domenica 1 dicembre 2024

Meta del Giorno: Liguria

Tour Esperienziale in Liguria: Relax, Cultura, Gusto e Avventura


Durata:
7 giorni
Periodo consigliato: maggio – settembre
Target: coppie, piccoli gruppi, viaggiatori slow
Costo medio: €1.100 a persona (escluse spese personali)

Giorno 1: Genova – Città dei Palazzi e dei Vicoli

  • Arrivo a Genova
  • Visita guidata ai Palazzi dei Rolli e al centro storico
  • Cena in trattoria tipica con pesto genovese e focaccia

Costo: €150 (hotel 3*, visita, cena)

Giorno 2: Camogli e San Fruttuoso – Relax tra Mare e Abbazie

  • Traghetto per San Fruttuoso
  • Visita all’Abbazia nascosta tra le scogliere
  • Pomeriggio di relax in spiaggia

Costo: €100 (trasporto, biglietti, pranzo al sacco)

Giorno 3: Portofino e Parco Naturale Regionale

  • Trekking panoramico al Faro di Portofino
  • Pranzo gourmet in piazzetta
  • Shopping e aperitivo con vista

Costo: €130 (guida, pranzo, extra)

Giorno 4: Cinque Terre – Avventura e Colori

  • Treno panoramico tra Riomaggiore, Vernazza e Monterosso
  • Escursione sul Sentiero Azzurro
  • Degustazione di vini locali

Costo: €140 (trasporti, ticket parco, degustazione)

Giorno 5: La Spezia e Golfo dei Poeti – Tra Castelli e Mare

  • Visita a Lerici e al castello di San Terenzo
  • Giro in barca nel Golfo dei Poeti
  • Cena a base di pesce a Tellaro

Costo: €120 (barca, ingressi, cena)

Giorno 6: Imperia e Entroterra – Gusto e Tradizioni

  • Tour degli uliveti e frantoi con assaggi
  • Laboratorio di cucina ligure
  • Relax in agriturismo

Costo: €110 (esperienze, pranzo, soggiorno)

Giorno 7: Relax e Spa vista mare a Finale Ligure

  • Mattinata libera tra mare e centro storico
  • Pomeriggio in centro benessere con vista sul Tirreno

Costo: €150 (spa, pranzo, late check-out)

Totale stimato: €1.100 a persona

Include: soggiorni in hotel 3*/agriturismi, trasporti interni, ingressi e guide, 4 pranzi e 3 cene.
Non include: volo/treno A/R per la Liguria, spese personali, extra non indicati.

Consigli utili

  • Prenotare con almeno 2 mesi di anticipo nei periodi estivi
  • Utilizzare la Liguria Card per sconti su musei e trasporti
  • Portare scarpe da trekking leggere e costume da bagno


RISTORANTI CONSIGLIATI


ALASSIO 

RISTORANTE LAMBERTI 

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Via Gramsci 57, 17021 Alassio

Telefono : +390182642747

Email : info@ristorantelamberti.it

Sito web : http://www.ristorantelamberti.it

Prezzo del pasto : menu 60 € (cena) - carta 48/120 €

Nel duello fra tradizione e creatività, quest’ultima ha la meglio in diversi piatti; siamo all’interno dell’omonimo albergo, quindi a pochi passi dal mare.

RISTORANTE NOVE 

nove alassio

Via Privata Montagù 9/1, 17021 Alassio

Telefono : +390182646140

Email : info@noveristorante.it

Sito web : http://www.noveristorante.it

Prezzo del pasto : Menu 65/90 € - Carta 65/123 €

Con l'arrivo di un nuovo chef, questa stupenda dimora inaugura il proprio ristorante gourmet, Nove. Se gli interni sono caldi ed eleganti, nobilitati da quadri con scorci liguri, gli esterni sono una gioia nel verde, mentre la cucina porta i sapori liguri su percorsi creativi.

A pochi passi dal mare, in un edificio degli anni '30, la cucina propone piatti tradizionali e regionali elaborati partendo da un'accurata selezione di materie prime. Tra i must: pesce e vino.


ALBENGA

RISTORANTE BABETTE 

babette albenga

Via Michelangelo 17, 17031 Albenga

Telefono : +390182544556

Email : ristotantebabette@tiscali.it

Sito web : http://www.ristorantebabette.net

Prezzo del pasto : Menu 43 € - Carta 43/80 €

Direttamente sul mare, dalla sua bella terrazza la vista offerta è quella dell'isola di Gallinara, mentre il menu propone suggestive rivisitazioni di piatti locali e sapori mediterranei.


RISTORANTE OSTERIA DEI LEONI 

Osteria dei Leoni

Vico Avarenna 1, 17031 Albenga

Telefono : +39018251937

Email : robertodepalo2006@libero.it

Sito web : http://www.osteriadeileoni.it

Prezzo del pasto : Menu 38/65 € - Carta 38/85 €

Nel centro storico di Albenga, in un edificio quattrocentesco che fu convento alle origini e scuola elementare nel secolo scorso, due caratteristiche sale e una corte interna per la bella stagione. In menu: fragranti specialità di pesce.


RISTORANTE PERNAMBUCCO 

Pernambucco

Viale Italia 35, 17031 Albenga

Telefono : +39018253458

Email : massimoalessandri@libero.it

Sito web : http://www.ilpernambucco.it

Prezzo del pasto : Menu 40 € - Carta 41/112 €

Gestione capace e insolita collocazione all'interno di un giardino, dove trova posto anche un delizioso dehors, per un locale dall'ambiente elegante che vi farà amare la cucina di mare.


ALTARE

RISTORANTE QUINTILIO

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Via Gramsci 23, 17041 Altare

Telefono : +3901958000

Email : rquintilio@libero.it

Sito web : http://www.ristorantequintilio.it

Prezzo del pasto : Menu 45/110 € - Carta 38/90 €

Cortesia e professionalità vi accompagneranno nella degustazione di ricette liguri e piemontesi, sebbene dopo un soggiorno in Francia da parte dello chef, il menu proponga anche specialità d'Oltralpe. Per quanto concerne l'ambiente, toni neutri per un effetto più naturale e largo spazio alla tecnologia applicata all'illuminazione a led in un ristorante le cui origini risalgono al 1889.


ARMA DI TAGGIA

RISTORANTE LA CONCHIGLIA 

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Lungomare 33, 18011 Arma Di Taggia

Telefono : +39018443169

Email : rist.laconchiglia@virgilio.it

Sito web : http://www.la-conchiglia.it

Prezzo del pasto : Menu 45 € (pranzo in settimana)/75 € - Carta 49/116 €

Ambiente ultra-classico per una cucina leggera, dalle linee semplici, estranea al tentativo di procurare eccessivo stupore: la qualità del pescato è valorizzato in ogni piatto. Per gli amanti della terra, anche qualche proposta di carne.


BADALUCCO

RISTORANTE AGRITURISMO MACINE DEL CONFLUENTE

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Località Oxentina, 18010 Badalucco

Telefono : +390184407018

Email : info@macine.eu

Prezzo del pasto : Carta 34/44 €

Circondato da orti da cui provengono molte delle verdure che ritroverete al ristorante, a cominciare dai celebri fagioli, ci sono anche una ruota, un torchio e una macina di un mulino ottocentesco. La sala è un romantico tripudio di legni e pietra, la cucina, in prevalenza di carne, s'ispira alla regione.

Nel cuore della valle Argentina, custode di incantevoli paesaggi e borghi medioevali dell’estremo ponente Ligure, sorge un’oasi di relax immersa nel verde degli ulivi. Nel silenzioso raccoglimento dell’entroterra Ligure, in un ambiente incontaminato e dominato dalla presenza di ulivi secolari, la locanda è una dolce e raffinata atmosfera di esclusiva pace a soli 8 km dalle spiagge di Arma di Taggia e Sanremo ed allo stesso modo poco distante dai borghi medioevali di Taggia, Badalucco e Montalto Ligure e dal famoso paese delle streghe di Triora. Luogo ideale per la scoperta di altre località di grande interesse quali Dolceacqua, Apricale, il Principato di Seborga e per una gita nella vicinissima Costa Azzurra o Montecarlo per gli amanti della mondanità. La locanda offre un salone ristorante di 70 coperti per i peccati di gola e sei splendide camere Junior suites, tutte con bagno privato, salottino con caminetto e televisione satellitare.

Eventi, Banchetti e Cerimonie nel Verde dell’Entroterra

Una cucina con un menù degustazione ricco di specialità locali lievemente rivisitate

oppure il servizio alla carta. Pasta fresca e dolci fatti in casa. Potrete cenare al calore di un crepitante camino in inverno e godere del salotto in giardino a bordo piscina d’estate. Un posto unico per i vostri week-end e vacanze oppure per festeggiare le vostre cerimonie e ricorrenze.

Una dimora di charme ed un rifugio per le fughe rilassanti

nell’estremo Ponente Ligure.

La nuova area relax all’aperto con mini piscina idromassaggio riscaldata, rappresenta uno spazio di dolce soddisfazione. Il piacere di viziarsi in completa armonia con la natura che ci circonda.

Una cucina con menù degustazione tipico dell’entroterra Ligure di ponente, ricco di specialità locali lievemente rivisitate dallo Chef G. Borgo che vi tenterà con le sue ricette. Una cura attenta nella scelta di prodotti genuini con pasta fresca e dolci fatti in casa. Potrete cenare al calore e scoppiettio di due crepitanti camini in inverno e godere del salotto nel fresco giardino in estate.

Il ristorante della Locanda propone il menù degustazione ed il servizio alla carta per le sere a cena. Per il pranzo domenicale vi accoglie con il nostro menù degustazione. A vostra disposizione una ampia carta dei vini di oltre 100 etichette.

Un posto unico per le vostre cerimonie e matrimoni con possibilità di buffet in giardino a bordo piscina ed un gazebo immerso nel giardino dedicato agli aperitivi. Matrimoni, banchetti ed eventi tuffati nella verde tranquillità dell’entroterra, con i gustosi menù dedicati alle cerimonie e personalizzabili a richiesta.


BERGEGGI

RISTORANTE CLAUDIO 

Claudio

Via Xxv Aprile 37, 17028 Bergeggi

Telefono : +39019859750

Email : hclaudio@tin.it

Sito web : http://www.hotelclaudio.it

Prezzo del pasto : Menu 90/120 € - Carta 80/140 €

Una delle migliori cucine di pesce della zona, frutto del sodalizio padre-figlia: alla qualità indiscutibile delle materie prime, si unisce la cura estetica delle presentazioni, senza rinunciare alla generosità delle porzioni. Mentre la terrazza in stagione è certamente una delle più ambite della zona!


RISTORANTE LA KAVA 

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La crisi economica sta profondamente segnando il reparto food & beverage e molti bar, tavole calde, pizzerie e ristoranti segnano il passo quando non sono addirittura costretti alla chiusura. Da questa selezione naturale e spietata, che sta falcidiando tutti i locali improvvisati o solo modaioli, riescono a sopravvivere solo i veri professionisti, che reggono le posizioni quando non riescono addirittura ad incrementare i loro profitti, in virtù di un mix sapiente che prevede: materie prime freschissime e di ottima qualità, cuochi capaci di un giusto equilibrio tra tradizione ed innovazione, camerieri attenti e cortesi, sommelier preparati, impeccabile servizio al tavolo con tovagliatura tersa e cambio di piatti, bicchieri e posate adeguato alle portate, rinnovo costante degli arredi per una location sempre nuova, avvolgente e stimolante.

Fa piacere segnalare che tra questa tipologia di locali fa spicco, nel savonese, il ristorante, brasserie, pizzeria La Kava di Bergeggi. La location è da favola: incastrata nello spazio svuotato di una antica cava di pietra, offre un ampio parcheggio riservato ai clienti, e si affaccia sul mare. Specialmente la sera, la vista che si gode dai tavoli è incantevole. D’estate si pranza e cena a bordo vasca di una piscina che è certamente un incomparabile valore aggiunto. Ci si prepara spiritualmente per consumare il pasto seduti al grande bancone ligneo stile hawaiano del lounge bar, un angolo particolarmente vocato alla degustazione di alcolici, vini e cocktail (consigliato da esperti sommelier e preparati da ottimi barman), dotato di una particolare eleganza, con piccoli salotti (da cui appunto il nome), in cui è presente, come sottofondo, un genere particolarmente accattivante di musica adatta a creare atmosfera e feeling, detta appunto lounge music, volta a rilassare i clienti. Nel gruppo con cui eravamo a cena abbiamo assaporato un eccellente Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG e due celebri cocktail pre dinner: il Bellini (creato nel 1948 da Giuseppe Cipriani, capo barista dell'Harry's Bar, così detto per via del suo colore rosato che gli ricordò il colore della toga di un santo in un dipinto del pittore Giovanni Bellini) ed il Negroni (ideato a Firenze nel 1919 dal conte Camillo Negroni, e realizzato dal barman Fosco Scarselli, dell’aristocratico Caffè Casoni, ora chiamato Caffè Giacosa). Preparazione impeccabile.

A tavola ci si offrivano tre possibili soluzioni: la classica pizzeria, il ristorante dove servono piatti di pesce con particolare riferimento al pescato giornaliero ed infine la brasserie dove spiccava la carne del black angus nordamericano. Non potevamo che scegliere la terza.

Già avete capito bene: a La Kava si può gustare il mitico Black, il top assoluto degli Angus di razza purissima 100% Angus, animali con manto nero e a pelo lungo. Bestie dalla costituzione morfologica perfetta da carne: statura ridotta, tronco compatto e arrotondato, notevole sviluppo delle masse muscolari della coscia, da cui derivano i tagli pregiati. La carne si caratterizza per essere molto tenera con un sapore particolarmente elegante deciso ma persistente, dovuto al tipo di alimentazione e allevamento. I bovini infatti crescono nel Mid West (Kansas, Nebraska e Oklahoma), a pascolo libero per i primi mesi, vengono poi trasferiti nelle zone d’allevamento dove sono nutriti adottando un’alimentazione naturale attenta e controllata a base di mais, grano e fieno.

Le grandi porzioni che si sono state servite erano la quintessenza della bontà. Torneremo senz’altro.

A proposito di crisi, la sera della nostra visita c’erano almeno duecento commensali felici.


BORDIGHERA

RISTORANTE LE CHAUDRON 

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Via Vittorio Emanuele 7, 18012 Bordighera

Telefono : +390184263592

Email : reglisse1@hotmail.it

Sito web : http://www.lechaudron.it

Prezzo del pasto : Menu 25 € - Carta 53/63 €

E' in un vecchio deposito merci vicino al lungomare che questo ristorante di famiglia ha trovato posto; dell'epoca rimane il suggestivo soffitto in mattoni e a volte sotto cui si mangia, il resto dell'arredo è nelle mani della fantasia. Nei piatti il pescato locale, rinomato per la freschezza.


RISTORANTE MAGIARGÈ 

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Piazza Giacomo Viale, 18012 Bordighera

Telefono : +390184262946

Email : viniecucina@magiarge.it

Sito web : http://www.magiarge.it

Prezzo del pasto : Menu 19/35 € - Carta 35/53 €

Caratteristico e vivace, nell'affascinante centro storico, le salette sembrano scavate nella roccia, coperte da un soffitto a volta. Nessuna sorpresa dalla cucina: cappon magro, stoccafisso mantecato "brandacujun", ciuppin alla sanremasca (zuppa di pesce). La Liguria è tutta nel piatto!

Nel rispetto della cucina di territorio, proponiamo a seconda delle stagioni una cucina rigorosamente “Ligure” senza inquinamenti di tipo turistico. Piatti dai nomi talvolta curiosi quali Brandacujon, Buridda, Ciuppin, cappon Magro, Ravioli del Pesìgu ma ricette semplici, sapide e gustose, leggere proprio come vuole la tradizione. Potrete gustare stagionalmente il pesto, le zucchine trombette, i carciofi, la zucca e le fave. I pesci cosiddetti poveri ma buoni e sani: le acciughe,la palamita, i saraghi, la ricciola le parasene e il pesce sciabola, comunque mai allevati ma di mare.

L’ambiente e' quello dell’osteria moderna a volte rumorosa ma conviviale, il servizio e veloce ma curato e a disposizione un “consiglier” per il vino. L’osteria e' articolate in 2 sale interne (40 posti) piu' una terza per cene private o festicciole tra amici con un massimo di venti posti. In estate si puo' cenare nella piazzetta antistante, all’aperto nella tranquillita' che solo un antico borgo riesce a dare.


