martedì 11 giugno 2024

Corso Turismo nelle Regioni Italiane Ristoranti: Lezione 1 Liguria

GENOVA

RISTORANTE DA O VITTORIO A RECCO
O Vittorio
Il ristorante Da O Vittorio di Recco, è gestito dalla famiglia Bisso attraverso quattro generazioni. È cenacolo della focaccia al formaggio e degli antichi sapori liguri. Moltissime le foto di soste illustri, tra cui Elettra Marconi, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Tara Gandhi, Bartali e Coppi, Tognazzi e Vianello, Gassman, Manfredi, Wanda Osiris, Dizzy Gillespie, Luigi Tenco.


RISTORANTE LO STELLA A PORTOFINO
Stella
A Portofino il ristorante Lo Stella è meta del jet set internazionale. È uno dei simboli della dolce vita nel porticciolo ligure più famoso ed esclusivo del mondo. Dove sedeva a tavola l'affascinante principessa Soraya, accanto ai Duchi di Windsor, al Re di Spagna, ai più famosi attori e personaggi che affollavano con panfili e yacht la piccola banchina. E che continuano a frequentarlo, con riservatezza, per assaporare i piatti della tradizione marinara.

RISTORANTE THE COOK A GENOVA




The Cook di Ivano Ricchebono è sito in un punto strategico nel centro storico di Genova, all’interno del Ristorante Cavo di Genova. The Cook Restaurant è sito in un punto strategico, nel centro storico di Genova. La cucina, premiata con Stella Michelin offre sia raffinati piatti gourmet che una cucina volta alla semplicità del territorio con piatti della tradizione. L’ampia scelta di finger food , colorati e accuratamente creati dallo Chef Ricchebono, fanno sì che anche una cena informale o un aperitivo lungo, si trasformino in evento scenografico di piacevole degustazione con piccole prelibatezze.

TRATTORIA DEL BRUXABOSCHI A GENOVA
Bruxaboschi
Trattoria del Bruxaboschi di Genova, tempio di tradizioni e ricette del genovesato dell’antico borgo di San Desiderio, con la stessa famiglia al fornello da cinque generazioni. Conserva la storica saletta, con le credenze dell’Ottocento. La frequentava il patriota Andrea Galleano che nel 1880 pose una targa sulla vicina villa per ricordare che lì i patrioti fratelli Ruffini e Giuseppe Mazzini tramarono con la Giovine Italia. Dal 1896 fu sede del Circolo della comunità svizzera genovese. Ai suoi tavoli sedeva il violinista De Barbieri, l’unico a cui il Comune concedeva il violino di Paganini.


TRATTORIA DEL PIPPO DA UGO A NEIRONE
Trattoria del Pippo
La trattoria del Pippo da Ugo, del 1902, a Neirone, in val Fontanabuona, guidata da Giuseppe Corsiglia, conserva la saletta del 1930 con bancone, tavoli , sedie e specchiere originali e le caricature dei clienti illustri dell’epoca firmate da Calamida. La frequentavano Gilberto Govi, che andava matto per i suoi ravioli, Gino Bartali, il violinista Renato De Barbieri e molti altri.

SAVONA

A Betula d'i stundai a Savona
Via Nizza, 153, 17100 Savona SV Telefono: 019 880355

AGRITURISMO TURCO A QUILIANO (SV)
Turco a Quiliano 
 
  
Non te l’aspetti percorrendo la strada principale che attraversa Quiliano, quasi giunti in prossimità della chiesa, svolti a destra per una strettissima viuzza e poi la scoperta: una cancellata, una bella strada in salita lastricata affiancata da alberi secolari ed in cima l’ingresso del ristorante.
Siamo parlando dell’Azienda Agricola Innocenzo Turco, situata nell’entroterra di Savona, in Via Bertone, 7A a Quiliano (SV) Telefono:+39 019 887120. Un tempo solo azienda vitivinicola (granaccia, pigato e vermentino), oggi, dall’estate del 2006, anche agriturismo, per il momento col solo servizio di ristorazione, grazie alle doti in cucina di Lorenzo Turco, seconda generazione, che propone piatti tipici della cucina ligure in abbinamento ai vini aziendali.
Il locale è stato ricavato dall’attenta ristrutturazione di due locali aziendali utilizzati in passato come stalle ed ora adibiti uno a sala e l’altro a cucina. Pochi tavoli (una trentina di coperti) apparecchiati con sobria eleganza ed una cura delle stoviglie che lo innalza già sopra la soglia di un entry level country, come capita ancora nelle zone limitrofe.
Il menù è alla carta e la scelta può essere fatta tra antipasti (abbiamo gustato un ottimo vitel tonné e dei saporiti peperoni ripieni, mentre la carne cruda battuta al coltello non raggiungeva le vette della necessaria tenerezza e gustosità), primi fatti con pasta fresca preparata in casa (tutti accettabili) e alcuni secondi a base di carne (magnifica la rivisitazione del coniglio alla ligure, anche se il contorno di patatine arrosto non era all’altezza) o stoccafisso (l‘imperiese brandacujun, un pasticcio di patate e pezzetti di stoccafisso, era una vera squisitezza). Il pane, veramente sopraffino, viene prodotto quotidianamente nel forno aziendale.
Un poco convenzionali i dolci, con le consuete torte alla nocciola ed alla pesca, mentre una tirata di orecchi va data per un più che modesto semifreddo alla frutta, unica nota stonata di una tavola nel complesso pienamente soddisfacente.
Buono e corposo il Pigato aziendale, bevibilissima anche la Granaccia, ed infine meritoria la scelta del “chilometro zero” per l’acqua proveniente dalla vicina Fonte Vallechiara di Altare.
Spenderete circa quaranta euro per un pasto completo, né pochi né troppi. Uno sforzo che si può fare senza pentirsene e che magari ripeteremo in inverno per gustare altre specialità.

