, di volta in volta reinventata secondo la propria personalità e amore per l’innovazione. La stessa innovazione si ritrova anche nelle strumentazioni utilizzate in cucina, sempre all’avanguardia e in continua modernizzazione.
Sadler è stato uno dei fondatori dell’Associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe”, consulente gastronomico per diverse aziende, tra cui Autogrill e McDonald’s, e per riviste del settore. È stato presidente dei ristoratori milanesi e compare tra i ristoranti nella prestigiosa guida dell’associazione “Le Soste”, di cui dal marzo 2012 è il presidente. Apre il suo primo locale a Pavia nel 1982, quella che fu la “Locanda Vecchia Pavia” e in contemporanea, durante i periodi estivi, gestisce il ristorante Vela Blu a Portisco in Costa Smeralda. Nel 1986 aprirà “Osteria di Porta Cicca” di Ripa di Porta Ticinese a Milano, dove, nel 1991 verrà insignito della sua prima stella Michelin. Nel 1995 il locale si sposterà in via Troilo , sempre nella zona dei navigli milanesi dove rimarrà per undici anni e dove acquisirà la seconda stella (2002). Contemporaneamente all’attività del ristorante si dedica all’insegnamento e nel 2002 crea “Q.B. centro di cucina enogastronomico” dove insieme ad altri validi insegnanti organizza corsi per professionisti e appassionati. Porta il suo nome, da anni ormai, anche un servizio di banqueting, dove è evidente lo stile Sadler che premia la cultura italiana della tavola, la semplicità e la leggerezza. La stessa cultura italiana è stata portata dallo chef in terra giapponese, a Tokyo, dove è stato aperto un ristorante che porta l’insegna Sadler. Nel 2008 Sadler approda a Pechino ed in piazza Tien’anmen apre il suo ristorante coadiuvato da due validi collaboratori. Dopo anni di brillante carriera sui Navigli milanesi, Sadler si trasferisce in via Ascanio Sforza 77, a pochi numeri civici di distanza dal precedente locale. Il suo nuovo ristorante ha aperto nel settembre 2007, affiancato da un secondo locale, Chic’n Quick, per una ristorazione più informale e veloce, ma sempre nello stile del grande chef, e che, per le occasioni, accoglie banchetti ed eventi. L’anno 2007 vede anche l’apertura di due ristoranti all’interno del nuovo polo fieristico a Rho: “Chic’n Quick”, che offre un pranzo ricercato a chi non ha molto tempo, con piatti originali e gustosi ma con servizio rapido; e “Sadler in Fiera”, vero e proprio ristorante, luogo ideale per una pausa pranzo di vero relax e piacere. Altra grande conquista di Sadler è rappresentata dell’uscita di sei grandi libri di ricette, editi dalla Giunti, che permettono ai suoi estimatori di riprodurre le preparazioni degustate presso il ristorante tra le mura di casa propria. L’ultimo, “Il manuale dello chef ” pubblicato a novembre 2013.

RISTORANTE SAVINI A MILANO
Savini
Il Ristorante - Caffè Savini in Galleria a Milano nacque come Birreria Stocker nel 1867. Virgilio Savini lo trasformo’ dopo un paio d'anni nel piu’ elegante locale della citta’. E’ il tempio dell'ospitalita’ gastronomica della "capitale" lombarda, dove, in ogni epoca, sono confluiti a tavola i migliori intelletti, come Puccini, Mascagni, Boito, Giordano, Verdi, Toscanini e poi Marinetti, Boccioni, la Callas, Chaplin, Hemingway, Sinatra. Al centro della Galleria, cuore di Milano, con le classiche sale interne, e’ appuntamento d'elite, di pubblico e artisti, per il dopo-Scala e punto d'incontro dell'alta imprenditoria internazionale. Anche per una piacevole sosta all'ora del the o una colazione di lavoro.

RISTORANTE SETA A MILANO



Sotto l'occhio attento dell'acclamato chef Antonio Guida, il ristorante italiano Seta a due stelle Michelin è diventato rapidamente una delle mete di ristorazione più ambite di tutta Milano. Rivisitando le ricette della tradizione con tecniche culinarie creative, il menu dello chef Guida propone una vivace versione moderna della classica cucina italiana. Situato nella seconda corte dell'hotel, il design intramontabile di questo ristorante fa da sfondo perfetto alle creazioni dello chef Guida. Grazie alle ampie finestre, gli spazi interni ed esterni si fondono per offrire agli ospiti la possibilità di pranzare all'aperto durante la stagione mite. All'interno, la cucina a vista consente agli ospiti di osservare gli chef all'opera, trasformando così l'esperienza di ristorazione in una vera pièce teatrale. Su richiesta dei nostri ospiti, per l’ingresso al ristorante Seta è richiesto un abbigliamento elegante. Chiediamo ai gentili ospiti di sesso maschile di indossare pantaloni lunghi e scarpe chiuse.

RISTORANTE VUN A MILANO










Chef Andrea Aprea, classe 1977, origini napoletane e trascorsi cosmopoliti, dal 2011 al VUN Andrea Aprea, prima stella Michelin nel 2012, seconda stella Michelin nel 2017.  I suoi piatti si pongono in un dialogo continuo tra tradizione e contemporaneità, lasciandoci la libertà di trovare in alcuni la prevalenza dell’una sull’altra o, a volte, fondendole sapientemente in un’unica esperienza.

MONZA BRIANZA

RISTORANTE DEVERO A CAVENAGO BRIANZA (MB)
Devero