RISTORANTE ROMOLO MARE 

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Lungomare Argentina 1, 18012 Bordighera  

Telefono : +390184261105

Email : info@romolomare.it

Sito web : http://www.romolomare.it

Prezzo del pasto : Carta 33/107 €

Al termine del lungomare, a pochi metri dalla spiaggia ghiaiosa, l'atmosfera è semplice per quanto suggestiva quando si mangia all'aperto, ma la vera sorpresa è la qualità della cucina: quasi esclusivamente di pesce, di ottimo livello. Attenzione: per la fine del 2018 è previsto il ritorno nella sede storica, adiacente!


BORGIO VEREZZI

RISTORANTE DOC 

 DOC a Borgio Verezzi

C’è una perla in Liguria: Borgio Verezzi. Celebre per il suo antico borgo, in cui ogni anno si svolge un importante Festival di Teatro Estivo, per le sue grotte, per il magnifico colpo d’occhio sul mare.

Ma per il buongustaio la celebrità gli deriva dal Ristorante DOC, chef Paolo Alberelli e sommelier Cinzia Mattioli che nel 2012 festeggeranno i 30 anni d’attività.

Coppia nel buongusto enogastronomico e nella vita, vi ospitano nella loro sontuosa villa dove vivono e lavorano, secondo l’antico andante di casa e bottega. Mangerete in sale raccolte, d’inverno, o nel curatissimo giardino, d’estate.

Naturalmente da tali genitori (già progenie a loro volta di ristoratori) non poteva che nascere una stirpe vocata anch’essa alla buona tavola. Ed infatti, con una precocità che fa onore ai suoi trent’anni, il figlio Vinicio Alberelli è già una star internazionale, essendo recentemente diventato Manager Beverage Sommelier all’Atlantis The Palm di Dubai, una reggia sull’acqua da Mille e una notte, dove le stelle canoniche sono ben più di cinque.

Diamo solo una rapida occhiata ad un palmares ricco di successi televisivi (Canale 5), docenze in master class in tutto il mondo (Isole Hawaii, Hong-Kong, Singapore, New York, San Francisco, Miami, Hollywood, San Diego, Rio de Janeiro, Dubai, e gran parte d'Europa) e di prestigiose cariche associative (Vice Presidente dell'O.R.P.I. Ordine Ristoratori Professionisti Italiani) e, complice la fresca serata, ci sediamo a tavola in giardino sotto un grande gazebo old fashion.

E qui la prima vera sorpresa, quando chiedo il menù. Me lo porge con la grazia nonchalance di una vera signora Cinzia, ed un sorriso birichino le compare sulle labbra. Conosco Cinzia da una vita, ha calcato le scene teatrali sotto la mia regia. Pensate con quanto piacere scopro che ha reso concreto in cucina un mio vecchio insegnamento scenico, quando dicevo agli attori che l’arte del teatro è unica ed irripetibile, cambia ogni sera per ogni replica, è sempre un pezzo unico.

Così nel suo ristorante. Ogni giorno il menù è diverso dal giorno prima.

Infatti al DOC Paolo e Cinzia propongono dal 1982 tutti i giorni un menù innovativo e differente, legato al pescato. Ogni qualità di pesce proveniente dalla zona, viene valorizzata e cucinata ad arte con l'intento di sposare la tradizione ad una cauta innovazione.

Quindi quanto segue è solo evocativo della superba esperienza di un certo tipo di cucina ma sarà assai difficile che riusciate a gustare gli stessi piatti.

Si comincia con un pesce lama scottato con balsamico, quindi acciughe in pan d’anice con polenta e machetto (una pasta ligure tipica fatta in mortaio con olio acciughe e sardine sotto sale). E’ poi la volta di un sopraffino risotto carnaroli con totani e pomodoro secco seguito da un delizioso pavé di palamita alla piastra con soia caramellata.

Chi l’ha assaggiata mi ha detto meraviglie anche della buridda di calamari in casseruola al pernambucco (un’arancia amara ponentina di origine sudamericana destinata a diventare, dopo il chinotto di Savona, Presidio Slow Food), che raccolgono direttamente dalla piccola orangerie del loro giardino. Si conclude con la torta di lamponi di Borgio (raccolti al mattino) e preparata al momento, di cui abbiamo ammirato la soave croccantezza.

La cantina è grande e Cinzia, che è stata a lungo presidente dell’AIS Associazione Italiana Sommelier, ne è il suo profeta: abbiamo gustato una notevole Lumassina Terre Bianche appena mosso ed uno straordinario Rossese Terre Rosse pieno e complesso. Per un menù degustazione, bevande incluse, spenderete circa 70-80 euro, un prezzo importante certo ma all’altezza dell’esperienza che vivrete. Prenotare è d’obbligo. Tornerete ne siamo certi.

Via Vittorio Veneto 1, 17022 Borgio Verezzi  PERCORSI

Telefono : +39019611477

Email : info@ristorantedoc.it

Sito web : http://www.ristorantedoc.it

Prezzo del pasto : Carta 55/81 €


CAMOGLI

RISTORANTE DA PAOLO 

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Via San Fortunato 14, Camogli, 16032, Italia

+39 0185 773595 

www.ristorantedapaolocamogli.com 

Prezzo del pasto : 35 - 60 EUR

Ristorantino rustico a conduzione familiare, ubicato nel borgo antico poco lontano dal porticciolo; cucina di mare secondo le disponibilità quotidiane del mercato


CASTELBIANCO

RISTORANTE GIN 

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Via Pennavaire 99, Castelbianco, 17030, Italia

+39 0182 77001 

www.dagin.it 

Prezzo del pasto : 30 - 35 EUR

Nel cuore della valle, questo piacevole ristorante recentemente rinnovato negli arredi propone piatti elaborati, partendo da tradizioni locali e che amplia l'offerta con un interessante menu vegano! Altro punto di forza è l'hotel, caratterizzato da camere belle e curate e da spazi comuni ridotti. Gin: l'indirizzo giusto per un soggiorno .


RISTORANTE SCOLA

Scola

Via Pennavaire 166, 17030 Castelbianco  PERCORSI

Telefono : +39018277015

Email : info@scolarist.it

Sito web : http://www.scolarist.it

Prezzo del pasto : Menu 38/45 € - Carta 38/62 €

Si avvicina al secolo di attività questa piacevole risorsa gestita da sempre dalla famiglia Scola; il patron Fausto - con energia e simpatia pensa - ai piatti ed alla cucina dalla matrice territoriale, mentre - in sala - il figlio (rappresentante della 4a generazione!) saprà consigliarvi tra i moltissimi vini in carta. Un ristorante caldamente consigliato!


CASTELNUOVO DI MAGRA

RISTORANTE ARMANDA

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Piazza Garibaldi 6, Castelnuovo Magra, 19033, Italia

+39 0187 674410 

Prezzo del pasto : 30 - 40 EUR 

In un caratteristico borgo dell'entroterra, andamento e ambiente familiari in una trattoria che propone piatti stagionali del territorio ben elaborati. Se volete gustare un piatto veramente speciale optate per il coniglio farcito.


CAVI

RISTORANTE IMPRONTA D'ACQUA

impronta d'acqua.jpgVia Aurelia 2121, Cavi, 16030, Italia

+39 375 529 1077 

www.improntadacqua.com 

Prezzo del pasto : 50 - 90 EUR

Ristorante open space dallo stile minimal-contemporaneo, ma caldo, con pochi tavoli, sul lungo rettilineo che costeggia mare e ferrovia. La cucina predilige i prodotti del territorio associandoli - però – a nuove tecniche. Proposte audaci e riflessive ad esaltare i sapori del mare antistante contrapposti a suggestioni di alloro, timo, ...


CELLE LIGURE

RISTORANTE META

meta.jpgVia Generale Pescetto 5, Celle Ligure, 17015, Italia

+39 019 994222 

www.ristorantemeta.it 

Prezzo del pasto : 35 - 60 EUR

Nel pittoresco centro storico di Celle, quella che un tempo fu una rimessa per le barche dal tipico soffitto in mattoni oggi è un ottimo ristorante gourmet, con un giovane cuoco che rappresenta una delle proposte più interessanti della zona.


RISTORANTE TORRE

Torre

Via Aurelia Ponente 20, 17015 Celle Ligure  

Telefono : +39019993465

Email : info@hotelristorantetorre.it

Sito web : http://www.ristorantetorrecelle.it

Prezzo del pasto : Menu 45/75 € - Carta 35/83 €

Ristorante a gestione familiare - mamma in sala, figlio in cucina - per un locale che cita a piene mani la Liguria: ottimo pesce, anche crudo, verdure e qualche ricetta di terra.


CERVO

RISTORANTE SAN GIORGIO

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Via Ugo Foscolo 36, 18010 Cervo  Percorsi

Telefono : +390183400175

Email : info@ristorantesangiorgio.net

Sito web : http://www.ristorantesangiorgio.net

Prezzo del pasto : Menu 35 € (pranzo in settimana)/65 € - Carta 62/145 €

Salette raccolte e romantiche sembrano riflettere il fascino della località, mentre la cucina punta sulla qualità del pescato in piatti semplici e tradizionali. Se mangiate in terrazza, prenotate un tavolo con vista su Diano e la baia, una cornice mozzafiato. Al San Giorgino stesse materie prime, ma elaborazioni più semplici e ambiente informale.

Bellissima cena sulla terrazza che domina la costa e il panorama circostante.

Il servizio è molto cordiale e attento, ma il meglio viene da una cucina di pesce molto ricercata e difficile da trovare a questo livello.

Abbiamo apprezzato le capesante con fois gras (io non sono un amante del genere, ma queste erano davvero buone ed equilibrate), il granchio in catalana, i frutti di mare leggermente piccanti su puré di zucchine trombetta e la pasta con ricci e vongole. Per concludere un buon gelato con zabaione.

Buona carta dei vini.


CHIAVARI

RISTORANTE LORD NELSON

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Corso Valparaiso 27, Chiavari, 16043, Italia

+39 0185 302595 

www.thelordnelson.it 

Prezzo del pasto : 48 - 80 EUR

Direttamente sul lungomare, locale raffinato completato da un american bar con piccola carta light in alternativa al ristorante vero e proprio ed enoteca: una profusione di legno lucidato a specchio in elegante stile marina e stuzzicanti proposte a base di pesce, con - in aggiunta - alcuni piatti di terra.


FINALE LIGURE

RISTORANTE AI TORCHI

Torchi

Via Dell'annunziata 12, 17024 Finalborgo  

Telefono : +39019690531

Email : info@ristoranteaitorchi.com

Sito web : http://www.ristoranteaitorchi.com

Prezzo del pasto : Menu 38 € - Carta 40/76 €

Antico frantoio in un palazzo del centro storico - e come non bastasse - di un grazioso borgo medievale: in sala sono ancora presenti la macina in pietra e il torchio in legno. Bella atmosfera, servizio curato e gustosa cucina marinara mentre l'esperienza si completa col negozio di oggettistica per la casa ed anche col bistrot.


RISTORANTE MURAGLIA-CONCHIGLIA D'ORO

Muraglia

Via Aurelia 133, 17029 Varigotti  

Telefono : +39019698015

Email : r.conchigliadoro@libero.it

Prezzo del pasto : Carta 44/111 €

Una sala sobria e luminosa, nonché una piacevole terrazza vista mare: la specialità della casa è il pesce, di grande qualità e freschezza, preparato anche alla brace direttamente in sala. A testimonianza della fragranza la carta varia tutti i giorni.


RISTORANTE ROSITA

Rosita

Via Mànie 67, 17024 Finale Ligure  Percorsi

Telefono : +39019602437

Email : info@hotelrosita.it

Sito web : http://www.hotelrosita.it

Prezzo del pasto : Carta 33/54 €

Stile rustico, ma soprattutto una bella terrazza affacciata sul mare e sulla costa, che vi ripaga di un tratto di strada un po' stretto e tortuoso, necessario a raggiungere il locale. Curata direttamente dai titolari, la cucina è squisitamente all'insegna del territorio.


GARLENDA

RISTORANTE IL ROSMARINO

rosmarino

Via Ai Castelli, 17033 Garlenda  

Telefono : +390182580271

Email : info@lameridianaresort.com

Sito web : http://www.lameridianaresort.com

Prezzo del pasto : Menu 70/90 € - Carta 55/103 €

Piatti della tradizione mediterranea esaltati dai profumi di questa terra - timo, salvia, l'irrinunciabile basilico... - in una dozzina di piatti che cambiano giornalmente in sintonia con le stagione. Vasta anche la scelta enologica.


GENOVA

RISTORANTE CAPO SANTA CHIARA

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Via al capo di Santa Chiara 69, Boccadasse, Genova, 

+39 010 798 1571 

www.ristorantecaposantachiara.com 

Prezzo del pasto : 65 - 90 EUR

All'estremo della romantica spiaggetta di Boccadasse, locale moderno ed elegante, dove gustare piatti creativi. Da non perdere nella bella stagione un tavolo sulla terrazza prospiciente il mare.


RISTORANTE IL MARIN

marin.jpgPorto Antico, edificio Millo, Genova, 16121, Italia

+39 010 869 8722 

www.genova.eataly.it 

Prezzo del pasto : 34 - 75 EUR

In una delle più belle location di Genova-centro, con lo sguardo che abbraccia il Porto Antico, Marco Visciola interpreta con estro e personalità la tradizione ligure, il pesce e tutta la forza dei suoi sapori: ispirato ad una filosofia gastronomica etica e sostenibile.


RISTORANTE IPPOGRIFO

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Via Gestro 9 r, Genova, 16129, Italia

+39 010 592764 

www.ristoranteippogrifo.it 

Prezzo del pasto : 40 - 70 EUR

Ottima cucina a base di pesce - soprattutto del mar Tirreno - completata anche da alcuni piatti a base di carne piemontese. L’elegante locale, assai frequentato da habitué e gestito da due abili fratelli, si trova in zona fiera.


RISTORANTE LA PINETA

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Via Gualco 82, località Struppa, Genova, 

+39 010 802772 

www.ristorantelapineta.org 

Prezzo del pasto : 35 - 50 EUR 

In zona isolata e attorniato dalla natura circostante, il suono degli uccelli sarà compagno di viaggio nel confortevole dehors. All'interno troneggia il camino per le cotture alla brace sia di carne che di pesce, vera specialità della casa.


RISTORANTE LE RUNE

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Salita Sant'Anna 13 r, Genova

+39 010 594951 

www.ristorantelerune.it 

Prezzo del pasto : 14 - 45 EUR

Diverse piccole salette con tavoli anche sopra la cucina – apparentemente molto ambiti, sebbene faccia un po’ caldo – per una linea gastronomica legata alla regione e al mare; proposte economiche e piatti unici.


RISTORANTE L'OSTERIA DEL SAN GIORGIO

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Via Alessandro Rimassa 150, Genova

+39 010 001 8612 

Prezzo del pasto : 20 - 35 EUR

La casa madre ha trovato una nuova e importante collocazione: qui si propongono piatti della tradizione genovese e ligure, porzioni generosissime, preparazioni classiche e servizio attento. Prezzi corretti! La formula ideale per un buon ristorante cittadino condotto dalla professionalità della famiglia Scala.


RISTORANTE SAN GIORGIO

san-giorgio-gallery-04.jpgViale Brigate Bisagno 69, Genova

+39 010 595 5205 

www.ristorantesangiorgiogenova.it 

Prezzo del pasto : 45 - 70 EUR

San Giorgio, sinonimo di ottima materia prima e cucina di valore, debutta nella città del faro con due sale sobrie e la sua bella clientela al seguito. Cucina prevalentemente basata su un ottimo pescato locale, con alcune specialità di terra come foie gras e maialino. Carta dei vini all’altezza.


RISTORANTE SANTAMONICA

santa monica.jpgLungomare Lombardo 27, Genova

+39 010 553 3155 

www.santamonicagenova.it 

Prezzo del pasto : 30 - 70 EUR 

Sulla spiaggia di un bel quartiere cittadino, con la vista che abbraccia totalmente il mare, la terrazza per la bella stagione è ampia e arieggiata. Qui una coppia di appassionati coniugi propone una cucina basata sulla freschezza dei prodotti ittici, valorizzati e trattati con il dovuto rispetto, in ricette colorate.