Carletto Private Restaurant A Savona
Location Via Pia 118 17100 Savona Contatti +39 392 311 4000


DESSÌ RESTAURANT A SAVONA

Via Antonio Baglietto 16/r, 17100 Savona +39 019 948 3030

Fish House Restaurant a Savona
Via Calata Pietro Sbarbaro, 1r, 17100 Savona SV Telefono: 346 826 4955

Locanda del Contadino "marino" a Savona
Via Nizza, 268r, 17100 Savona SV Telefono: 377 688 5738

Luna restaurant a Savona
Via Domenico Cimarosa 11r, 17100 Savona Italia +39 019 813381

Osteria Bacco a Savona

Via Quarda Superiore, 17/19/R, 17100 Savona SV Telefono: 019 833 5350


Osteria Da Oreste a Savona

Vico Gallicò, 17100 Savona SV Telefono: 346 717 3148

OSTERIA DEI LEONI AD ALBENGA

Vico Avarenna 1, 17031 Albenga 
Telefono : +39018251937

OSTERIA DELLE MANCINE A SAVONA
Osteria delle Mancine
Passeggiando lungo le calate della Vecchia Darsena di Savona, uno degli scorci paesistici più belli del Mediterraneo, dove la città antica si sposa col suo mare, abbracciandolo quasi a proteggerlo ed a proteggersi da lui, capita ancora di fare scoperte del tutto inaspettate. Ci troviamo nel cuore della città portuale dove il vecchio popolare dei restaurati lavatoi di pietra e legno si sposa al nuovo commerciale di vetro ed acciaio senza stridere, figli di secoli diversi che devono andare d’accordo malgrado tutto e talvolta ci riescono. In un piccolo locale di Via Baglietto al nr. 26 r ha da poco aperto l’Osteria delle Mancine (cell. 3429398222) Cucina paesana e Vini sfusi. Diciamolo subito: ottimi entrambi e ad un prezzo ragionevole. Il locale è l’incarnazione vivente del motto piccola brigata vita beata. Se la brigata è soltanto media la difficoltà ad essere ospitati sale esponenzialmente. Per fortuna che nella stagione buona (che da noi vale 9 mesi l’anno) il dehors è un’ottima alternativa o integrazione. L’arredo è moderatamente moderno, ma l’atmosfera è decisamente retrò. Mentre raggiungiamo a fatica i nostri posti, siamo circondati da piattoni fumanti di minestrone, fiammenghille di acciughe ripiene, cofane di cozze, pignatte di risotto e via via… Dal bancone della mescita partono caraffate di rosso e di bianco sfusi che lasciano un scia di antico (mezzo litro minimo). Non gran vini, come è giusto, ma  abboccabilissimi. Servizio spartano da far impallidire Leonida e i suoi 300 delle Termopili. “Ragazzi datevi una smossa che alle 21,30 c’ho il terzo turno”. Beati loro. La conversazione a tavola avverrà per abstract nel timore che qualche aggettivo di troppo ci faccia sforare e scatti il fuori tempo massimo della nostra ora di cibo privandoci del dessert. Una pastiera napoletana che manco a Napule ‘a sanno fa. Comunque non è certo il brodo nero degli Spartani che ci viene servito. Tutto è delizioso e le porzioni abbondanti fanno scattare l’effetto ratatouille delle ricette della mia bisnonna. “Chi vuole finire la pignatta?”. Un principe del foro ed un primario ospedaliero se la contendono come due balilla di Portoria pronti al che l’inse. Vecchi cronisti, nostalgici del mattinale del procuratore, parlano ad alta voce dei brutti tempi andati e di quelli d’oggi (che sono anche peggio), di attici limitrofi vista mare finiti nelle avide braccia di… Ma qui ci fermiamo, non stiamo facendo la giudiziaria, anche se avendo la loro bocca a venti centimetri dal mio timpano non posso fare a meno di sentire. Chiudo le pupille ed affino le papille. Deliziose. Le acciughe ripiene valgono un grazie (non berrò tutta la notte litri d’acqua per la legge del contrappasso). Il conto è onesto, cosa volete di più? Prenotare, prenotare, prenotare (per la qualità e la dimensione del locale, inversamente proporzionali).

Osteria La Farinata a Savona
Via Isidoro Bonini 3, 17100 Savona Italia+39 019 862299

Pizzeria Da Nicola a Savona
Via Venti Settembre, 43/R, 17100 Savona Italia+39 019 828610

PIZZERIA IL NULLA A SAVONA

Buon anno a tutti con una buona notizia. C’è un nuovo presidio in Piazza del Popolo a Savona. Questo è prima di ogni cosa Il Nulla, un nuovo Ristorante/Pizzeria nato dalle ceneri della Grotta Marinara. Lamentarsi che i più bei giardini di Savona siano perennemente abitati da homeless e frequentati da spacciatori e prostitute, serve a poco. Serve ancora meno aver chiamato a vigilare Vito Catozzo e Rin tin tin, che fanno la ronda la sera. Quello che serve è che le forze civili tornino a frequentare stabilmente questa zona centralissima, ma lasciata al degrado sociale dall’insipienza di una amministrazione miope e manichea che piazza lì una centrale dei vigili urbani, ma poi la tiene quasi sempre chiusa. Quindi ben vengano locali e dehors ad invadere questa splendida piazza porticata che una volta dava il benvenuto a chi scendeva alla Stazione Ferroviaria Letimbro. Ed un plauso faccio al giovanissimo Salvatore che ha avuto il coraggio di aprire un locale impegnativo in questi tempi grami. Il locale appare discreto all’esterno, ma varcato il vano d’ingresso si anima ed assume tutta l’importanza di una pizzeria medio/grande con ampio forno a vista. Bello il recupero a rustico delle pareti e delle volte. La vera specialità sono le pizze giganti (per quattro/sei/otto persone). Una vera delizia per gli occhi e per il palato. Ogni ben di Dio le addobba: formaggi, salumi, salsiccia, wurstel, verdura, sottaceti, sottolii, persino frutta. La mia preferita però resta la pizza al limone, con bresaola, rucola e grana. Il pizzaiolo lo sa e me ne fa una speciale, che abbiamo rielaborato insieme dopo molti tentativi (cosa non fa il vostro cronista per i suoi lettori). Se la desiderate dovete chiedere la variante natrusso. Non pagherete né copyright né sovrapprezzo, ma la ricetta resterà segreta. Se la vorrete conoscere… beh vedremo come fare. D’altronde anche Nero Wolf ha dovuto patire molto per conoscere il segreto della Salsiccia Mezzanotte. In fin dei conti anch’io, di recensione in recensione, ho raggiunto come lui la mia bella stazza e non ho neppure la scusa di una genialità investigativa assoluta.

Pizzeria Solo Pizza a Savona
Via Quarda Superiore, 21 R, 17100 Savona Italia+39 019 770 0757

PIZZERIA VESUVIO A SAVONA

La bella e nobile Piazza Mameli di Savona, incorniciata sui quattro lati da un solenne porticato, è il salotto buono della città, se solo la si sapesse (e volesse) preservare da un traffico intenso e fastidioso, pensate cosa potrebbe diventare. Alle 18 un evento unico la rende ancora più suggestiva: ai rintocchi della grande campana del Monumento ai Caduti tutto si arresta per un intenso momento di riflessione sulle atrocità della guerra e sul sacrificio di chi è caduto per la patria. Ad uno dei quattro angoli, scusate la scivolata verso il prosaico, sorge la perla delle Pizzerie Savonesi la Vesuvio. Un nome un programma. Mangerete, probabilmente, la migliore pizza della città, grazie ad un forno di ultimissima generazione che ne garantisce una cottura uniforme da tutti i lati, ed alla maestria e sapienza di un pizzaiolo coi fiocchi. Anche la cucina sa dare delle soddisfazioni… ma la pizza ha una marcia in più. Per sedersi alla Vesuvio si fa la coda, tutti i giorni. Quante altre pizzerie possono vantare lo stesso share? Anche se il locale ha quasi raddoppiato la capienza dopo i lavori di ampliamento e ristrutturazione, la coda è quasi inevitabile. C’è poco da fare, il tam tam della buona pizza vale assai più di qualsiasi pubblicità. La birra alla spina è una buona nostrana, il super gettonato profitterol è squisito, si può chiudere con un inconsueto bicchierino della staffa: il meloncino (secondo me non avrà un grande futuro, ma era la prima volta che lo bevevo, cosa non fa per voi il vostro recensore). I sette camerieri che servono in sala sembrano l’altra faccia della Savona che non ce la fa. Qui ce la fanno eccome. Investono, lavorano, i clienti rispondono. Basta psicosi della crisi. Questo è il primo antidoto per venirne fuori. Aiutati che il ciel t’aiuta. Ma rispetta il cliente, coccolalo, vizialo, fidelizzalo. Quante volte mi è capitato di entrare in un buon ristorante ed uscirne soddisfatto, ma poi tornatoci due mesi dopo con una compagnia di amici trovarlo negativamente trasformato, appiattito, senza entusiasmo? Se la Vesuvio ce la fa è perché è rispettosa del cliente, negli anni. Viva la Vesuvio che insegna ai Liguri il come si fa della ristorazione.

Ristorante aQuario a Savona
Via Nizza, 105, 17100 Savona SV

Ristorante A Spurcacciun-a a Savona
Via Nizza 41 Inside Hotel MARE, 17100 Savona Italia +39 019 862263

Ristorante Alalunga Pescatori Savona

via Calata Pietro Sbarbaro, 17100 Savona Italia+39 371 345 1210


RISTORANTE BABETTE AD ALBENGA

Via Michelangelo 17, 17031 Albenga 
Telefono : +390182544556


Ristorante Bagni Lido dei Pini a Savona

Via Nizza 85/R, 17100 Savona Italia+39 340 159 9851


RISTORANTE BINO

Via Ambrogio Aonzo, 31r, 17100 Savona SV tel. 019 528 1517

RISTORANTE BLUE A SAVONA
Via Calata Pietro Sbarbaro, 30, 17100 Savona SV tel. 019 826758