RISTORANTE SOHO RESTAURANT & FISH WORK

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Via al Ponte Calvi 20 r, Genova, 16124, Italia

+39 010 869 2548 

www.ristorantesoho.it 

Prezzo del pasto : 15 - 100 EUR 

Cucina di mare in un ambiente moderno, che mantiene alcuni dettagli della storicità del palazzo. Ambiente dinamico, servizio brillante e una notevole modernità nei piatti di cucina ligure permeati da spunti contemporanei. Tra i menu a disposizione: birra e pesce, champagne e bubba gums shrimps.


RISTORANTE THE COOK

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The Cook di Ivano Ricchebono è sito in un punto strategico nel centro storico di Genova, all’interno del Ristorante Cavo di Genova. The Cook Restaurant è sito in un punto strategico, nel centro storico di Genova. La cucina, premiata con Stella Michelin offre sia raffinati piatti gourmet che una cucina volta alla semplicità del territorio con piatti della tradizione. L’ampia scelta di finger food , colorati e accuratamente creati dallo Chef Ricchebono, fanno sì che anche una cena informale o un aperitivo lungo, si trasformino in evento scenografico di piacevole degustazione con piccole prelibatezze.


RISTORANTE 20TRE

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Via David Chiossone 14, Genova, 16121, Italia

+39 010 247 6191 

www.ristorante20tregenova.it 

Prezzo del pasto : 39 - 49 EUR

Nel cuore del centro storico, il locale si propone con un look contemporaneo ed una linea di cucina basata su pochi piatti, quasi tutti di pesce, presentati anch'essi in maniera moderna e con porzioni generose. Stagionalità dei prodotti e mercato del giorno tra le linee guida.


IMPERIA

RISTORANTE SARRI

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Lungomare C. Colombo 108 (Borgo Prino), 18100 Imperia  

Telefono : +390183754056

Email : info@ristorantesarri.it

Sito web : http://www.ristorantesarri.it

Prezzo del pasto : Menu 45 € - Carta 57/108 €

In un piccolo borgo di ex pescatori - incastonato fra le case del lungomare - accogliente ristorante con qualche tavolo all'aperto di cui il clima ligure consente, talvolta, di approfittare anche a pranzo d'inverno. La cucina punta sulla sostanza dei sapori che giungono nel piatto in colorate e raffinate presentazioni.

Andrea Sarri proviene da una generazione di ristoratori e figura nelle più prestigiose guide e riviste gastronomiche del settore. Il suo stile attinge in parte alla tradizione, ma è indiscutibilmente aperto all’esplorazione gustativa e agli abbinamenti sorprendenti. La radice è nella ricerca delle materie prime, di grande freschezza e qualità.

La particolarità è in una cucina di pesce dagli accostamenti inusuali, ma sempre equilibrati, che rilasciano caleidoscopiche varietà di sapori e di emozioni. Andrea oggi insieme alla moglie Alessandra dà vita ad un delizioso luogo di incontro per gli amanti della buona cucina con l’apertura del nuovo Ristorante Sarri a Borgo Prino, nel piccolo paesino di pescatori direttamente sul mare alle porte di Imperia.

L’ambiente della sala, accogliente e confortevole, è esaltato dai colori caldi degli arredi e dalla presenza di un materiale come il legno che dona agli spazi un tocco romantico e famigliare allo stesso tempo. La capienza della sala è di circa cinquanta coperti a cui se ne aggiungono altri venticinque esterni, collocati in un dehors esterno affacciato sul mare. Lo studio di progettazione e l’architetto hanno lavorato bene, assecondando l’estetismo dei proprietari, sviluppando un decoro essenziale ma non freddo, sia nella scelta dei materiali che nei colori prescelti, elegante e sobria illuminazione che crea importanti e moderni giochi di luce sulle grandi volte del salone principale.

Al piano basso un’altra saletta, più confidenziale con un meraviglioso tavolo di cristallo posto al centro dell’ambiente contiguo alle cucine, una risorsa in caso di opzione “tavola dello chef”, oppure per cene o degustazioni riservate nel cuore della cantina che svolge un ruolo di primo piano con un’offerta di più di duecento prestigiose etichette conservate in tegole antiche.

Situato ad Imperia nella zona di Prino (il borgo di pescatori che prende il nome dal torrente omonimo), il nuovo ristorante di Andrea Sarri, si affaccia sul mare e si inserisce all’interno dell’incantevole cornice delle tipiche case color pastello del Lungomare Cristoforo Colombo.

Qui nel nuovo ristorante, Andrea e Alessandra hanno fatto la scelta del “chilometro certo”: le verdure, gli ortaggi e l’olio provengono dall’azienda agricola della famiglia di Alessandra, il pesce viene fornito direttamente dai pescatori locali e la carne arriva dalla storica bottega Martini di Boves in provincia di Cuneo. “Non vorrei si parlasse però sempre e solo di qualità, che è un requisito doveroso, non in discussione. Posto questo, la nostra idea è quella di provare a rivolgerci a una clientela diversa, non blasonata, ma a quello che era “il vecchio cliente”, quello che aveva voglia di uscire per stare bene, per sentirsi a proprio agio e godere dell’atmosfera, del cibo, del vino e della giusta compagnia. Vogliamo snellire il discorso di approccio quasi di sudditanza con servizi stucchevoli che è uno dei grandi errori in un incappa l’alta ristorazione italiana, ereditato o meglio copiato dai francesi e dagli spagnoli, quasi rinnegando la nostra identità, fatta di eccellenti ristoranti a gestione e a dimensione familiare”. L’offerta comprende un menu alla carta e il menu degustazione “Lasciatemi fare”, con il quale ci si affida alla fantasia dello chef: “Sono tornato passionale e creativo, il menu e i piatti cambieranno spessissimo…”.

OSTERIA DIDÙ

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Viale Matteotti 76, 18100 Imperia

Telefono : +390183273636

Email : osteriadidu@gmail.com

Sito web : http://www.osteriadidu.it

Prezzo del pasto : Carta 28/44 €

Non sarete di fronte al mare e neppure nel centro storico, ma quanto ne vale la pena venire qui a mangiare! Un'unica semplice saletta, piatti elencati su lavagnette e voilà servite delle ottime specialità liguri, dai tagliolini con gamberi di Oneglia ai calamari ripieni.

La cucina è prettamente mediterranea, il pesce viene comprato fresco ogni giorno al mercato, la carne proviene da un allevamento piemontese e gran parte della verdura che uso proviene da piccoli produttori locali.

I piatti che vi propongo cambiano ogni giorno proprio perché i prodotti che uso sono solo stagionali, freschissimi e quindi non sempre disponibili, ma inutile nascondere che influisce anche il mio umore.

Vi elenco qualche esempio: tris di tartare di vitello,buridda di polpo al vino rosso, trofie al pesto con fagiolini e patate,  tagliolini con ragù di polpo, gnocchetti con calamaretti, trombette e bottarga, sarde alla beccafico, calamaretti ripieni, fagottini di vitello. Tra i dolci troverete i cantucci fatti in casa col vin santo, la torta di ricotta e uvetta, la mousse al cioccolato.

Il resto ovviamente dovete provarlo di persona. Vi accoglierò con tutto il calore di una cucina di casa.


LA SPEZIA

RISTORANTE ANTICA TRATTORIA SEVIERI

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Via della Canonica 13, La Spezia, 19124, Italia

+39 0187 751776 

Prezzo del pasto : 25 - 45 EUR 

Ristorante di tradizione nei pressi del mercato coperto dove si approvvigiona giornalmente, una garanzia per la freschezza dei prodotti! Piacevole dehors ed un piccolo ambiente - all'ingresso del locale - nel quale intrattenersi per sorseggiare un aperitivo.


RISTORANTE LA POSTA

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Via Giovanni Minzoni 24, La Spezia, 19121, Italia

+39 0187 760437 

www.lapostadiclaudio.com 

Prezzo del pasto : 50 - 70 EUR 

Sobria eleganza ed oggetti d'arte creano l'ambiente ideale per gustare una cucina di terra e di mare (ottimi crudi!), che riserva grosse attenzioni alla qualità delle materie prime: vera passione del patron così come, in stagione, funghi e il celebre tartufo bianco.


RISTORANTE OSTERIA DELLA CORTE

osteria corte.jpgvia Napoli 86, La Spezia, 19122, Italia

+39 0187 715210 

www.osteriadellacorte.com 

Prezzo del pasto : 44 - 70 EUR

In un accogliente locale dai toni rustici dotato di un piacevole cortile interno, la cucina si segnala per l’attenta ricerca delle materie prime: eccellenze liguri e italiane affollano un menu di grande interesse. Buona carta dei vini con ricerca di piccole cantine del territorio; focacceria gastronomica e molti cocktail .


LEVANTO

RISTORANTE INCUCINA

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Località Pian del Momo, (uscita autostrada A12 Carrodano), Nord: 7 km, Levanto, 19015SP, Italia

+39 0187 893036 

Prezzo del pasto : 25 - 70 EUR

Lontano dal mare, ormai in collina, anche il ristorante sembra voler sfuggire i cliché della più classica cucina marinara della Levanto balneare: la scelta è ristretta per assicurare la qualità dei prodotti, vengono spesso inseriti piatti di carne – in stagione anche selvaggina.


RISTORANTE LA SOSTA DI OTTONE III

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Località Chiesanuova 39, Levanto, 19015, Italia

+39 0187 814502 

www.lasosta.com 

Prezzo del pasto : 39 - 70 EUR 

In mezzo al verde e lontano dalla calca, è necessario percorrere un tratto a piedi per raggiungere quest'incantevole ristorantino (meglio farsi suggerire la strada e dove lasciare la vettura), all’interno di una residenza del XVI sec. Il menu propone una scelta ristretta, ma fra le più interessanti in zona.


LOANO

RISTORANTE BAGATTO

bagatto.jpgVia Ricciardi 24, Loano, 17025, Italia

+39 019 675844 

Prezzo del pasto : 30 - 60 EUR

Nascosta in un carruggio del centro, con alcuni tavoli all'aperto nella bella stagione, simpatica trattoria dal particolare soffitto con mattoni a vista: un ottimo indirizzo per gli amanti della cucina ligure e di mare.


MONTEMARCELLO

RISTORANTE PESCARINO-SAPORI DI TERRA E DI MARE

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Via Borea 52, Montemarcello, 19030, Italia

+39 0187 601388 

www.pescarino.it 

Prezzo del pasto : 30 - 55 EUR

In una bella struttura in sasso e legno – quasi una baita – la cucina è di mare e di terra dai connotati tipicamente liguri; per chi ama la tranquillità consigliamo anche un pernottamento nelle camere, solo due ma incantevoli, con ceramiche di Vietri nei bagni.


MONTEROSSO

RISTORANTE L'ANCORA DELLA TORTUGA

ancora tortuga.jpegVia salita Cappuccini 4, Monterosso al Mare, 19016, Italia

+39 0187 800065 

www.ristorantetortuga.it 

Prezzo del pasto : 40 - 80 EUR

Locale in stile marina letteralmente aggrappato alla scogliera (una parete è di roccia viva): dal dehors superiore la vista è mozzafiato, mentre la cucina onora il mare, ma non dimentica la terra.


MONTOGGIO

RISTORANTE ROMA

Roma.jpegVia Roma 15, Montoggio, 16026, Italia

+39 010 938925 

www.romamontoggio.it 

Prezzo del pasto : 20 - 65 EUR

È la Tradizione con la “T” maiuscola ad animare questo locale: una tradizione familiare innanzitutto, partita addirittura nel 1870 e giunta – ormai - alla quinta generazione. Cucina, sia di carne sia di pesce, che l'attuale chef vuole leggermente più moderna in alcuni piatti.


NE

RISTORANTE LA BRINCA

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Via Campo di Ne 58, Ne, 16040, Italia

+39 0185 337480 

www.labrinca.it 

Prezzo del pasto : 31 - 40 EUR 

Il paesino di Ne è – ormai – sinonimo de La Brinca: una casa coloniale nel verde che è diventata nel giro di 30 anni una delle migliori trattorie non solo della Liguria, ma di tutta Italia. Il locale narra la storia della famiglia Circella.


NOLI

RISTORANTE CONTROCORRENTE

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Via Colombo 101, Noli, 17026, Italia

+39 349 220 8133 

www.ristorantecontrocorrente.it 

Prezzo del pasto : 35 - 76 EUR

All'inizio del pittoresco centro storico, ai piedi della torre medioevale San Giovanni, un locale semplice ma non privo di fascino, la cui giovane conduzione vi conquisterà per la capacità di mettere in valore un pescato - soprattutto ligure - di gran qualità, benché non manchi qualche proposta di carne. 


RISTORANTE IL VESCOVADO

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Piazzale Rosselli, 17026 Noli

Telefono : +390197499059

Email : info@ristorantevescovado.it

Sito web : http://www.hotelvescovado.it

Prezzo del pasto : Menu 80/120 € - Carta 70/120 €

Tre deliziose salette all'interno del prestigioso complesso architettonico noto come Palazzo Vescovile e nel periodo estivo un piacevole servizio in terrazza con vista mare. Curiosi di saperne di più circa la cucina? Decisamente ligure, con qualche apprezzabile tocco estroso.


RISTORANTE LILLIPUT

lilliput.jpgVia Zuglieno 49, Voze, Noli 17026, Italia

+39 019 748009 

Prezzo del pasto : 40 - 75 EUR

In una piacevole casa circondata da un giardino ombreggiato con minigolf, un locale dall'ambiente curato che propone piatti di mare; servizio estivo in terrazza.


ONEGLIA

RISTORANTE SALVO-CACCIATORI

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Via Vieusseux 12, 18100 Oneglia

Telefono : +390183293763

Email : info@ristorantesalvocacciatori.it

Sito web : http://www.ristorantesalvocacciatori.it

Prezzo del pasto : Menu 45/90 € - Carta 50/92 €

Ristorante di fama storica, nato come piccola osteria annessa alla mescita di vini e cresciuto negli anni fino all'attuale elegante ristorante. Due sale, di cui quella interna con vista sulla cucina e proposte creative di cucina ligure.


OSPEDALETTI

RISTORANTE BYBLOS

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Lungomare Colombo 6/8, 18014 Ospedaletti  

Telefono : +390184689002

Email : ristorantebyblos@gmail.com

Sito web : http://www.ristorantebyblos.it

Prezzo del pasto : Carta 37/84 €

All'estremo della bella passeggiata, con pista ciclabile che porta proprio dinnanzi all'ingresso, ristorante di una certa eleganza affacciato sul mare: piatti a base di pesce semplici e gustosi.


PEGLI

RISTORANTE TERESA

teresa.jpgPiazza Lido di Pegli 5 r, Pegli, 16156, Italia

+39 010 697 3774 

www.ristoranteteresa.com 

Prezzo del pasto : 28 - 90 EUR

Questo storico locale con la seconda generazione ha ormai superato i 50 anni di gestione. Mezzo secolo - per altro - portato benissimo grazie ad un moderno restyling degli interni, che fa seguito alla naturale evoluzione di una cucina - soprattutto a base di pesce.

PIETRA LIGURE

RISTORANTE BUCA DI BACCO

Buca di Bacco

Corso Italia 149, 17027 Pietra Ligure  

Telefono : +39019615307

Email : marcomauratosca@gmail.com

Prezzo del pasto : Menu 43/100 € - Carta 35/119 €

Le specialità marinare, la cura nella scelta delle materie prime e l'originalità del proprietario caratterizzano questo locale, sito nel seminterrato di un edificio.

RISTORANTE IL CAPANNO A RANZI 

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Si esce al casello autostradale di Pietra Ligure (SV) e si sale in collina, verso la frazione di Ranzi, tra una vegetazione lussureggiate, passando attraverso un abitato caratterizzato da un’edilizia mai volgare e talvolta anche meditata, nello sforzo di attenti recuperi fatti con materiali che favoriscono un’identità unitaria architettonica. 3 km e giungiamo al ristorante “Il Capanno” in vista straordinaria, Corsica inclusa, su un amplissimo tratto di mare, il regno del titolare Agostino Rembado, che divide lo scettro ai fornelli con il cuoco Paolo Marzero, già vincitore del Marchio di Qualità 2006 per la tipologia “Ristorante Classico Italiano” della Camera di Commercio di Savona.