https://youtu.be/OsRwr0RDwa4

RISTORANTE DOC A BORGIO VEREZZI
DOC a Borgio Verezzi
C’è una perla in Liguria: Borgio Verezzi. Celebre per il suo antico borgo, in cui ogni anno si svolge un importante Festival di Teatro Estivo, per le sue grotte, per il magnifico colpo d’occhio sul mare. Ma per il buongustaio la celebrità gli deriva dal Ristorante DOC, chef Paolo Alberelli e sommelier Cinzia Mattioli che nel 2012 festeggeranno i 30 anni d’attività. Coppia nel buongusto enogastronomico e nella vita, vi ospitano nella loro sontuosa villa dove vivono e lavorano, secondo l’antico andante di casa e bottega. Mangerete in sale raccolte, d’inverno, o nel curatissimo giardino, d’estate. Naturalmente da tali genitori (già progenie a loro volta di ristoratori) non poteva che nascere una stirpe vocata anch’essa alla buona tavola. Ed infatti, con una precocità che fa onore ai suoi trent’anni, il figlio Vinicio Alberelli è già una star internazionale, essendo recentemente diventato Manager Beverage Sommelier all’Atlantis The Palm di Dubai, una reggia sull’acqua da Mille e una notte, dove le stelle canoniche sono ben più di cinque. Diamo solo una rapida occhiata ad un palmares ricco di successi televisivi (Canale 5), docenze in master class in tutto il mondo (Isole Hawaii, Hong-Kong, Singapore, New York, San Francisco, Miami, Hollywood, San Diego, Rio de Janeiro, Dubai, e gran parte d'Europa) e di prestigiose cariche associative (Vice Presidente dell'O.R.P.I. Ordine Ristoratori Professionisti Italiani) e, complice la fresca serata, ci sediamo a tavola in giardino sotto un grande gazebo old fashion. E qui la prima vera sorpresa, quando chiedo il menù. Me lo porge con la grazia nonchalance di una vera signora Cinzia, ed un sorriso birichino le compare sulle labbra. Conosco Cinzia da una vita, ha calcato le scene teatrali sotto la mia regia. Pensate con quanto piacere scopro che ha reso concreto in cucina un mio vecchio insegnamento scenico, quando dicevo agli attori che l’arte del teatro è unica ed irripetibile, cambia ogni sera per ogni replica, è sempre un pezzo unico. Così nel suo ristorante. Ogni giorno il menù è diverso dal giorno prima. Infatti al DOC Paolo e Cinzia propongono dal 1982 tutti i giorni un menù innovativo e differente, legato al pescato. Ogni qualità di pesce proveniente dalla zona, viene valorizzata e cucinata ad arte con l'intento di sposare la tradizione ad una cauta innovazione. Quindi quanto segue è solo evocativo della superba esperienza di un certo tipo di cucina ma sarà assai difficile che riusciate a gustare gli stessi piatti. Si comincia con un pesce lama scottato con balsamico, quindi acciughe in pan d’anice con polenta e machetto (una pasta ligure tipica fatta in mortaio con olio acciughe e sardine sotto sale). E’ poi la volta di un sopraffino risotto carnaroli con totani e pomodoro secco seguito da un delizioso pavé di palamita alla piastra con soia caramellata. Chi l’ha assaggiata mi ha detto meraviglie anche della buridda di calamari in casseruola al pernambucco (un’arancia amara ponentina di origine sudamericana destinata a diventare, dopo il chinotto di Savona, Presidio Slow Food), che raccolgono direttamente dalla piccola orangerie del loro giardino. Si conclude con la torta di lamponi di Borgio (raccolti al mattino) e preparata al momento, di cui abbiamo ammirato la soave croccantezza. La cantina è grande e Cinzia, che è stata a lungo presidente dell’AIS Associazione Italiana Sommelier, ne è il suo profeta: abbiamo gustato una notevole Lumassina Terre Bianche appena mosso ed uno straordinario Rossese Terre Rosse pieno e complesso. Per un menù degustazione, bevande incluse, spenderete circa 70-80 euro, un prezzo importante certo ma all’altezza dell’esperienza che vivrete. Prenotare è d’obbligo. Tornerete ne siamo certi.

Ristorante Esco Pazzo a Savona

Via Montenotte, 75, 17100 Savona SV Telefono: 019 848 9309

Ristorante Gastrò a Savona
Via Ambrogio Aonzo, 37 r, 17100 Savona SV Telefono: 320 166 265

Ristorante Green a Savona

Via Domenico Cimarosa, 4, 17100 Savona SV Telefono: 019 803029


Ristorante Il Cantuccio a Savona

Via Dei Cassari 14/R, 17100 Savona Italia+39 019 813113


RISTORANTE IL CAPANNO DI RANZI


Ristorante La Barcaccia a Savona

Corso Cristoforo Colombo, 46/R, 17100 Savona SV Telefono: 347 815 3508


Ristorante La Granda In Riviera a Savona

Piazza de Andre, 17100 Savona Italia+39 351 132 8159
RISTORANTE LA KAVA A BERGEGGI
La kava Bergeggi
La crisi economica sta profondamente segnando il reparto food & beverage e molti bar, tavole calde, pizzerie e ristoranti segnano il passo quando non sono addirittura costretti alla chiusura. Da questa selezione naturale e spietata, che sta falcidiando tutti i locali improvvisati o solo modaioli, riescono a sopravvivere solo i veri professionisti, che reggono le posizioni quando non riescono addirittura ad incrementare i loro profitti, in virtù di un mix sapiente che prevede: materie prime freschissime e di ottima qualità, cuochi capaci di un giusto equilibrio tra tradizione ed innovazione, camerieri attenti e cortesi, sommelier preparati, impeccabile servizio al tavolo con tovagliatura tersa e cambio di piatti, bicchieri e posate adeguato alle portate, rinnovo costante degli arredi per una location sempre nuova, avvolgente e stimolante.
Fa piacere segnalare che tra questa tipologia di locali fa spicco, nel savonese, il ristorante, brasserie, pizzeria La Kava di Bergeggi. La location è da favola: incastrata nello spazio svuotato di una antica cava di pietra, offre un ampio parcheggio riservato ai clienti, e si affaccia sul mare. Specialmente la sera, la vista che si gode dai tavoli è incantevole. D’estate si pranza e cena a bordo vasca di una piscina che è certamente un incomparabile valore aggiunto. Ci si prepara spiritualmente per consumare il pasto seduti al grande bancone ligneo stile hawaiano del lounge bar, un angolo particolarmente vocato alla degustazione di alcolici, vini e cocktail (consigliato da esperti sommelier e preparati da ottimi barman), dotato di una particolare eleganza, con piccoli salotti (da cui appunto il nome), in cui è presente, come sottofondo, un genere particolarmente accattivante di musica adatta a creare atmosfera e feeling, detta appunto lounge music, volta a rilassare i clienti. Nel gruppo con cui eravamo a cena abbiamo assaporato un eccellente Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG e due celebri cocktail pre dinner: il Bellini (creato nel 1948 da Giuseppe Cipriani, capo barista dell'Harry's Bar, così detto per via del suo colore rosato che gli ricordò il colore della toga di un santo in un dipinto del pittore Giovanni Bellini) ed il Negroni (ideato a Firenze nel 1919 dal conte Camillo Negroni, e realizzato dal barman Fosco Scarselli, dell’aristocratico Caffè Casoni, ora chiamato Caffè Giacosa). Preparazione impeccabile.
A tavola ci si offrivano tre possibili soluzioni: la classica pizzeria, il ristorante dove servono piatti di pesce con particolare riferimento al pescato giornaliero ed infine la brasserie dove spiccava la carne del black angus nordamericano. Non potevamo che scegliere la terza.
Già avete capito bene: a La Kava si può gustare il mitico Black, il top assoluto degli Angus di razza purissima 100% Angus, animali con manto nero e a pelo lungo. Bestie dalla costituzione morfologica perfetta da carne: statura ridotta, tronco compatto e arrotondato, notevole sviluppo delle masse muscolari della coscia, da cui derivano i tagli pregiati. La carne si caratterizza per essere molto tenera con un sapore particolarmente elegante deciso ma persistente, dovuto al tipo di alimentazione e allevamento. I bovini infatti crescono nel Mid West (Kansas, Nebraska e Oklahoma), a pascolo libero per i primi mesi, vengono poi trasferiti nelle zone d’allevamento dove sono nutriti adottando un’alimentazione naturale attenta e controllata a base di mais, grano e fieno.
Le grandi porzioni che si sono state servite erano la quintessenza della bontà. Torneremo senz’altro. A proposito di crisi, la sera della nostra visita c’erano almeno duecento commensali felici.

RISTORANTE LA PIEMONTESINA A SAVONA

La trovi solinga in zona poco frequentata, nel controviale di una trafficatissima arteria urbana. Ho letto l’insegna con quella faccia un po’ così e quell’espressione un po' così di noi che abbiamo fatto il militare a Cuneo. Sono entrato… ed invece. Quel ristorante a Savona mi ha sorpreso: La Piemontesina, di nome e di fatto. Si trova in Corso Giuseppe Mazzini, 99 r, 17100 Savona SV Prenotate al 331 159 1251.

Il locale è piccolo ma ben organizzato e pulito. Personale gentile, ottima qualità del cibo e buona selezione di vini regionali a prezzi ragionevoli. Menù esclusivamente piemontese di tradizione, ma con cucina difficilmente eguagliabile. Un pezzo di Piemonte in mezzo alla Liguria. Una prelibatezza.
Vado spesso in Piemonte dove a tavola trovo un rapporto qualità prezzo ottimo rispetto alla carissima Liguria. Confermo che questo ristorante è all'altezza del suo nome e non fa rimpiangere le terre dell’oltrecadibona.
Les entrées ti offrono la classica lingua con bagnet verde e rosso, insalata russa fatta in casa senza sottaceti, un eccellente vitello tonnato, una torta di porri squisita e dei fegatini, tra i migliori che abbia mai assaggiato, che hanno fatto scattare in me proustianamente il ricordo dei mitici ristoranti de La Morra. 
I primi tengono il passo, con un crescendo: ottimi i plin sia al ragù sia al sugo d'arrosto sia al brasato.
Il fritto misto alla piemontese è un sogno, che ti si scioglie in bocca scrocchiando. Tenerissimo e sapido l'arrosto di maiale alle nocciole. Ma che dire dei porcini fritti e delle intriganti cotolette di cinghiale? La tagliata di Fassona su letto di rucola nature, è tenera e gustosa. 
La bagna cauda gentile con tutti, ma proprio tutti i tipi di verdura della tradizione, ti permette un prosieguo di serata senza scoraggiare il partner per la prepotente alitosi.
Dessert all’altezza, bonet fine e tiramisù delicato. C’è anche lo sfizioso gelato di latte di capra con mirtilli di Murialdo.
Puoi annaffiare il tutto con bianchi, consiglio allora l’Arneis, ma soprattutto coi rossi, compresi Barolo e Barbaresco, che riesci a pagare senza fare debiti.
Quando esci cammini venti centimetri sopra il marciapiede.

Ristorante La Terrasse a Savona
Via Umberto Giordano, 15, 17100 Savona SV Telefono: 335 741 5933 RISTORANTE LAMBERTI AD ALASSIO
Via Gramsci 57, 17021 Alassio Telefono : +390182642747

RISTORANTE MATERIA BISTROT A SAVONA






RISTORANTE META A CELLE LIGURE



Via Generale Pescetto 5, Celle Ligure, 17015, Italia +39 019 994222

Nel pittoresco centro storico di Celle, quella che un tempo fu una rimessa per le barche dal tipico soffitto in mattoni oggi è un ottimo ristorante gourmet, con un giovane cuoco che rappresenta una delle proposte più interessanti della zona.

Ristorante Molo a Savona

Piazza Rossa Guido, 1/R, 17100 Savona Italia+39 340 700 8736

RISTORANTE MURAGLIA CONCHIGLIA D'ORO A VARIGOTTI

VIA AURELIA 133, 17029 VARIGOTTI Telefono : +39019698015
RISTORANTE NOI A SAVONA
L’abbiamo scoperto durante la pandemia come ristorante d’asporto di alta qualità. Parlo di Noi Ristorante collocato in Via Quarda Superiore, 35 r, 17100 Savona SV Telefono: 019 528 2773. Oggi amiamo frequentarlo nel vivo della rinnovata intrigante saletta dagli arredi di tendenza. Con qualche innovazione in più ed un occhio al passato. Infatti Noi Ristorante ha importato  in Italia, da Barcellona, un antico metodo di cucina tradizionale catalana. Si tratta di un forno Pira che come combustibile usa solo carbone vegetale (carbonella) di faggio certificato alimentare. Ciò conferisce al piatto una profumazione di legno e affumicato tipica della cucina di una volta. Con questo metodo di cucina e con le pirofile di terracotta e alluminio ad alta densità, si può cuocere senza grassi aggiunti, e scusate s’è poco. L’olio, quando serve, si aggiunge a crudo nell’impiattamento. Il menù spazia a 360° gradi, dalla carne di fassona nostrana, all’angus di derivazione australiana argentina o uruguaiana, alla coppa di suino gustosa e profumata. Senza dimenticare i calamaretti e il baccalà, cotto in svariate maniere, proprio come in Portogallo. Non mancano le Cocotte di formaggi fusi con verdure in cruditè e parmigiane rivisitate con formaggi di valle. E troverete fumanti pirofile di champignons, zucchine in fiore, cipolline, carote ad libitum. Le opzioni di servizio sono state mantenute: consumazione sul posto, ritiro all'esterno o consegna a domicilio. Nella nostra ultima visita, al nostro tavolo sono transitati:  Salmone fumè al legno di limone con pane nero di segale e burro salato,  Polpo alla catalana (in insalata con cipolla rossa, pomodoro fresco, basilico, peperone e olive taggiasche),  Risotto carnaroli zucchine e gamberi cotto nella sua bisque, Paccheri granseola, mazzancolle gratinati al forno, Stinco bassa temperatura finito al forno e patate agli aromi, Pescatrice steccata e lardellata. Inutile dire che i piatti sono stati restituiti completamente vuoti. Prezzi in linea con la qualità, circa 60 €/cad. bevande escluse. Prenotare sempre, mi raccomando.