Una serie di sale e terrazze (nella bella stagione) permettono, grazie alla diversa dimensione, sia una fruizione più intima, per una romantica soirée di coppia, sia una tavolata di molte decine di convitati per un festoso pranzo tra amici, specie gitanti (con ampio parcheggio privato anche per autobus). In entrambe le situazioni sappiate che sarete serviti con pari garbo e qualita'.

Qui potrete gustare una cucina basata sulla tradizione, che ha i suoi punti di forza nella genuinità stagionale dei prodotti coltivati nei terreni di proprietà (il famoso chilometro zero), che però si allarga forse un po’ troppo nell’ambizione di una vinificazione in proprio che, accanto ad una carta dei vini non eccellente, è forse l’elemento più debole dell’impresa (anche se il “bollicine” Cormons ed il Muller – Thurgau erano bevibilissimi).

Ma il resto è tutto un piacere, non tanto per gli occhi, quanto per il palato. Già perchè qui c’è la vecchia tradizione di snobbare il piattino cromaticamente bilanciato, preparato come un dipinto astratto, che soddisfa gli occhi, ma non sazia lo stomaco.
Si comincia con la sapienza delle paste fatte in casa, siano esse tagliolini o ravioloni, conditi con il meglio dell’orto, carciofi ed asparagi in primis, o con il meglio del pescato. Qui è il trionfo del grande vassoio stracolmo, che arriva in tavola fumante, con un’aria di festa e di sfida al più solenne degli appetiti. E sorridiamo a vedere svuotarsi rapidamente enormi piatti di portata, tra gemiti di piacere e retoriche esclamazioni del tipo, “io solo un assaggino” delle signore (che poi fanno il bis ed il tris) e “non sfiniamoci con il primo che poi arrivano i secondi” dei signori, che intanto ricolmano i piatti.

Si prosegue con deliziose orate e fritture miste di pesce, condite con verdure passate in leggerissime pastelle sopraffine, scroccanti in bocca, e le vecchie classiche care patatine al forno, profumatissime, saporite, perfettamente cotte e mai bisunte. E qui scatta l’effetto “ratatouille”: da quanto non ne mangiavamo così.

Sazi, ma non paghi, si conclude con un classico dessert e, tra i tanti, suggeriamo di gustare il semplice ma eccellente taglio al rhum di gelato di sola cioccolata fondente (fatto finalmente senza l’uso improprio del latte). Un pezzo da repertorio che è un vero e proprio “vade retro” alla volgarità delle gelaterie da polverine e semi di limone liofilizzati.

Prezzi popolari, intorno ai 35 euro tutto compreso, che invogliano ad un quanto più prossimo ritorno.


PIGNA

RISTORANTE TERME

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VIA MADONNA ASSUNTA, 18037 PIGNA  

Telefono : +390184241046

Email : ristoterme@gmail.com

Sito web : http://www.ristoranteterme.com

Prezzo del pasto : Menu 22/32 € - Carta 25/45 €

Nell'entroterra ligure, un ristorante-trattoria di rustica semplicità che offre una serie di piatti ben fatti e fragranti. I nostri "eletti": zuppetta di fagioli bianchi di Pigna - agnello da latte alle erbe - mousse allo zabaione.


PORTOFINO

RISTORANTE LO STELLA A PORTOFINO 

 Stella

A Portofino il ristorante Lo Stella è meta del jet set internazionale. È uno dei simboli della dolce vita nel porticciolo ligure più famoso ed esclusivo del mondo. Dove sedeva a tavola l'affascinante principessa Soraya, accanto ai Duchi di Windsor, al Re di Spagna, ai più famosi attori e personaggi che affollavano con panfili e yacht la piccola banchina. E che continuano a frequentarlo, con riservatezza, per assaporare i piatti della tradizione marinara.


QUILIANO

RISTORANTE AGRITURISMO IL TURCO

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Non te l’aspetti percorrendo la strada principale che attraversa Quiliano, quasi giunti in prossimità della chiesa, svolti a destra per una strettissima viuzza e poi la scoperta: una cancellata, una bella strada in salita lastricata affiancata da alberi secolari ed in cima l’ingresso del ristorante.

Siamo parlando dell’Azienda Agricola Innocenzo Turco, situata nell’entroterra di Savona, in Via Bertone, 7A a Quiliano (SV) Telefono:+39 019 887120. Un tempo solo azienda vitivinicola (granaccia, pigato e vermentino), oggi, dall’estate del 2006, anche agriturismo, per il momento col solo servizio di ristorazione, grazie alle doti in cucina di Lorenzo Turco, seconda generazione, che propone piatti tipici della cucina ligure in abbinamento ai vini aziendali.

Il locale è stato ricavato dall’attenta ristrutturazione di due locali aziendali utilizzati in passato come stalle ed ora adibiti uno a sala e l’altro a cucina. Pochi tavoli (una trentina di coperti) apparecchiati con sobria eleganza ed una cura delle stoviglie che lo innalza già sopra la soglia di un entry level country, come capita ancora nelle zone limitrofe.

Il menù è alla carta e la scelta può essere fatta tra antipasti (abbiamo gustato un ottimo vitel tonné e dei saporiti peperoni ripieni, mentre la carne cruda battuta al coltello non raggiungeva le vette della necessaria tenerezza e gustosità), primi fatti con pasta fresca preparata in casa (tutti accettabili) e alcuni secondi a base di carne (magnifica la rivisitazione del coniglio alla ligure, anche se il contorno di patatine arrosto non era all’altezza) o stoccafisso (l‘imperiese brandacujun, un pasticcio di patate e pezzetti di stoccafisso, era una vera squisitezza). Il pane, veramente sopraffino, viene prodotto quotidianamente nel forno aziendale.

Un poco convenzionali i dolci, con le consuete torte alla nocciola ed alla pesca, mentre una tirata di orecchi va data per un più che modesto semifreddo alla frutta, unica nota stonata di una tavola nel complesso pienamente soddisfacente.

Buono e corposo il Pigato aziendale, bevibilissima anche la Granaccia, ed infine meritoria la scelta del “chilometro zero” per l’acqua proveniente dalla vicina Fonte Vallechiara di Altare.

Spenderete circa quaranta euro per un pasto completo, né pochi né troppi. Uno sforzo che si può fare senza pentirsene e che magari ripeteremo in inverno per gustare altre specialità.


RECCO

RISTORANTE DA Ö VITTORIO

O Vittorio


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via Roma 160, Recco, 16036, Italia

+39 0185 74029 

www.daovittorio.it 

Prezzo del pasto : 20 - 70 EUR

Piatti liguri e specialità ittiche in uno dei Locali Storici d'Italia composto da due piacevoli sale: una di tono rustico-elegante, l'altra più sobria. C'è anche l'alternativa dell'Antica Osteria del Vastato che propone, su lavagna giornaliera, piatti facili ed economici. Proverbiale la focaccia!

Il ristorante Da O Vittorio di Recco, è gestito dalla famiglia Bisso attraverso quattro generazioni. È cenacolo della focaccia al formaggio e degli antichi sapori liguri. Moltissime le foto di soste illustri, tra cui Elettra Marconi, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Tara Gandhi, Bartali e Coppi, Tognazzi e Vianello, Gassman, Manfredi, Wanda Osiris, Dizzy Gillespie, Luigi Tenco.

RISTORANTE MANUELINA

manuelina.jpgVia Roma 296, Recco, 16036, Italia

+39 0185 74128 

www.manuelina.it 

Prezzo del pasto : 45 - 81 EUR 

Sono pochi i locali che possono competere con la lunga tradizione gastronomica di Manuelina, colei che diede il nome iniziò infatti nel 1885! E fu proprio lei ad ideare la celebre ricetta della focaccia di Recco. Dopo più di 125 anni di storia ligure, la quarta generazione porta avanti l’insegna.


SAN DESIDERIO

RISTORANTE BRUXABOSCHI

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Via Francesco Mignone 8, San Desiderio, 16133, Italia

+39 010 345 0302 

www.bruxaboschi.com 

Prezzo del pasto : 29 - 41 EUR

Dal 1862 la tradizione si è perpetuata di generazione in generazione in una trattoria fuori dal centro, situata nella minuscola e stretta frazione verdeggiante di San Desiderio. Cucina del territorio e periodiche serate a tema alla riscoperta di antichi piatti delle valli liguri, nonché interessante selezione di vini e distillati.


SANREMO

RISTORANTE ITTITURISMO M/B PATRIZIA

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Corso Trento Trieste 21, 18038 San Remo  PERCORSI

Telefono : +390184189905

Email : eppofish@gmail.com

Sito web : http://www.ittiturismo.net

Prezzo del pasto : Menu 40/75 € - Carta 50/68 €

La famiglia di origine siciliana pescava e riforniva i più rinomati ristoranti della zona, finché non ha deciso di mettersi in proprio: dalla motobarca, quindi, direttamente in tavola!


RISTORANTE PAOLO E BARBARA

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VIA ROMA 47, 18038 SAN REMO

Telefono : +390184531653

Email : paolobarbara@libero.it

Sito web : http://www.paolobarbara.it

Prezzo del pasto : Menu 65/110 € - Carta 71/194 €

Un affresco riproducente un bucolico paesaggio di campagna dà profondità alla piccola sala, mentre a dar risalto alla cucina contribuiscono le ottime materie prime: il pesce e le verdure (quasi tutte raccolte nella piccola azienda agricola allestita per lo scopo).

Paolo e Barbara Masieri conducono con grande passione l’omonimo ristorante di Sanremo, stellato michelin dal 1990. Una tradizione di famiglia iniziata dal padre di Paolo, dal quale lo chef ha rilevato con la moglie il locale nel 1988, e che oggi coinvolge anche il figlio Lorenzo.

Incessanti ricercatori della migliore materia prima, Paolo e Barbara propongono la qualità a tutto tondo, senza compromessi. Sono soci fondatori dei JRE Italia nel 1993.

Paolo, grande sensibilità gastronomica, ha sviluppato una propria identità culinaria dando vita alla cucina ligure contemporanea declinata sull’eccellenza dei prodotti, soprattutto quelli del territorio che coltiva lui stesso. Pioniere del pesce crudo mediterraneo, che propone già nei primi anni ‘90, Paolo è instancabile e coraggioso innovatore pur rispettando la tradizione. Utilizza ogni esperienza di viaggio, professionale e turistico, per arricchire la sua cucina, ampliandone la gamma di sapori.

La sua prolifica creatività consente di rinnovare costantemente la carta con nuovi piatti, e di esplorare tutti i percorsi culinari, sia nelle tecniche che nella materia prima.

Precursore di tendenze gastronomiche, Paolo ha elaborato piatti iconici sia di rigorosa tradizione ligure quali il cappon magro e lo stoccafisso brandacujun, sia originali e inediti, divenuti riferimento della ristorazione contemporanea, come il tonno scottato con caponata di melanzane in agrodolce, i calamaretti su crema di fagioli bianchi di Pigna, l’uovo affogato ai ricci marini con porri croccanti e gambero di Sanremo.

La duplice vocazione di Paolo, chef di cucina e agricoltore, ha stimolato il regista Luca Guadagnino a realizzarne il ritratto nel corto Cuoco Contadino, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2004. Altresì, Guadagnino si è ispirato alla passione di Paolo per la cucina e la campagna, nella sceneggiatura del film Io sono l’amore da lui diretto nel 2009 con protagonista Tilda Swinton, in parte girato nell’azienda agricola San Sebastiano di Paolo e Barbara.

Barbara, spiccato senso dell’ospitalità, esperta sommelier e doti pasticciere, è responsabile della sala, della carta dei vini e della produzione dei dessert.. Calorosa padrona di casa e sapiente consigliera di piatti e bevande, Barbara affianca il marito nella costante evoluzione della cucina del loro ristorante.


RISTORANTE TORTUGA

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Via Nino Bixio 93/A, 18038 San Remo

Telefono : +390184840307

Prezzo del pasto : Carta 32/61 €

L'insegna non tragga in inganno: la cucina è ligure, schietta e fragrante. Scendete, quindi, con fiducia i pochi scalini che portano al ristorante o accomodatevi nel fresco dehors.


SANTA MARGHERITA

RISTORANTE L' ALTRO EDEN

altro eden.jpegVia Calata Porto 11, Santa Margherita Ligure, 16038, Italia

+39 0185 293056 

www.laltro.ristoranteeden.com 

Prezzo del pasto : 45 - 85 EUR

Sul molo con vista porto, locale di taglio moderno dall'originale sala a forma di tunnel e fresco dehors. Il menu è un trionfo di specialità ittiche preparate secondo un'impostazione di stile classico; naturalmente il meglio del pesce di giornata vi verrà suggerito a voce.


SAVONA

RISTORANTE A SPURCACCIUN-A

sporcacciona

Via Nizza 89/R, 17100 Savona

Telefono : +39019862263

Email : info@marehotel.it

Sito web : http://www.aspurcacciun-a.it

Prezzo del pasto : Menu 55/120 € - Carta 66/132 €

Emozioni visive nella sala denominata "tappeti volanti", giochi di colore e luci alla "cromo dinner", il fragore delle onde nel bel servizio all'aperto o un'unica esperienza tattile al tavolo del menu "solo mani"... ma in tutto ciò è pur sempre il mare a farla da padrone.


RISTORANTE AL CANTUCCIO

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Si ritorna sempre volentieri al Cantuccio di Savona. Un ristorantino raccolto e raffinato gestito da una coppia gentile e capace, lui ai fornelli lei in sala. Da via Caboto, scivolate in Via dei Cassari e fermatevi al n.14R. La saletta linda e ben arredata contiene al max 30 coperti. Ma è sempre piena a pranzo e cena,  quindi conviene prenotare al 019 813113.

Il menù è decisamente fusion Casa Savoia (ligure - piemontese), non troppo esteso, ma cambia quasi ogni giorno, fatti salvi alcuni must. Consiglio di assaggiare tutto, magari condividendo, per farvi un’idea generale, ma naturalmente, a tavola c’è piena libertà. Le éntrées sono due tris: il misto terra (sformato di carciofi, flan di broccoli, tortino di spinaci) o il misto mare (buridda di stoccafisso, polpo e patate, insalata di gamberi e lenticchie). Entrambe sono deliziose, ma particolarmente suggestivo l’inconsueto accostamento tra crostacei e legumi.

I primi rivieraschi spaziano dal risotto di mare con gli scampi alle tagliatelle col sugo di pesce cappone. Poi si sale in collina per gustare raviolini al sugo di noci o pappardelle alla contadina. Il mio personale encomio va a queste ultime per il bell’accostamento di sapori vegetariani.

Secondi tradizionalissimi (è un complimento, non una critica): branzino al forno con melanzane, e spezzatino di cernia con carciofi. Ed ancora più classica, se è possibile, la tagliata di lonza con rucola e parmigiano, ed i bocconcini brasati di vitellone con cipolline in agrodolce. Decisamente ottima la cernia.

Si giunge quindi ai dessert, che sono probabilmente il top di questo ristorantino: soufflé caldo al cioccolato, sfogliatine di mele (delicatissime, tanto da invocare il bis), semifreddo alle nocciole (capolavoro), torta di fichi secchi (robusta) e pere Martin Sec al forno con cioccolato fuso (un dessert da freddo inverno).

Per quattro piatti spenderete 40 €, esclusi i vini. Ed il menù li vale tutti. Insomma nessuna sorpresa, ma corpose soddisfazioni, per gusti della tradizione pienamente rispettati, sempre. Direi quindi che il Cantuccio è il ristorante adatto per chi non ama la sperimentazione di nuovi sapori o le nuove tecniche di cottura sottovuoto, ma vuole una rivisitazione un po’ nostalgica del c’era una volta. Perfetto per un pranzo saporito o per una cena sostanziosa. Insomma un usato sicuro.

Aspettiamo adesso il nuovo passaggio al menù della stagione estiva, che speriamo fresco e… (non siamo mai contenti, ma non ce ne vogliate, è il nostro mestiere) con qualche sorpresa in più. Il nostro ritorno comunque è assicurato.