RISTORANTE NOVE AD ALASSIO

Via Privata Montagù 9/1, 17021 Alassio 
Telefono : +390182646140

RISTORANTE OSSOBUCO A SAVONA



RISTORANTE PERNAMBUCCO AD ALBENGA

Viale Italia 35, 17031 Albenga Telefono : +39018253458

Ristorante PesceEvoluto a Savona

Via Montenotte, 20 r, 17100 Savona SV Telefono: 019 770 2485

RISTORANTE QUINTILIO AD ALTARE


Un tempo fu la prima stazione di posta per chi dal mare saliva in Val Bormida, divenne quindi locanda per i camionisti in transito ed infine, un intraprendente maestro vetraio altarese, nonché buongustaio, la trasformò in ristorante. Storia curiosa ma che fa epopea.
Infatti lui, per lavoro, spesso in trasferta girava l’Italia e, per passione (la parola hobby non era stata ancora importata in Italia), annotava le ricette migliori delle varie trattorie che visitava. Immaginiamo che da buon ‘monsù avesse già scolpito gli stampi di legno con l’emblema familiare per permettere alle donne di casa di decorare i crusotti altaresi (la tipica pasta povera locale) e che ad ogni suo ritorno sedesse alla tavola gratificato dalla bontà di ciò che la moglie Pierina gli serviva. Non parliamo poi dei pranzi festivi dalla suocera Virginia o dalla cognata Aurora. E che dire delle nuove ricette forestiere che lui raccontava e che quelle sante donne riproducevano alla perfezione? Con un tris d'assi in mano servito, sbancare il banco era un gioco da ragazzi.
Il suo nome era Quintilio, e nel suo ristorante ad Altare, già dal 1930, si potevano mangiare gli esotici tortellini di Bologna e la spongata di Mantova. Oggi da Quintilio troverete ai fornelli il pronipote Luca Bazzano ed in enoteca la consorte, la maitre sommelier Lorena Germano.
Entriamo per l’ennesima volta in questo raccolto e raffinato locale e subito l'occhio spazia nella saletta futurista, che raccoglie preziose testimonianze della storica visita del 1936 di Marinetti alle locali vetrerie ed il prezioso manoscritto, donato da Pasolini, in visita al ristorante, in occasione di un sopralluogo negli anni sessanta allo stabilimento Ferrania per selezionare pellicole cinematografiche.
Poi una visita alla cantina dinamica ed in continuo aggiornamento. Qui l’attenzione va alle bollicine dei piccoli RM (récoltant manipulant), cioè coloro che producono champagne da sole uve di proprietà e che, con passione certosina, comunicano la loro filosofia fatta di grande devozione per l’ambiente ed il terroir. L’enoteca è con vendita al dettaglio, non partirò certo a mani vuote.
A tavola a dettare il menù del giorno è la disponibilità dei prodotti di giornata, ma alcune peculiarità restano una bella costante. Il pane, fatto in casa con farine selezionate macinate a pietra e con pasta madre, ha una lievitazione di almeno 18 ore. Analogamente tutta la pasta fresca viene prodotta direttamente. Voglio ricordare i tagliolini ai trenta tuorli (per kg di semola rimacinata), che devono ben odorare e sapere di uovo se si vuole sopra una bella passata di affettatartufi ed i maccheroni all’ago fatti arrotolando la pasta ad un ferro da lana.
Nei primi una storia a parte meritano i tortelli di toma brigasca. Il termine deriva dal paese La Brigue, in Val Roya, importante centro di pastorizia. Qui vive la pecora brigasca, una popolazione ovina autoctona che dà un latte favoloso. La toma è prodotta addizionando il caglio al latte proveniente dalla mungitura serale. Dopo la coagulazione si rompe la cagliata con il rubatà, il classico spino in legno. Il coagulo è poi raccolto con la raireura, una tela grezza con la quale si forma un fagotto sul quale è depositata una grossa pietra. Quindi il taglio in parti quadrate, che saranno salate a secco con sale marino e poste a stagionare, su tavole in legno, per 60 giorni.
Nei secondi l’amore atavico per il parmense lo possiamo dedurre da una ricetta particolare: il coniglio alla Maria Luigia. Chi era costei e che cosa aveva a che fare con la cucina? Si tratta della seconda moglie di Bonaparte che, una volta caduto in disgrazia il consorte, lo abbandonò e fu ricompensata con il Ducato di Parma. Fu amatissima dal popolo, donna d’arte e di cultura, ed anche di buon gusto per la tavola. Amava le violette di Parma e l’erba aromatica al delicato aroma di limone che da lei prese il nome di erba Maria Luigia. Le prime, candite, servono a decorare il dessert, la seconda da al coniglio un gusto raffinato.
E per concludere un dolce che sa di antico, il pain perdu ai fichi con gelato artigianale al latte e lavanda ed in abbinamento lo storico barolo chinato Cappellano, un omaggio al suo mitico inventore, l’artista-enologo situazionista albese Pinot Gallizio.
Per il menù degustazione da cinque portate pagherete 50 € (che li valgono tutti). Prenotate al +39 019 58.000 e recatevi in Via Gramsci, 23 Altare (SV). Un che di antico rivivrà in voi, come disse il poeta “c’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,/ anzi d’antico, io vivo altrove e sento/ che sono intorno nate le viole” (candite naturalmente per guarnire la Torta Duchessa di Maria Luigia). RISTORANTE ROSITA A FINALE LIGURE