RISTORANTE BLUE RESTAURANT

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er raggiungere il ristorante si deve parcheggiare un poco distante ed ancora con qualche difficoltà. Sarà così finché il complesso dell’area della vecchia darsena di Savona non sarà sistemato e funzionerà a completo regime; ma quando si raggiunge a piedi la calata, il quai de bois, per dirla alla francese, l’area dove anticamente si scaricava il legname, il colpo d’occhio è splendido.

Questo succede sia di giorno sia di sera, sia d’estate sia d’inverno. Si può ammirare, a filo d’acqua, in primo piano le barche dei pescatori, più in lontananza yacht e medio cabotaggio, sullo sfondo le grandi navi delle crociere Costa. Se lo sguardo si rivolge verso terra, ecco l’antica piazza delle Erbe su cui svettano grandi torri, retaggio dell’antica potenza marinara medioevale e rinascimentale savonese.

Abbiamo percorso l‘antica banchina per raggiungere il Blue Restaurant, collocato nella suggestiva Calata Pietro Sbarbaro, 30/32/r 17100 - Savona (SV) tel. 019.826758.

L’ingresso è un poco sacrificato a causa dall’ampio bancone del bar, ma poi si entra in una confortevole sala dove ci accomodiamo ad una tavola adeguatamente apparecchiata, con completezza e senza inutile ostentazione.

Il menù che ci viene presentato è in gran parte di mare con qualche piccola digressione di terra.

Si apre con una tartare di palamito di buona fattura seguita da una non irresistibile insalata di astice (unico neo della serata). Ma subito ci si delizia con i primi piatti: ottime pappardelle al granchio ed un sublime risotto con scampi e polpo, colorato ed insaporito da trevisana. Anche il secondo di mare tocca vertici di alto livello: il branzino spaccato con patate sfogliate è di gran classe. Chi invece è andato sui secondi di carne ha gustato un dignitoso filetto alla piastra con spinacine. Si conclude con un mix di dolci di buona fattura: soufflé e torta al cioccolato accettabili ed un’ottima rivisitazione della classica pastiera napoletana.

Ottima la carta dei vini. Abbiamo gustato i buoni 13° di un Ormeasco di Pornassio DOC del 2009 Cascina Nirasca e ci siamo deliziati con i sublimi 14° (veramente notevoli per un fresco bianco) del Vermentino Colli di Luni DOC Fosso di Corsaro.

Una esperienza che andrà ripetuta in stagione estiva, cenando nel suggestivo dehors che si colloca quasi a filo d’acqua, ma che i rigori dell’inverno non ci hanno permesso di utilizzare.

Spenderete circa 50 euro bevande incluse, una cifra onesta e plausibile per i piatti ed i vini serviti.


RISTORANTE BOMBAY PALACE

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Passeggiando nella bella Vecchia Darsena di Savona ci piace curiosare tra ristorantini di ogni tipo. Questa volta è capitato di entrare in un raccolto localino, situato in Calata Sbarbaro 14, che ha il nome inversamente proporzionale alla sua dimensione: Bombay Palace (tel.0199201119).

La saletta è sovraccarica di tutti i parafernalia che la mente di un occidentale può immaginarsi di trovare in un estremo oriente di favola, India compresa.

Le ricchissime proposte dei menù degustazione vi potrebbero mettere subito un poco in difficoltà. Un libro di 12 pagine riccamente illustrato e coloratissimo, con grafica del testo ricercata e centinaia di termini in tre lingue, necessita di una analisi attenta. E dal sedersi a tavola all’ordinazione, questo tempo non c’è. Consci della serietà amena del nostro ruolo di onesti recensori, abbiamo preventivamente analizzato a casa cosa saremmo andati a degustare ed abbiamo, con calma, compiuto le nostre scelte: un menù Taj.

Potrete scegliere tra bevande diverse, noi abbiamo deciso di annaffiare le innumerevoli portate con una birra indiana chiara, leggera e beverina, la Kingfisher, perfettamente in stile con il leggiadro e coloratissimo uccellino da cui prende il nome.

In un ampio cestello, sulla tavola apparecchiata con cura, troverete ad accompagnare le varie portate del pasto, il naan, una sorta di pane tipico indiano, a metà strada tra il pane carasau sardo e la piadina romagnola, condito in svariati modi, burro, formaggio, aglio, cipolla, patata, carne, menta, frutta secca.

Gli antipasti danno subito la misura di questa cucina che si basa sulla cottura nel tradizionale forno tandoori in terracotta: spaziano dai samosa (gustosi fagottini vegetariani fritti e ripieni di un mix di verdure e spezie) alle pakora (frittelle vegetariane di farina di ceci), dalle aloo bonda (polpettine di patate) al vadai (polpette di lenticchie rosse), dalle chicken wings (alette di pollo piccanti) all’hurzum kebab.

Poi un susseguirsi di portate più importanti ed impegnative ci lascia piacevolmente sorpresi, incuriositi, timorosi, deliziati: chicken madras (pollo al curry), lemon rice (riso basmati al limone), vegetable curry (verdure al curry), meat tandoor (carni miste marinate nello yogurt e speziate), malay pravn (gamberi arrostiti immersi in una salsa di cocco).

Non paghi (il menù prevede una infinità di portate ed un menù per un coperto basterebbe a soddisfare tre persone), concludiamo con un tris di dolci: suji halva (dolcetti di semolino e frutta secca), coconut barfi (deliziosi dolcetti al cocco), gulab jamun (palline di latte fritto immerse in uno sciroppo di zucchero). 

Dare un giudizio sulle ricette, secondo il metro di gusto occidentale non è né facile né giusto, perché saremmo tentati di preferire ciò che più assomiglia alla nostra tradizione culinaria. Diciamo allora che abbiamo apprezzato certe particolarità e certe sfumature di questi insoliti sapori. Siamo certi che anche voi resterete comunque soddisfatti, anche perché ci troviamo di fronte ad una cucina indiana “tipica” sì ma un poco occidentalizzata, ciò facilita il gradimento di questo o quello a seconda dei diversi palati.

Ma la grande sorpresa sta nel prezzo: poiché il menù taj compreso di bevande, caffè e the masala costa soli 20 €. Prenotate, i posti vanno a ruba, ma non dimenticate di studiare prima a casa il menù più gradito (www.bombaypalacesavona.it).


RISTORANTE BRASSERIE OLD WILD WEST 

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Non paghi dell’esperienza, il giorno successivo ci siamo ancora sacrificati per bissare l’esperienza e confrontarla con quella di un altro locale sito presso il Centro Commerciale Le Officine di Savona in Via Stalingrado, 94 (tel: 019 7415460) ed abbiamo varcato le porte dell’ “Old Wild West”. Anche qui l’atmosfera è calda ed avvolgente e vengono replicati piatti classici già sperimentati altrove. Abbiamo provato l’esperienza della Gran Grigliata Generale Custer (manzo, pollo, salsiccia, wurstel, verdure alla griglia, accompagnati da patate e salse) ma soprattutto la X Beef. Si tratta di un’entrecôte di manzo argentino, con fonduta di formaggio Camembert e polvere di bacon. Il tutto accompagnato da patate dippers (cioè lavate a lungo, affettate sottili, messe a bagno a lungo, scolate e poi fritte colla buccia). Eccezionale.

Il confronto sorge spontaneo: Argentina o Francia? Qui infatti la carne è argentina. Cosa significa?

Che si tratta di una qualità eccezionale, per morbidezza e per il suo colore rosso brillante, che nasce dal sistema di allevamento con animali che crescono all’aria aperta, nella Pampa, una prateria naturale priva di monti e dislivelli con migliaia di chilometri di pascoli. Naturalmente la qualità costa, ma la si paga volentieri.

Per chi va dal macellaio e chiede una fettina senza sapere che bestia è, beh allarghiamo le braccia. Se imparassimo a conoscere meglio le caratteristiche organolettiche della carne avremmo fatto un grande passo avanti verso la qualità di ciò che mangiamo, incominciando a distinguere meglio i sapori ed a pretendere che ci sia servito non solo quel taglio, ma anche quella razza.

A margine. Risultato finale Francia Ranch-Argentina Old West: un ottimo pari.


RISTORANTE BRASSERIE THE RANCH CITY

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Ogni tanto vien voglia di mangiare la carne. Così con la fidata compagnia di amatori enogastronomici abbiamo preso la via della Vecchia Darsena di Savona ed in Via Calata Sbarbaro 10 (tel. 019 22 16 028 – mob: +39 349 84 69852) abbiamo varcato le porte di “”. Locale molto grazioso arredato con cura, una evoluzione slow e gourmand degli arcinoti fast food.

Abbiamo trovato svariate specialità del genere Tex-Mex (fajitas, chicken wrap, tacos shell Durango

burrito craig, Apache, sheriff, chili con carne, bistecche Minnesota, Yucatan, Michigan) ed hamburger per tutti i gusti dai nomi evocativi del Far West (Arizona, Texas El Dorado Alabama, Comanche Navajo, Seminole, Irochi, Tamahawk Yankee, Gringo)

Ma quello per cui il locale va segnalato è che questo è il paradiso della Garronese Veneta. Si tratta di una razza ottenuta negli anni dopo vari incroci tra bovini diversi, meglio nota come Blonde d'Aquitaine. I capi nascono nella zona dei Pirenei ed arrivano da noi solo dopo lo svezzamento. Il capitolato di produzione degli associati della filiera italiana, per preservare la qualità della carne, prevede solo femmine che non hanno figliato (scottone) di età inferiore ai 24 mesi. Carne molto pregiata con fibre muscolari sottili, che vuol dire tenerezza, con grasso bianco-candido in porzioni distinte dal muscolo, che vuol dire magrezza.

RISTORANTE CARLETTO HOME RESTAURANT 

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Come un cane da tartufi, il vostro redattore del gusto, quando fiuta una pista enogastronomica è davvero implacabile. Cosa c’è di nuovo a Savona in fatto di ristorazione d’eccellenza? Ecco che vi svelerò l’arcano. Seguitemi.

Sono le 19,45 quando passo lesto in una via Pia brulicante di negozi, sino a giungere alla nostra bellissima Piazzetta della Maddalena, apparecchiata per l’apericena. Con fare sicuro mi infilo nel portico che dà l’accesso al portone di Casa Boselli, la nostra massima gloria politica locale, e salgo le scale. Tranquilli, non mi sono sbagliato. Il luogo cercato non è, come consuetudine al piano strada, ma… sotto i tetti. Già, si sale fino al quarto piano e si suona alla porta come se si fosse stati invitati ad una cena con amici. Il delizioso pied en ciel, è Carletto Home Restaurant, le dernier cri della ristorazione savonese: quattro stanzette arredate con un gusto sopraffino vintage tematico, il nuovissimo, il contemporaneo, il retrò, il  folk. Dalla cucina proviene un profumino di freschezza e di buono. In una nuvola di vapore compare a salutarmi con la mise d’ordinanza Carletto Astengo, chef, attore, commercialista. Insomma lo chic, lo choc e lo chèque, fatti una sola persona. 

Mi siedo emozionato al tavolo che ha una mise en place di una raffinatezza proustiana, con le granaglie multicolori sparse sulla candida tovaglia a disegnare una sorta di mandala propiziatorio, che mi ricorda le mitiche feste della fecondità dei Cerealia latini. 

Messi subito in pista da un bollicine rosato di classe, diamo il via ad uno spettacolo di sapori e di impiattamenti che ci vengono via via serviti su supporti diversi. Tu chiamale se vuoi stoviglie, ma è riduttivo. Troverete ardesie e Limôges, cristalli e ciotole, tegami e boccaletti della bisnonna.

I nomi dei piatti, che avrebbe potuto scrivere un Gabriele D’Annunzio in combutta improbabile con Filippo Tommaso Marinetti, sono i seguenti.

Entrées: 

Vellutata di castagne al porto rosso con capesante e fritto di porri, Scottata di totani su crema di fagioli neri alla menta vongole e pane agliato, Flan di peperoni con crema di pecorino romano DOP.

Zuppe: 

Risotto allo zafferano DOP con polvere di liquirizia e tartare di gambero rosa, Zuppa di cipolle e funghi porcini.

Piattiforti: 

Cheesecake di baccalà profumato al finocchietto con ceci pomodoro confit e polvere di limone, Finto fritto di calamari su salsa al porro e scorzetta di agrumi, Medaglione di miglio e zucchine profumato alla maggiorana con salsa Mornay.

Dessert: 

Montebianco con gelatina di caffè e panna al cardamomo, Tartufi al cioccolato nero con canditi e panatura all’arancia, Tiramisù agli amaretti di Sassello con caramello salato.

Caspita, è buono persino il caffè, che di solito nei ristoranti è imbevibile.


RISTORANTE LA CONCA VERDE 

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Cercando un po’ di fresco nell’ampio pergolato in estate, oppure un raccolto tepore nelle accoglienti sale d’inverno, quella della Pizzeria Ristorante Conca Verde è una meta classica dei savonesi quando, oltre alla buona cucina, vogliono godere di uno spettacolare colpo d’occhio della costa, visto dalla cornice delle colline che la circondano. Già di giorno lo spettacolo è sublime (si vede la Corsica, foschia permettendo), ma la sera il luccichio della sottostante città illuminata è un romantico incanto, che smuove anche i cuori più induriti, figuriamoci quanto sa far vibrare quelli giovani in perenne allarme.

Per raggiungerla ci si inerpica per la Via alla Stra’ (la fantasia toponomastica non è sempre fervida evidentemente), si supera la deviazione che porta alla storica dimora di Cristoforo Colombo che trascorse a Savona il suo esilio politico, e su su fin quasi alla vetta.

Accoglienza squisita, cortesia, disponibilità e rapidità di servizio sono già una buona carta di presentazione. Mangerete primi e secondi di buona qualità. Con particolare cura vengono cucinati: la selvaggina e con grande perizia di cottura grigliate di carne, costate di chianina, filetti di angus, e persino tagliata di bisonte e spiedoni di bufalo.

Ma se vi rivolgerete alla pizzeria non resterete certo delusi. E c’è un perché. In questo locale potrete gustare la mitica pizza di Tramonti (provincia di Salerno, nella impareggiabile costiera amalfitana).

Forse a qualche lettore questo nome non dice molto. Faccio allora un doveroso passo indietro geografico-culinario.

La tradizione della pizza a livello planetario si compone di quattro principali direttrici: quella di Napoli, quella di Tramonti, quella di Bracigliano e quella al metro di Vico Equense, Le prime due si contendono il primato. La tradizione di Napoli si identifica con la Pizza Margherita (quella creata in onore della regina) che «sul’ a Napule a sann’ fà», ma nonostante ogni vantata primogenitura, resta territorialmente relativamente circoscritta. Mentre la tradizione di Tramonti grazie alla sua Pizza Tramontana, si identifica con il fatto di aver fatto conoscere la Pizza in tutto il mondo attraverso l‘infinità delle sue pizzerie (oggi se ne contano almeno 3000 nel mondo).

Questo incredibile sviluppo lo si deve alla storica necessità dell’economia agricolo-pastorale tramontana di allargare il mercato locale della tipica mozzarella, vanto del territorio montagnoso dei Monti Lattari, che non portano a caso questo nome. La tradizione secolare della lavorazione del latte (produzione di mozzarelle) intrecciata con la lavorazione del castagno (produzione di cesti per contenere mozzarelle e pizze) portò all’allargamento dei mercati nell’entroterra, verso l’Agro Nocerino, e dal lato mare verso la Costiera Amalfitana. I primi fenomeni migratori fecero il resto. Grazie a Luigi Giordano e Vittorio Macchiarola, mozzarellari emigrati al nord, la mozzarella di Tramonti conquistò prima l’Italia e poi il mondo. E cosa c’è di meglio della pizza per sostenere una vasta esportazione di mozzarella (fior di latte)?

Alla Conca Verde di Savona troverete la quarta generazione dei discendenti tramontani. La ricetta della tramontana è oggi tutelata dalla denominazione comunale canonica, che privilegia l'utilizzo di pomodori freschi a dadini, olio extra vergine DOP Colline Salernitane, mozzarella Fior di Latte, scamorza, soppressa, funghi chiodini, basilico meridionale, pepe nero, formaggio pecorino. Per l'impasto (1 kg. di pasta per 7 pizze) è necessario 1 kg di “miscela” di farina di cui almeno 1/3 di farina 00 (indispensabile per avere la forza e l’elasticità giuste), 500 gr. di acqua depurata, 10 gr. di sale; 3 gr. di lievito. Lasciare lievitare per almeno 4 ore. Dividere in pagnottelle di circa 150 grammi cadauna e allargarle con le mani in dischi di almeno 30 cm di diametro. Buon appetito... in alternativa andate alla Conca Verde.


RISTORANTE OSTERIA DELLE MANCINE 

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Passeggiando lungo le calate della Vecchia Darsena di Savona, uno degli scorci paesistici più belli del Mediterraneo, dove la città antica si sposa col suo mare, abbracciandolo quasi a proteggerlo ed a proteggersi da lui, capita ancora di fare scoperte del tutto inaspettate.

Ci troviamo nel cuore della città portuale dove il vecchio popolare dei restaurati lavatoi di pietra e legno si sposa al nuovo commerciale di vetro ed acciaio senza stridere, figli di secoli diversi che devono andare d’accordo malgrado tutto e talvolta ci riescono.

In un piccolo locale di Via Baglietto al nr. 26 r ha da poco aperto l’Osteria delle Mancine (cell. 3429398222) Cucina paesana e Vini sfusi. Diciamolo subito: ottimi entrambi e ad un prezzo ragionevole.

Il locale è l’incarnazione vivente del motto piccola brigata vita beata. Se la brigata è soltanto media la difficoltà ad essere ospitati sale esponenzialmente. Per fortuna che nella stagione buona (che da noi vale 9 mesi l’anno) il dehors è un’ottima alternativa o integrazione.

L’arredo è moderatamente moderno, ma l’atmosfera è decisamente retrò. Mentre raggiungiamo a fatica i nostri posti, siamo circondati da piattoni fumanti di minestrone, fiammenghille di acciughe ripiene, cofane di cozze, pignatte di risotto e via via… Dal bancone della mescita partono caraffate di rosso e di bianco sfusi che lasciano un scia di antico (mezzo litro minimo). Non gran vini, come è giusto, ma  abboccabilissimi.

Servizio spartano da far impallidire Leonida e i suoi 300 delle Termopili. “Ragazzi datevi una smossa che alle 21,30 c’ho il terzo turno”. Beati loro. La conversazione a tavola avverrà per abstract nel timore che qualche aggettivo di troppo ci faccia sforare e scatti il fuori tempo massimo della nostra ora di cibo privandoci del dessert. Una pastiera napoletana che manco a Napule ‘a sanno fa.

Comunque non è certo il brodo nero degli Spartani che ci viene servito. Tutto è delizioso e le porzioni abbondanti fanno scattare l’effetto ratatouille delle ricette della mia bisnonna. “Chi vuole finire la pignatta?”. Un principe del foro ed un primario ospedaliero se la contendono come due balilla di Portoria pronti al che l’inse. Vecchi cronisti, nostalgici del mattinale del procuratore, parlano ad alta voce dei brutti tempi andati e di quelli d’oggi (che sono anche peggio), di attici limitrofi vista mare finiti nelle avide braccia di… Ma qui ci fermiamo, non stiamo facendo la giudiziaria, anche se avendo la loro bocca a venti centimetri dal mio timpano non posso fare a meno di sentire. Chiudo le pupille ed affino le papille. Deliziose. Le acciughe ripiene valgono un grazie (non berrò tutta la notte litri d’acqua per la legge del contrappasso). Il conto è onesto, cosa volete di più? Prenotare, prenotare, prenotare (per la qualità e la dimensione del locale, inversamente proporzionali).


RISTORANTE PIZZERIA AL NULLA

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Buon anno a tutti con una buona notizia. C’è un nuovo presidio in Piazza del Popolo a Savona. Questo è prima di ogni cosa Il Nulla, un nuovo Ristorante/Pizzeria nato dalle ceneri della Grotta Marinara. Lamentarsi che i più bei giardini di Savona siano perennemente abitati da homeless e frequentati da spacciatori e prostitute, serve a poco. Serve ancora meno aver chiamato a vigilare Vito Catozzo e Rin tin tin, che fanno la ronda la sera. Quello che serve è che le forze civili tornino a frequentare stabilmente questa zona centralissima, ma lasciata al degrado sociale dall’insipienza di una amministrazione miope e manichea che piazza lì una centrale dei vigili urbani, ma poi la tiene quasi sempre chiusa.

Quindi ben vengano locali e dehors ad invadere questa splendida piazza porticata che una volta dava il benvenuto a chi scendeva alla Stazione Ferroviaria Letimbro. Ed un plauso faccio al giovanissimo Salvatore che ha avuto il coraggio di aprire un locale impegnativo in questi tempi grami.

Il locale appare discreto all’esterno, ma varcato il vano d’ingresso si anima ed assume tutta l’importanza di una pizzeria medio/grande con ampio forno a vista. Bello il recupero a rustico delle pareti e delle volte.

La vera specialità sono le pizze giganti (per quattro/sei/otto persone). Una vera delizia per gli occhi e per il palato. Ogni ben di Dio le addobba: formaggi, salumi, salsiccia, wurstel, verdura, sottaceti, sottolii, persino frutta.

La mia preferita però resta la pizza al limone, con bresaola, rucola e grana. Il pizzaiolo lo sa e me ne fa una speciale, che abbiamo rielaborato insieme dopo molti tentativi (cosa non fa il vostro cronista per i suoi lettori). Se la desiderate dovete chiedere la variante natrusso. Non pagherete né copyright né sovrapprezzo, ma la ricetta resterà segreta. Se la vorrete conoscere… beh vedremo come fare. D’altronde anche Nero Wolf ha dovuto patire molto per conoscere il segreto della Salsiccia Mezzanotte. In fin dei conti anch’io, di recensione in recensione, ho raggiunto come lui la mia bella stazza e non ho neppure la scusa di una genialità investigativa assoluta.


RISTORANTE PIZZERIA LA PINSA ROMANA

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Nella vecchia darsena in Calata Pietro Sbarbaro 4/6/R, te. +39 019 770 0200 c’è La Pinsa romana a Savona! Prenotate, mi raccomando.

Qui regna la frenesia ed il vociare concitato di una sala sempre strapiena fino a traboccare, con lunghe code all’ingresso pronte a saltare sulle tavole appena abbandonate, ed un personale perennemente in affanno.

Il motivo è semplice: la pinsa (sorta di pizza scrocchiarella rettangolare servita su un tagliere), è veramente ottima, ed è possibile scegliere anche un tipo di impasto ai cereali che la rende unica.

Ottima anche la birra alla spina servita da un originale bancone a forma di Ape attrezzato per lo street food. Si tratta della Fisher, una birra francese alsaziana, una lager, prodotta dal 1821 nella omonima Brasserie di Strasburgo, una sorta di istituzione cittadina ben frequentata dai nostri europarlamentari.

Ho lasciato nel locale una parte del mio udito ma non ho certamente svuotato il portafoglio.

Ho digerito benissimo e non ho dovuto bere durante la notte.


RISTORANTE PIZZERIA VESUVIO

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La bella e nobile Piazza Mameli di Savona, incorniciata sui quattro lati da un solenne porticato, è il salotto buono della città, se solo la si sapesse (e volesse) preservare da un traffico intenso e fastidioso, pensate cosa potrebbe diventare. Alle 18 un evento unico la rende ancora più suggestiva: ai rintocchi della grande campana del Monumento ai Caduti tutto si arresta per un intenso momento di riflessione sulle atrocità della guerra e sul sacrificio di chi è caduto per la patria.

Ad uno dei quattro angoli, scusate la scivolata verso il prosaico, sorge la perla delle Pizzerie Savonesi la Vesuvio. Un nome un programma. Mangerete, probabilmente, la migliore pizza della città, grazie ad un forno di ultimissima generazione che ne garantisce una cottura uniforme da tutti i lati, ed alla maestria e sapienza di un pizzaiolo coi fiocchi.

Anche la cucina sa dare delle soddisfazioni… ma la pizza ha una marcia in più.

Per sedersi alla Vesuvio si fa la coda, tutti i giorni. Quante altre pizzerie possono vantare lo stesso share? Anche se il locale ha quasi raddoppiato la capienza dopo i lavori di ampliamento e ristrutturazione, la coda è quasi inevitabile. C’è poco da fare, il tam tam della buona pizza vale assai più di qualsiasi pubblicità.

La birra alla spina è una buona nostrana, il super gettonato profitterol è squisito, si può chiudere con un inconsueto bicchierino della staffa: il meloncino (secondo me non avrà un grande futuro, ma era la prima volta che lo bevevo, cosa non fa per voi il vostro recensore).

I sette camerieri che servono in sala sembrano l’altra faccia della Savona che non ce la fa. Qui ce la fanno eccome. Investono, lavorano, i clienti rispondono. Basta psicosi della crisi. Questo è il primo antidoto per venirne fuori. Aiutati che il ciel t’aiuta. Ma rispetta il cliente, coccolalo, vizialo, fidelizzalo. Quante volte mi è capitato di entrare in un buon ristorante ed uscirne soddisfatto, ma poi tornatoci due mesi dopo con una compagnia di amici trovarlo negativamente trasformato, appiattito, senza entusiasmo?

Se la Vesuvio ce la fa è perché è rispettosa del cliente, negli anni.

Viva la Vesuvio che insegna ai Liguri il come si fa della ristorazione.


RISTORANTE SUAVIS

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Via Astengo 36r, 17100 Savona  Percorsi

Telefono : +39019812811

Email : ristorantesuavis@libero.it

Prezzo del pasto : Carta 32/69 €

Ci si lamenta spesso della carenza di buoni ristoranti (economicamente abbordabili) a Savona. Forse la tendenza si sta invertendo e, da buoni infaticabili praticanti della cultura della convivialità, eccoci pronti a segnalarvelo. Si trova nei pressi della centralissima Piazza del Popolo, che vanta degli splendidi giardini coloratissimi anche da una variegata frequentazione multietnica. Parliamo di un piccolo ed elegante ristorante “Suavis” gestito con intraprendenza e passione da Vincenzo Ricotta, noto anche come conduttore di una celebre tradotta Slow Food Savonese. La filosofia gastronomica che ne deriva è quindi quella di una cura rivolta alla scelta degli ingredienti (il famoso chilometro zero) e, quando è possibile ai prodotti di presidio. Pochissimi coperti (non più di venti), chiusura sabato a pranzo e domenica tutto il giorno. Già questo la dice lunga sulla clientela, veri habitué infrasettimanali, che richiede quindi un rinnovamento costante dei piatti.

In una gelida e nevosa serata di marzo (a pranzo il tutto esaurito ci aveva rispedito indietro impietosamente) ci siamo rifugiati in questa oasi di buon gusto (dagli arredi moderni e di semplice design al servizio di posateria e piatti in tavola) per una esperienza che ricorderemo “soavemente” nel tempo.

Si potrebbe parlare di nouvelle cuisine, ma mi sembra fuori luogo. Direi piuttosto una reinterpretazione moderna e leggera della tradizione, con qualche piccola originalità azzeccata.

Un’apertura di dorata cipolla infornata su un laghetto di fonduta leggerissima, a seguire un uovo ad occhio di bue fasciato in sfoglia di pasta all’uovo condito con cremina con punte di asparagi, passiamo quindi ad uno stoccafisso in bianco su letticello di verze saltate e fatte appassire in padella, una piccola digressione minimale (un assaggino inevitabile a cui non ci si poteva sottrarre anche per l’armonia dei colori) con triglie in lardo di Colonnata, per concludere con un magistrale semifreddo dolceamaro al chinotto di Savona (ovviamente presidio). Il tutto annaffiato da un Pigato e da una Granaccia più che decorose.

50 euro tondi a persona, spesi bene. Nemmeno un accenno di pesantore digestivo nella nottata (ciò che è una garanzia di buon cucinare genuino). Rifaremo volentieri l’esperienza, che consigliamo (prenotare mi raccomando), per assaggiare le nuove creazioni primaverili. 


RISTORANTE VILLA NOLI AL SANTUARIO 

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A circa 7 chilometri dal centro di Savona, dopo aver attraversato la Valle del Santuario, si giunge nella bellissima piazza seicentesca, che fa da degna cornice alla Basilica della Madonna della Misericordia, Patrona di Savona, ricca di tesori d’arte di scuola berniniana e di testimonianze votive, meta di visite e pellegrinaggi. Da questa secolare tradizione è nata una nutrita serie di locande per dare ristoro ai devoti.

In relazione ai numerosi matrimoni che si celebrano nella chiesa del Santuario, alcuni anni fa, ad una coppia savonese, Loredana e Pasquale, già attiva nel settore della ricezione, nasce l’idea di trasformare in ristorante un grande chalet, di fine ottocento. L’edificio fu fatto costruire dallo svizzero Beneck, pioniere emerito dell’industria savonese con il socio Tardy, quindi, dopo alcuni passaggi proprietari, giunse ad una delle più ricche famiglie savonesi, attiva nel ramo portuale dei rimorchiatori marittimi. Ribattezzato col nome padronale di Villa Noli, venne utilizzato come hotel de charme campestre e come tale è conosciuto oggi.

Circondato da un magnifico parco, con un grande padiglione in ferro e dotato di un ampio parcheggio, oggi la struttura funge da luogo ricettivo organizzato a più livelli, dalla ristorazione, ai meeting, dai matrimoni al relax. Se all’esterno l’atmosfera è di pace, all'interno è molto intima ed elegante, grazie anche alla preziosa quadreria paesaggistica che raffigura scorci dell'entroterra savonese del De Paoli.

La cucina è attenta alle stagioni, agli aromi, ai gusti ed ai sapori che riportano alla genuinità della tradizione con qualche arditezza indovinata ed un ricorrente profumo di rosa canina. Il coniglio in umido segue la migliore tradizione ligure, come la ricca bagna cauda, ma troverete anche un filetto in sauce bourguignonne. La sera della nostra degustazione abbiamo assaggiato un eccellente carpaccio affumicato di tonno e spada steso su una ricottina di pecora di giornata del vicino malgaro, una tenerissima insalata di polpo, dei pansotti fatti con una decina di erbe liguri conditi con una delicata salsa di noci, delle gustosissime pigasse casalinghe impastate con la farina di castagne, un soave filetto di angus ed un eccellente abbinamento di dolce al fondente con gelato. Ottimo il Pigato Torre Pernice dell’Azienda Sartori e bevibilissimo il bollicine Superiore di Cartizze Valdobbiadene.

Spenderete 40 euro tutto compreso. Da tornarci a ogni cambio di stagione. Villa Noli Via Cimavalle 57 Località Santuario 17100 Savona (SV) tel. 019879154.


RISTORANTE YUAN SUSHI WOK 

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Quarant’anni fa Marco Bellocchio girava il film La Cina è vicina. Beh, ecco la notizia: la Cina è arrivata. Persino a Savona. Preceduta da una miriade di salette cinesi fai da te, ha aperto a Savona l’esponente di una grande catena alimentare intercontinentale. Si chiama Yuan Sushi Wok, l’Asian Fusion Restaurant che in Via Guidobono ha preso il posto di un grande negozio di profumeria. Perché questo nome complesso? Abbiamo indagato ed eccovi una risposta che speriamo vi soddisfi. Ai nostri lettori asiatici il compito di arricchirla di sfumature ed eventualmente correggerci. Nelle lingue asiatiche il termine Yuan significa 'sorgente', 'purezza', 'originalità': un buon auspicio per un nuovo ristorante aperto nel cuore della città che segue a ruota quello analogo di Genova (zona Rinascente) e che sta avendo un successo strepitoso. Il termine sushi è noto a tutti, anche se viene usato erroneamente come sinonimo di pesce crudo, nella cui pulizia e preparazione gli orientali eccellono, ma che in realtà si chiama sashimi. Infine il termine wok, che sta ad indicare una sorta di padella (o tegame) tipico della cucina cinese, di forma semisferica fonda, che permette di friggere in immersione pur utilizzando scarse dosi di olio.