VIA MANIE 67, 17024 FINALE LIGURE Telefono : +39019602437

Stile rustico, ma soprattutto una bella terrazza affacciata sul mare e sulla costa, che vi ripaga di un tratto di strada un po' stretto e tortuoso, necessario a raggiungere il locale. Curata direttamente dai titolari, la cucina è squisitamente all'insegna del territorio.
Ristorante Street Food a Savona Corso Cristoforo Colombo, 30/R, 17100 Savona SV Telefono: 373 797 9554

RISTORANTE SUAVIS A SAVONA
Suavis a Savona



Ci si lamenta spesso della carenza di buoni ristoranti (economicamente abbordabili) a Savona. Forse la tendenza si sta invertendo e, da buoni infaticabili praticanti della cultura della convivialità, eccoci pronti a segnalarvelo. Si trova nei pressi della centralissima Piazza del Popolo, che vanta degli splendidi giardini coloratissimi anche da una variegata frequentazione multietnica. Parliamo di un piccolo ed elegante ristorante “Suavis” gestito con intraprendenza e passione da Vincenzo Ricotta, noto anche come conduttore di una celebre tradotta Slow Food Savonese. La filosofia gastronomica che ne deriva è quindi quella di una cura rivolta alla scelta degli ingredienti (il famoso chilometro zero) e, quando è possibile ai prodotti di presidio. Pochissimi coperti (non più di venti), chiusura sabato a pranzo e domenica tutto il giorno. Già questo la dice lunga sulla clientela, veri habitué infrasettimanali, che richiede quindi un rinnovamento costante dei piatti.
In una gelida e nevosa serata di marzo (a pranzo il tutto esaurito ci aveva rispedito indietro impietosamente) ci siamo rifugiati in questa oasi di buon gusto (dagli arredi moderni e di semplice design al servizio di posateria e piatti in tavola) per una esperienza che ricorderemo “soavemente” nel tempo.
Si potrebbe parlare di nouvelle cuisine, ma mi sembra fuori luogo. Direi piuttosto una reinterpretazione moderna e leggera della tradizione, con qualche piccola originalità azzeccata.
Un’apertura di dorata cipolla infornata su un laghetto di fonduta leggerissima, a seguire un uovo ad occhio di bue fasciato in sfoglia di pasta all’uovo condito con cremina con punte di asparagi, passiamo quindi ad uno stoccafisso in bianco su letticello di verze saltate e fatte appassire in padella, una piccola digressione minimale (un assaggino inevitabile a cui non ci si poteva sottrarre anche per l’armonia dei colori) con triglie in lardo di Colonnata, per concludere con un magistrale semifreddo dolceamaro al chinotto di Savona (ovviamente presidio). Il tutto annaffiato da un Pigato e da una Granaccia più che decorose.
Ristorante The Ranch Savona Calata Pietro Sbarbaro 10, 17100 Savona Italia+39 019 221 6028 
Ristorante Verso il Maestrale a Savona Calata Sbarbaro 22R, 17100 Savona Italia+39 019 770 0739

 RISTORANTE VILLA NOLI AL SANTUARIO DI SAVONA


Ristorante Zio Pesce a Savona Indirizzo: Via Antonio Baglietto, 8/R, 17100 Savona SV Telefono: 393 330 4614 Ristorantino di Mauro a Savona
Corso Vittorio Veneto, 43R, 17100 Savona SV Telefono: 019 807099

Trattoria Magna Cum Laude a Savona
Vico della Mandorla, 13/R, 17100 Savona SV Telefono: 019 221 6862

Trattoria Reale a Savona

Via Calata Pietro Sbarbaro, 18r, 17100 Savona SV
Savona saprà costruire il proprio futuro economico anche e soprattutto sul turismo? Inutile negarlo, il dubbio c’è. Lo si può vedere ogni anno dagli stabilimenti balneari che dopo ferragostonon fanno mancare giorno in cui non ricordino ai bagnanti che tra due settimane è finito tutto. Quando ci starebbe benissimo un settembre balneare lungo da sfruttare e poi una stagione autunnale per l’elioterapia curativa. E che dire dell’apertura nelle vacanze di Pasqua? E quale location miglioredel Prolungamento per aprire i dehors dei bar sulle terrazze in inverno? E vi sembra possibile che gli stabilimenti marini non possano curare la loro immagine piantando “due fiorellini due”, nelle aiuole che fiancheggiano i loro ingressi? E vi sembra possibile che non vi sia un buco per parcheggiare l’auto? E, e , e… manca il senso dell’ospitalità, e che fatica costruirlo in un corpo in cui il DNA genera il rigetto forte del “finalmente se ne tornano a casa”. Ma basta col mugugno. Udite udite, forse anche a Savona c’è la svolta tanto attesa. Il senso di ospitalità comincia ad entrare nelle corde savonesi. Persino in Darsena. Se volete verificare andate in Calata Pietro Sbarbaro 18R, 17100 Savona Italia +39 019 204 2239. Là troverete la premiata Trattoria Reale. Il locale è delizioso, curato nei dettagli sia all'interno che nel dehors esterno. Il personale è carinissimo in questo posto, perché qui la “torta di riso” non è mai finita. Qui la semplicità incontra la bontà… senza svuotare il portafoglio!Una chicca apre le danze gastronomiche: il cappon magro. Grande. Ma non è un caso, perché dopo arrivano i tagliolini neri all'astice. Si va beh, con l'astice, sono capaci tutti. Eh no, miei cari, perché le semplicissime trenette al pesto sono gustose e molto ben equilibrate con pesto,patate e fagiolini. La calamarata è una gioia per il palato, piccante il giusto e quantità perfetta per togliersi la voglia ma non esagerata da star male. Poi il millefoglie alla crema chantilly con croccante o fragole! Scelta di vini adeguata, al palato ed alle tasche.Ma nelle lavagnette, indizio che c’è una bella abitudine, quella di variare il menù, troverete altre proposte interessanti: angus argentino alla piastra, trancio di spada alla ligure, frittatina di  bianchetti (quando è stagione). Nessun piatto supera i 15 €. Da ritornare.
Ristorante Sushi Beach a Savona