La cucina proposta è una asian fusion, cioè un mix del meglio, ma sarebbe più esatto dire quanto di più esportabile, della tradizione culinaria giapponese, cinese (nella sua variante cantonese) e thailandese. Dalla Cina arriva la filosofia dei cibi freddi (yin), come funghi e germogli di bambù, dei cibi caldi (yang), spezie e carni, e del loro abbinamento di yin e yang, per fare emergere l’energia contenuta in ogni cibo. Dal Giappone arriva la filosofia dello Shun No Aji, ossia il sapore delle stagioni, una sorta di haiku culinario (la composizione poetica di 17 sillabe che contiene sempre il nome di una stagione). La primavera è presentata da erbe di montagna e da germogli di bambù. L’estate usa presentare in vasellame di vetro il tofu (un cagliato di latte di soia) e la pasta fredda. L’autunno ci permette di gustare il riso del nuovo raccolto, con funghi, castagne e patate dolci. L’inverno infine ci porta l'osechi, una di scatola di lacca da picnic con dentro ogni ben di Dio: sardine, frittate, fagioli neri, nodi d'alga, orate, pollo, radice di loto all'aceto, uova di pesce e spinaci. Una componente importante della cucina asian fusion è quella dei metodi di cottura. A vapore o al cartoccio, per conservare i sapori naturali ed i colori. Provate ad esempio i pettini cotti al vapore con beansauce nera. Oppure la cottura Cha Siu una sorta di barbecue che arrostisce. Oppure quella rapida in un forno molto caldo dopo aver marinato la carne. Last but not list la frittura rapida delle verdure, per mantenere il colore, il sapore e le sostanze nutrienti.

Ho superato dunque, per voi, ogni perplessità provinciale e mi sono tuffato in questo nuovo mondo di sapori, così diversi dai nostri ma che, una volta fatti miei, mi hanno conquistato. Ad esempio la fonduta cinese cotta direttamente sul tavolo dove si mangia, composta di un misto di verdure carni e pesci, il pollo con castagne e il manzo con melanzane in terracotta. Altri si sono slanciati sul sushi, sul sashimi e sul tempura. Siamo rimasti stupefatti. Anche per i prezzi, straconvenienti. Yuan offre, a mezzogiorno e a cena, una cucina molto curata, con piatti elaborati e porzioni abbondanti a prezzi incredibili, con cifre che si praticavano in Italia all’epoca dell’arrivo dell’euro. Menù con molte portate e buffet libero a prezzo fisso tra i 10 € (mezzogiorno) ed i 20 € (serale), alla carta da 1 a 4 € per gli antipasti e i primi e da 3 a 8 € per i pesci e le carni. Insomma oggi con queste cifre non si mangia neppure una pizza, una birra e un tiramisù. So che gli scettici diranno: ma come fanno a fare questi prezzi e a darci da mangiare cose buone? Il mistero mi è stato chiarito da un amico che ha lavorato a lungo nel commercio estero. Si tratta di una organizzazione perfetta che gestisce su scala mondiale, gli approvvigionamenti, le semilavorazioni ed i grandi trasporti di cibi surgelati, trattati secondo le più moderne tecniche e nel rispetto dei parametri sanitari. Qualcuno so che storcerà il naso: coi surgelati sono capaci tutti. Il mio pescivendolo di fiducia quando voglio mangiare il sushi freschissimo… Lo fermo subito. Il sashimi deve per legge essere obbligatoriamente prima surgelato (o alla fonte sui grandi pescherecci-frigo, o al consumo con gli abbattitori di temperatura). Altrimenti sì che si rischia e molto.

Concludo: mi volevo trasferire in oriente. Ma poi, uscendo, ho sentito due bambini cantare Astro del ciel, lo avevano imparato dalle suore all’asilo. Mi ha preso qualche dubbio. Che gigantesca bouillabaisse è la globalizzazione! Ma dal cinese ci torno. Vogliamo andarci insieme? Buon anno.


SESTRI LEVANTE

RISTORANTE OLIMPO

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Via della Chiusa 28, Sestri Levante, 16039, Italia

+39 0185 42661 

www.hotelvisavis.com 

Prezzo del pasto : 50 - 90 EUR

Vi sembrerà di stare sul monte degli dei, grazie alle ampie vetrate che permettono alla vista di abbracciare il golfo e l’intrigante Sestri Levante. Ambiente decisamente elegante, per una cucina ricercata e di mare, la sera; più semplice - a pranzo - quando tempo permettendo, ci si accomoda sulla terrazza.


RISTORANTE PORTOBELLO

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Via Portobello 16, Sestri Levante, 16039, Italia

+39 0185 41566 

www.ristoranteportobello.com 

Prezzo del pasto : 50 - 120 EUR

In una delle insenature più belle d'Italia, la Baia del Silenzio, cucina prevalentemente a base di pesce: in estate servita sull'incantevole terrazza affacciata sul mare. Disponibili anche alcuni tavoli "vip" appoggiati - direttamente - sulla sabbia. Location romantica per una cena di classe! 


SESTRI PONENTE

RISTORANTE TOE DRÛE

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Via Corsi 44 r, Sestri Ponente, 16154, Italia

+39 010 650 0100 

www.toedrue.it 

rezzo del pasto : 20 - 55 EUR

Toe Drûe - tavole spesse, per chi non mastica il ligure - come di spessore è la sua cucina fatta di specialità regionali, soprattutto a base di ottimo pesce. L'ambiente è caldo e confortevole con fonte battesimale dei primi dell'Ottocento ed una soffusa atmosfera d'inizio Novecento.


SPOTORNO

RISTORANTE AL CAMBIO

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Via XXV Aprile 72, Spotorno, 17028, Italia

+39 019 741 5537 

Prezzo del pasto : 30 - 49 EUR • Mediterranea 

A pochi passi dalla passeggiata, il locale propone la tradizione gastronomica ligure rielaborata in una sfiziosa cucina mediterranea; simpatia, accoglienza e informalità da parte del titolare.


VALLECROSIA

RISTORANTE  GIAPPUN

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Via Maonaira 7, 18019 Vallecrosia  

Telefono : +390184250560

Email : giappun@alice.it

Prezzo del pasto : Menu 40/70 € - Carta 53/170 €

La freschezza delle materie prime è la carta vincente di questo locale, nato come stazione di posta e che ancora ricorda nel nome il suo fondatore. Pesce del giorno e accattivanti presentazioni.

Il Giappun è un ristorante storico e di granda fama. Assolutamente meritata la cucina ed il servizio sono ai alta qualità. Secondo me meriterebbe la Stella Michelin per tutto l'inisieme. Piatti raffinatissimi e moltoben presentatei, buona cantina, servizio premuroso ed efficiente. Se vi piace il crudo... c'è da divertirsi ma anche con la tradizione si va forte.

VENTIMIGLIA

RISTORANTE BALZI ROSSI

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Via Balzi Rossi 2 Frontiera San Ludovico 18039 Ventimiglia

0184 38132

info@ristorantebalzirossi.it

Rinasce questa storica e blasonata insegna della ristorazione italiana sul confine con la Francia: la sala è nuova, elegante e contemporanea, mentre rimane la spettacolare vista dal terrazzino sulla Costa Azzurra. La cucina omaggia il passato e i piatti preparati per decenni, ma li rinnova con il giusto tocco di modernità. 

Il nostro staff di cucina unito dal comando di Giuseppina Beglia ricercano ogni giorno gli ingredienti più freschi del mercato per elaborare ricette creative legate alla tradizione locale e territoriale.

RISTORANTE IL GIARDINO DEL GUSTO

102883362.jpgPiazza XX Settembre, 6/c 18039 Ventimiglia (IM)

Telefono : +390184355244

Email : infoilgiardinodelgusto@gmail.com

Sito web : http://www.ilgiardinodelgusto.com

Prezzo del pasto : Menu 42/85 € - Carta 70/92 €

Non si trova sul mare, ma un motivo per venire fino a qua c'è ed è presto svelato: il bravo chef-patron, forte e sicuro della tecnica francese appresa in anni di gavetta, propone intriganti menu degustazione, i cui piatti, volendo, sono ordinabili anche à la carte.


VOLTRI

RISTORANTE LA VOGLIA MATTA

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Via Cerusa 63 r, Voltri, 16158, Italia

+39 010 610 1889 

www.lavogliamatta.org 

Prezzo del pasto : 15 - 70 EUR

Avete una voglia matta di gustare specialità di pesce? Bussate in questo bel palazzo del Cinquecento nascosto nel piccolo vicolo: è qui che i prodotti del mare e la Liguria vengono proposti in chiave moderna.


ALBERGHI


ALBENGA

TORRE PERNICE 

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Torre Pernice si trova sulla collina all’ingresso della Val di Neva, a pochi chilometri da Albenga. Già il nome è invitante e l’antica torre aleramica esiste davvero! Un po’diroccata, ma con piglio ancora vagamente minaccioso, presidia l’ingresso all’azienda e ne costituisce il cuore.

Oltre la torre, accanto a cui cresce, sorprendente e prezioso un albero di pepe rosa, la vista può spaziare sui vigneti, che si stendono sul rosso terreno ferroso.

All’interno della torre, oggi adibita a wine bar, si respirano cultura e buon gusto. Il grigio della pietra viva fa risaltare mobili antichi di elegante fattura, tavolini infiorati e, disposti alle pareti con misura, disegni e quadri dai tratti essenziali, dai colori vivaci, creati da un amico dei proprietari, ex stilista di moda, ora frate benedettino.

E ancora… oggetti d’epoca e libri, disposti con accorta casualità, creano un’atmosfera calda e accogliente.

Un ambiente di passaggio conduce in una luminosa veranda contornata dalle vigne. Qui si possono degustare i i vini, vanto dell’azienda: Vermentino, Pigato, Pigato riserva e Rossese, accompagnati da tartine spalmate di pesto, pesto rosso, patè di olive. E…dulcis in fundo, insieme con crostini di pane addolciti via via da gelatina di pigato, di rose, di viole, gli ottimi passiti, quello di Pigato e, davvero superbo, quello di Rossese.

A tavola, vi verranno serviti piatti preparati con prodotti locali freschi e di stagione, cucinati seguendo le ricette tipiche della cucina dell’entroterra ligure.

Si può affermare in conclusione che i proprietari, Bianca e Roberto Sartori, hanno saputo coniugare buon vino, cibo genuino e cultura, testimoniata dai numerosi libri di storia, enogastronomia, curiosità del passato, accatastati su un’antica credenza.

Presso la piccola rivendita potrete acquistare, oltre i vini, conserve, olio di Alassio, grappe, confetture, salse, gelatine di frutta e di fiori, tutte rigorosamente artigianali.

(Reg. Torre Pernice 3, 17031 Albenga (SV) tel: 0182 20042)

GENOVA 

SAVOIA

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L'hotel è a Genova vicino alla stazione Principe a due passi dal centro storico!

Costruito nel 1897 ad opera di Federico Fioroni - fondatore e primo presidente della Società Italiana Albergatori - nel corso della sua gloriosa storia il Grand Hotel Savoia ha ospitato esponenti di blasonate famiglie, reali d’Italia e d’Europa, personalità politiche e personaggi illustri.

Oggi il Grand Hotel Savoia rappresenta un gioiello di ospitalià a 5 stelle nel centro di Genova.

Entrare al Grand Hotel Savoia significa fare un tuffo nel passato a bordo di un meraviglioso transatlantico diretto a lidi lontani.

Sale meeting dotate delle più moderne attrezzature, un ristorante dai piatti ricercati, un accurato servizio e l'attenzione al dettaglio in ogni ambiente sono gli elementi che contraddistinguono questa struttura.


BRISTOL

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Dall'inizio del 1900, in un pregevole palazzo Liberty nel cuore di Genova sorge l’Hotel Bristol, che ospita la storia della "Superba" e i personaggi illustri. Nella sua sala da ballo i nobili davano le grandi feste; durante l'ultima guerra, il comando tedesco vi installò il quartier generale, costruendo un tunnel segreto fino al porto. Alfred Hitchcock studiò qui alcune riprese di Caccia al ladro e le star della Dolce Vita sono scese tutte qui. Splendidamente restaurato, conserva strutture e preziosi arredi originali.

LOANO

LOANO 2 VILLAGE

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Tra le eccellenze che la provincia di Savona può vantare, una senza dubbio la troviamo a Loano, in Via Alpini 6 (tel.01967911), ha un nome “milanese” che tanto ricorda le fortune immobiliari di un arcinoto signore che molti successi ha mietuto (e con essi moltissime critiche) nelle attività imprenditoriali e politiche. Si tratta del Loano 2 Village gestito con professionalità e respiro finalmente internazionale da una manager, Franca Roveraro Capelluto, meritatamente pluripremiata e con importanti incarichi in Federturismo e Confindustria. Parleremo di cucina soprattutto, ma non possiamo non soffermarci almeno un attimo sulle amenità della cornice veramente incantevole, con superba piscina e bordo-vasca, e sull’inevitabile gossip. Infatti, recentemente, il Loano 2 Village ha avuto la sua definitiva consacrazione di luogo “in” sulla stampa mondana nazionale, poiché ha ospitato il banchetto di nozze della giovanissima e bella star politica locale emergente Roberta Gasco, convolata a nozze con l’ultimo rampollo del partenopeo ex ministro Mastella, indubbiamente “nu bello guaglione” anche lui. Si è parlato, all’epoca, di 400 coperti e di un addobbo floreale da favola (siamo o no la Riviera dei Fiori), ma il colpo d’occhio della immensa sala da pranzo, dove prevalgono le tonalità del bianco e del giallo, è veramente magnifico anche se con un più contenuto numero di tavoli apparecchiati, come la sera del nostro assaggio. Un menu di quattro raffinatissimi piatti preparati per noi dallo chef Francesco Impieri, reso ancora più soddisfacente, sul versante alcolico, da due ottimi vini: un morbido bianco Vermentino doc delle Cantine di Enrico Dario situate in regione Marixe di Albenga (SV)) ed un solido rosso Ormeasco di Pornassio doc delle Cantine di Tommaso e Giuliana Lupi che sorgono a Pieve di Teco (IM). La cena si apre con un superbo roast beef di tonno con insalatina “di campo” (riporto fedelmente il menù dedicato, e mi si permetta una lieve nota d’ironia alla “poesia” alla Catalano, il maestro dell’ovvio di arboriana memoria, di certi compilatori di menu: di cosa avrebbe dovuto mai essere l’insalatina se non “di campo”?). Si prosegue con un perfetto risottino ai frutti di mare in cialda vegetale con verdurine croccanti, a cui segue un originale “turbante” di spigola con spinacino fresco spadellato al burro. In effetti la spigola un poco ricorda un turbante, arrotolata su se stessa e posata sul consistente cialdone spesso di sale grosso (che “non si mangia” come ci raccomanda all’orecchio suadente il compitissimo cameriere che evidentemente deve essere rimasto colpito dal nostro entusiasmo gastronomico). Conclusione in bellezza con dadolata di frutta con coulisse di lampone ed immancabile caffè.

Quaranta euro per una cena ottima e ricercata in una cornice da sogno, che regge bene però sia il mezza sera di madame che i bermuda di monsieur. Un prezzo che non strapperemmo certo nella banale pizzeria con cucina sotto casa nostra. Anche di queste belle sorprese è fatta la Liguria e noi siamo qui puntuali a segnalarvele.

PORTOFINO

SPLENDIDO 

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L’Hotel Splendido di Portofino è uno dei più famosi alberghi del mondo. Ha visto gli amori più celebri. Gli idilliaci soggiorni di Edoardo, duca di Windsor, e Wallie Simpson, le notti calde di Rex Harrison e Lilli Palmer, le scorribande di Clark Gable e le sue amanti. Ingrid Bergman e Rossellini pranzavano sul romantico terrazzo, la Taylor e Burton passeggiavano passionalmente nei saloni.


RAPALLO

EXCELSIOR PALACE 

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L’Hotel Europa di Rapallo sorge nel palazzo, che fu residenza dei Durazzo e dei marchesi Serra. Qui sostarono papa Pio VII nel 1815, di ritorno a Roma dopo le decisioni del Congresso di Vienna, e Vittorio Emanuele I, nel 1821, quando si recò in esilio a Modena. Nel 1870, arrivato da Lugano, qui si nascose Mazzini a preparare i moti popolari per la conquista dello Stato Pontificio. Fu restaurato in stile Liberty, ed inaugurato come albergo di lusso col nome di Grand Hotel Europe nel 1901, aveva persino una cappella per i culti non cattolici dei numerosi clienti tedeschi e inglesi.