Via Nizza 41a, 17100 Savona Italia +39 019 230 3783


RISTORANTE YUAN A SAVONA
Yuan
Via Bartolomeo Guidobono, 7/R Vicino piazza del popolo, 17100 Savona Italia tel. +39 019 450 3861

Quarant’anni fa Marco Bellocchio girava il film La Cina è vicina. Beh, ecco la notizia: la Cina è arrivata. Persino a Savona. Preceduta da una miriade di salette cinesi fai da te, ha aperto a Savona l’esponente di una grande catena alimentare intercontinentale. Si chiama Yuan Sushi Wok, l’Asian Fusion Restaurant che in Via Guidobono ha preso il posto di un grande negozio di profumeria. Perché questo nome complesso? Abbiamo indagato ed eccovi una risposta che speriamo vi soddisfi. Ai nostri lettori asiatici il compito di arricchirla di sfumature ed eventualmente correggerci. Nelle lingue asiatiche il termine Yuan significa 'sorgente', 'purezza', 'originalità': un buon auspicio per un nuovo ristorante aperto nel cuore della città che segue a ruota quello analogo di Genova (zona Rinascente) e che sta avendo un successo strepitoso. Il termine sushi è noto a tutti, anche se viene usato erroneamente come sinonimo di pesce crudo, nella cui pulizia e preparazione gli orientali eccellono, ma che in realtà si chiama sashimi. Infine il termine wok, che sta ad indicare una sorta di padella (o tegame) tipico della cucina cinese, di forma semisferica fonda, che permette di friggere in immersione pur utilizzando scarse dosi di olio.
La cucina proposta è una asian fusion, cioè un mix del meglio, ma sarebbe più esatto dire quanto di più esportabile, della tradizione culinaria giapponese, cinese (nella sua variante cantonese) e thailandese. Dalla Cina arriva la filosofia dei cibi freddi (yin), come funghi e germogli di bambù, dei cibi caldi (yang), spezie e carni, e del loro abbinamento di yin e yang, per fare emergere l’energia contenuta in ogni cibo. Dal Giappone arriva la filosofia dello Shun No Aji, ossia il sapore delle stagioni, una sorta di haiku culinario (la composizione poetica di 17 sillabe che contiene sempre il nome di una stagione). La primavera è presentata da erbe di montagna e da germogli di bambù. L’estate usa presentare in vasellame di vetro il tofu (un cagliato di latte di soia) e la pasta fredda. L’autunno ci permette di gustare il riso del nuovo raccolto, con funghi, castagne e patate dolci. L’inverno infine ci porta l'osechi, una di scatola di lacca da picnic con dentro ogni ben di Dio: sardine, frittate, fagioli neri, nodi d'alga, orate, pollo, radice di loto all'aceto, uova di pesce e spinaci. Una componente importante della cucina asian fusion è quella dei metodi di cottura. A vapore o al cartoccio, per conservare i sapori naturali ed i colori. Provate ad esempio i pettini cotti al vapore con beansauce nera. Oppure la cottura Cha Siu una sorta di barbecue che arrostisce. Oppure quella rapida in un forno molto caldo dopo aver marinato la carne. Last but not list la frittura rapida delle verdure, per mantenere il colore, il sapore e le sostanze nutrienti.
Ho superato dunque, per voi, ogni perplessità provinciale e mi sono tuffato in questo nuovo mondo di sapori, così diversi dai nostri ma che, una volta fatti miei, mi hanno conquistato. Ad esempio la fonduta cinese cotta direttamente sul tavolo dove si mangia, composta di un misto di verdure carni e pesci, il pollo con castagne e il manzo con melanzane in terracotta. Altri si sono slanciati sul sushi, sul sashimi e sul tempura. Siamo rimasti stupefatti. Anche per i prezzi, straconvenienti. Yuan offre, a mezzogiorno e a cena, una cucina molto curata, con piatti elaborati e porzioni abbondanti a prezzi incredibili, con cifre che si praticavano in Italia all’epoca dell’arrivo dell’euro. Menù con molte portate e buffet libero a prezzo fisso tra i 10 € (mezzogiorno) ed i 20 € (serale), alla carta da 1 a 4 € per gli antipasti e i primi e da 3 a 8 € per i pesci e le carni. Insomma oggi con queste cifre non si mangia neppure una pizza, una birra e un tiramisù. So che gli scettici diranno: ma come fanno a fare questi prezzi e a darci da mangiare cose buone? Il mistero mi è stato chiarito da un amico che ha lavorato a lungo nel commercio estero. Si tratta di una organizzazione perfetta che gestisce su scala mondiale, gli approvvigionamenti, le semilavorazioni ed i grandi trasporti di cibi surgelati, trattati secondo le più moderne tecniche e nel rispetto dei parametri sanitari. Qualcuno so che storcerà il naso: coi surgelati sono capaci tutti. Il mio pescivendolo di fiducia quando voglio mangiare il sushi freschissimo… Lo fermo subito. Il sashimi deve per legge essere obbligatoriamente prima surgelato (o alla fonte sui grandi pescherecci-frigo, o al consumo con gli abbattitori di temperatura). Altrimenti sì che si rischia e molto. 
Concludo: mi volevo trasferire in oriente. Ma poi, uscendo, ho sentito due bambini cantare Astro del ciel, lo avevano imparato dalle suore all’asilo. Mi ha preso qualche dubbio. Che gigantesca bouillabaisse è la globalizzazione! Ma dal cinese ci torno. Vogliamo andarci insieme? Buon anno.

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