EUROPA 

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L’Hotel Europa di Rapallo sorge nel palazzo, che fu residenza dei Durazzo e dei marchesi Serra. Qui sostarono papa Pio VII nel 1815, di ritorno a Roma dopo le decisioni del Congresso di Vienna, e Vittorio Emanuele I, nel 1821, quando si recò in esilio a Modena. Nel 1870, arrivato da Lugano, qui si nascose Mazzini a preparare i moti popolari per la conquista dello Stato Pontificio. Fu restaurato in stile Liberty, ed inaugurato come albergo di lusso col nome di Grand Hotel Europe nel 1901, aveva persino una cappella per i culti non cattolici dei numerosi clienti tedeschi e inglesi.

SANTA MARGHERITA

MIRAMARE 

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A Santa Margherita sorge l’Hotel Miramare. Nella famosa località turistica, dal 1903 l’hotel domina il Golfo del Tigullio con la sua facciata liberty festosamente decorata. Dalle sue terrazze, Guglielmo Marconi trasmise i primi segnali di onde radio centimetriche. L’hotel ospitò anche l’Imperatore d’Etiopia, Hailè Seilassiè, nella visita ufficiale in Italia. Lusso e confort soddisfano il cliente come il ristorante panoramico “La Terrasse”, riportato all’antico splendore d’inizio secolo.


IMPERIAL PALACE 

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A Santa Margherita Ligure nel Grand Hotel Imperial Palace, Russia e Germania, nel 1922, firmarono qui il trattato di Rapallo per riconciliarsi dopo la Grande Guerra. Fu sede del Kommandatur nazista che nell’ultimo conflitto ospitò segretamente la compagna di Hitler Eva Braun. Negli anni Trenta, le sue camere affrescate ispirarono i più fecondi scrittori austriaci e tedeschi. Ma fu anche testimone delle lunghe notti di Simon Signoret e Ives Montand e delle soste in riviera di Humprey Bogart e Laureen Bacall.

SANREMO

ROYAL 

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Il Royal Hotel di Sanremo ha un parco da sogno e la prima piscina alimentata con acqua di mare, firmata dal celebre architetto Giò Ponti. Sono solo due dei mille ingredienti di stile ed eleganza che, nel prestigioso albergo sanremese, conquistano sovrani e personaggi da più di cent'anni. 

A poca distanza dal Casinò, conserva intatto il fascino dello stile floreale e il servizio d'altri tempi.


NEGOZI, BAR E PASTICCERIE


ALASSIO

PASTICCERIA BALZOLA  

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Il caffè pasticceria Balzola, di Alassio fa parte della storia della pasticceria in liguria. Nel locale, aperto nel 1902, negli Anni Venti nacque il caffè-concerto italiano con artisti del calibro di Tito Schipa e Beniamino Gigli. 

Al Balzola lo scrittore russo Maksim Gorki incontrava la colonia inglese di Alassio, i dolci di Rinaldo Balzola, pasticcere di Casa Savoia attirarono Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse. 

E, negli anni Sessanta, curiosi per dovere, sostarono anche i due industriali più dolci d'Italia: Motta e Alemagna.



ALTARE

LE BONTÀ DEL BELVEDERE 

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Le Bontà del Belvedere di Altare producono marmellate confetture e gelatine di grande qualità con packaging studiati per consumo domestico e hotel, onorando la tradizione gastronomica e le consuetudini alimentari legate ad una “cultura di confine”, nella zona di produzione a cavallo degli Appennini, tra la Liguria e il Piemonte.

Le Bontà del Belvedere ha sede in un edificio, che ospitava, fin dal 1967, un ristorante, trasformato nel 2005 in laboratorio artigianale.

Provenire da famiglie in cui coltivare e conservare frutta e verdura era un’occupazione quotidiana ha fortemente improntato le scelte produttive. I frutti maturi di stagione solitamente durano poco: conservati e confezionati adeguatamente mantengono intatto il loro sapore, il loro colore, il loro profumo per lungo tempo.

Frutta e verdura sono freschissime e di elevata qualità, acquistate quando hanno raggiunto il giusto grado di maturazione. Le preparazioni utilizzano solo zucchero in quantità adeguata e proporzionata al contenuto in frutta, onde evitare l’impiego di conservanti, addittivi, esaltatori di sapore, aromi artificiali, surrogati alimentari e coloranti. La produzione in quantità limitata garantisce l’eccellenza nella qualità finale di dolci tipici quali i baci (di nocciole e di castagne realizzati con farina di castagne essiccate nei tecci presidio Slow Food), di confetture classiche dolci (albicocche, pesche, pere, fragole, prugne, more, frutti di bosco, lamponi, amarene, mirtilli, castagne, fichi, arance semiamare con scorze di arance), particolari (zucca e amaretti, zucca e cioccolato), esotiche (castagne e rum, ananas e rosmarino), di gelatine di vino per la degustazione di formaggi a pasta dura o erborinati (moscato, bracchetto, nebbiolo e rossese) o freschi (pigato e vermentino), di preparazioni per dessert (a base di lamponi e ribes), e di conserve salate (di peperoni e aceto balsamico, di zucca in agrodolce con uso di quella di Rocchetta presidio Slow Food).


CHIAVARI

BAR DEFILLA 

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A Chiavari il podio è per l’antico raffinato e letterario Caffè Defilla che durante la guerra venne dichiarato zona neutrale per la nazionalità elvetica dei proprietari, con tanto di croce rossa sulle saracinesche. Elegante e molto ben conservato, dall'inizio del Novecento, il Defilla è il locale che ha dato il "la" culturale e mondano a Chiavari, cenacolo di grandi uomini del libero pensiero e caffè letterario al pari degli altri grandi d'Italia.


FINALE LIGURE

SENSU A FINALBORGO 

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Vi consiglio un delizioso negozietto a Finalborgo: Sensu (via Nicotera 16, 17024 Finale Ligure tel. 019 626907) di Alessio e Marta Bianchi Pamparino. 

Qui tutto parla di chinotto. Marmellate, liquori, amaro di chinotto alle erbe e fiori selvatici, sotto spirito alla vodka biologica green spirit di Origine, succo di chinotto al 70%, chinotti canditi, sale aromatizzato, gelatine e la mitica mostarda di chinotto (sublime con i caprini). 

Giovanissimi, sperimentano ed affinano decine di ricette e quando infine il risultato ha raggiunto i loro standard qualitativi (altissimi) lo mandano in produzione in un laboratorio specializzato, cercato con cura, che garantisce la qualità artigianale pretesa e che sorge in un paesino modenese, Montagnana di Serramazzoni. 

Non potendo passare spesso da Finale ne ho fatto una buona scorta, per tutti voi non resta che un’ordinazione via internet.


GENOVA

CAFFE' MANGINI 

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Il caffè Mangini, cenacolo giornalistico-letterario genovese frequentato dai mitici direttori Pertini, Il Lavoro, e Cavassa; Il Secolo XIX, che ne fecero la redazione volante per un articolo di getto e un caffè. E quello spirito, tra cronaca e cultura, pulsa ancora tutto tra gli arredi originali di questo Caffè, tra gli ultimi eredi della tradizione di una grande Genova.


CAFFE' MURENA SUITE 

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C’era una volta, a Genova, il Bar Mario.Inizia così, più di 30 ani fa, la storia della famiglia Murena – i fratelli Fabrizio e Cristiano e la Signora Franca – e di un lavoro basato sulla qualità e sulla cultura del servizio. Certo, il tempo è passato; oggi papà Mario non c’è più e il vecchio bar ha cambiato da tempo gestione (ma ha mantenuto l’insegna, a testimonianza di quanto fosse amato il patron originario) quando 25 anni fa l’attività si spostò nel locale attuale. A dicembre di cinque anni fa, il grande passo: il Murena Suite ha cambiato veste, ampliando gli spazi e virando su un design minimalista, giocato sulla linearità delle forme in stile giapponese e sulla fusione di materiali come il wengé, l’acciaio e il cristallo. A completare il tutto, il grande ulivo che scende dal piano superiore (dove c’è anche una piacevole e molto apprezzata zona aperta per i fumatori incalliti) affacciato sull’interno del cortile del palazzo che ospita il bar, creando una sorta di giardino Zen. “E’ sicuramente un locale di grande impatto e molto nuovo per Genova – racconta Cristiano, che si occupa soprattutto della cucina, insieme alla mamma, e del negozio di cioccolato, mentre Fabrizio cura la caffetteria e la proposta enologica – abbiamo osato un bel po’: i Genovesi sono molto legati alla tradizione. Ma la qualità dell’offerta è rimasta assolutamente intatta e il locale è piaciuto molto, soprattutto ai giovani ma anche alla clientela storica. Dislocato su più livelli, il locale riesce a utilizzare al meglio gli spazi in base all’offerta davvero varia: c’è il bancone della caffetteria, dove ordinare eccellenti espressi e cappucci da consumare al volo o da abbinare magari ai divertenti biscotti di produzione propria con golose aggiunte di cioccolato, o alle praline di cioccolato artigianale; i tavolini a cui sedersi per consumare con calma cioccolate calde o tè di pregiate selezioni, serviti con tutti i crismi in un vero e proprio “rito” (al tavolo, insieme a tazze e teiere arriva anche la piccola clessidra per calcolare il tempo esatto di infusione) magari accompagnandoli ai prodotti di grandi nomi della pasticceria e dell’arte cioccolatiera artigianale, come Luca Mannori e la sua mitica Setteveli. Lo spazio ricavato nel piccolo negozio a fianco ora ospita la bella bottega dedicata al cioccolato, dove si possono acquistare praline, cru, confetture biologiche, torroni e diverse specialità delle migliori etichette dolciarie e cioccolatiere d’Italia e non solo. All’ora dell’aperitivo, con vini in mescita e stuzzichini, il bar si affolla di giovani e i ritmi si fanno frenetici, ma nella lunga giornata del Murena Suite, il momento clou è senz’altro quello del pranzo, quando - oltre alle curate proposte della tavola fredda per chi va di fretta, ma non vuole rinunciare ai tramezzini fatti a regola d’arte o a quei piccoli capolavori di semplicità della tradizione genovese come la focaccia ripiena o la torta Antica Genova, con le bietole e la prescinseua – dalla cucina escono veri e propri piatti secondo stagione, dal minestrone antico alle crespelle al pesto: quando si dice tradizione e modernità! La chiave del successo, in questo caso, sta proprio nel saper valorizzare il “patrimonio di famiglia”, fatto di una lunga esperienza e una dedizione completa ma anche di un bel rapporto con i collaboratori senza avere mai il timore di innovare e migliorare. Così ad esempio, prosegue Cristiano: “Abbiamo introdotto centrifughe, frullati e smoothies (colorate e salutari bevande a base di frutta, verdure e ghiaccio, ndr) con prodotti naturali. Per l’aperitivo, invece, abbiamo deciso di abolire le classiche decorazioni con la frutta infilata nel bordo del bicchiere, che nessuno consuma e di servire la frutta fresca nel piattino: così viene apprezzata di più ed è qualcosa di diverso, di nuovo. Piccoli dettagli che fanno la differenza.


PASTICCERIA DOUCE 

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Douce, Genova, è un locale che propone pasticceria, caffetteria, cibo, vino, birra e cocktail. 

Douce cioé con cura nella scelta degli ingredienti, nella loro combinazione, nella presentazione e tanta attenzione nell’accoglienza del cliente.

Douce Pâtisserie Cafè è un gruppo che riunisce amici e collaboratori, dove nessuno è indispensabile ma tutti necessari. 

Lo staff operativo è composto da un Maître pâtissier e dai suoi collaboratori, a cui si affiancano i barman, i cuochi e il personale di sala. 

Per l’arredo, i particolari, le iniziative diverse e la comunicazione in generale lavorano anche architetti, grafici e addetti al web. 

Douce è un luogo accogliente per gli amanti della pasticceria, della cucina raffinata e dei cocktail di qualità, della buona conversazione, degli incontri interessanti o, alla francese, della vita douce: confortevole, rilassata e intrigante. 

Anche salutare, però: la ricerca sugli ingredienti privilegia una ricchezza di gusti e una complessità di abbinamenti evitando l’eccesso di zucchero o glucosio e grasso animale ottenendo dolci più leggeri, ma non per questo meno gustosi. 

La pasticceria non è fatta solo da torte di compleanno o vassoi di paste da portare ai pranzi in famiglia. 

Esistono i dolci al piatto, quelli al cucchiaio, i mignon da tè, le monoporzioni, i macaron, la confetteria, e molto altro ancora.

Esistono dolci da aperitivo, dolci da passeggio, dolci in grado di sostituire degnamente un pranzo o una cena. 

Sapori e forme nuove, quindi, che si adattano ai momenti della giornata.


PASTICCERIA MARESCOTTI 

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La Pasticceria Liquoreria Marescotti di Genova è un locale della seconda metà del '700 che ha conservato intatti ambienti, arredi stile Carlo X in acero e palissandro e pavimento in marmo su disegno di Peter Paul Rubens. Acquisita e restaurata dalla famiglia Cavo, produttrice da cinque generazioni degli storici Amaretti di Voltaggio, marchio registrato dal 1931, è la splendida espressione della ricca Superba (questo il soprannome dato a Genova) e delle sue botteghe del Sette-Ottocento. Situata nella parte nobile degli antichi vicoli, a un passo dall’attracco dei piroscafi, era la meta preferita dei viaggiatori e fu visitata anche da Stendhal, che gradiva molto il suo liquore di marasche.


PASTICCERIA ROMANENGO 

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La confetteria Romanengo di piazza Soziglia a Genova, fra le più antiche (1780) e famose d’Italia, per la finezza della sua attività, con un carnet invidiabile di personaggi illustri che hanno firmato gli acquisti dal 1780. 

Confetti, caramelle, cioccolatini, provengono da antiche ricette segrete e gelosamente conservate in cassaforte. All'interno, un piccolo museo delle confezioni allieta la vista, e fanno bella mostra canditi, pralines, petit-four, paste al frutto e meringhe.

PASTICCERIA SVIZZERA 

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La Pasticceria Svizzera di Albaro, diretta da Stefano Becchetti, è un capolavoro di sobria eleganza, con le tre piccole piccole vetrine, le insegne originali e gli arredi bianchi con lo stemma elvetico. Tra Ottocento e Novecento conquistò i palati della nobiltà genovese e dei blasonati studenti della vicina Regia Scuola Navale con i profumi e sapori mitteleuropei portati dal Cantone tedesco mettendo in crisi le storiche confetterie della Superba. E’ oggi un luogo di dolce culto per tutti.


MILLESIMO

BIRRERIA SCARAMPOLA

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Per andare a trovare Maurizio Ghidetti Flibus (maestro birraio), nella sua ultima sede, varchiamo volentieri il Passo di Cadibona e poi giù, lungo la Valle Bormida, fino allo splendido antico Monastero di Santo Stefano, a Millesimo, che è ancora Provincia di Savona/Liguria, ma dove già si respira aria di Cuneo/Piemonte.

Qui sono state trasformate l'antica falegnameria e stalla in un suggestivo laboratorio di birra artigianale, dove si ammirano sedimenti di umori storici: religiosi, i monaci benedettini di Savigliano (che lo fondarono nel 1200), la badessa dell’ordine Cistercense, Donna Petronilla, che lo ricevette in dono dal marchese Enrico II del Carretto; e laici, in quanto sconsacrato nel 1802, transitò al marchese Carlo Centurione Scotto, i cui eredi avviarono una discutibile ma sontuosa ristrutturazione affidata ai celebri Coppedè secondo i modelli allora in voga del revival gotico - rinascimentale.

L’incontro della vita avviene per Maurizio quindici anni fa, quando, in Inghilterra, accompagna la responsabile della Best Guide Pub in England nella ricerca dei locali più interessanti da recensire. Si avvicina così al mondo della birra artigiana e ne rimane affascinato. 

Tornato in Italia nel 2001, decide di alimentare questa sua nuova passione lavorando presso il birrificio Le Baladin di Piozzo (CN), dove stringe amicizia con il suo titolare, Teo Musso (destinato diventare il più famoso birraio italiano).

A Cairo Montenotte, apre L'Osteria del Vino Cattivo ed il proprio birrificio all'interno di Palazzo Scarampi (da cui il nome Scarampola), ed infine il trasferimento all’Abbazia. 

Più recente la collaborazione con Terme Vallechiara della vicina Mallare, che permette di realizzare birre con acqua micro biologicamente pura che sgorga dalle Alpi marittime. Una scelta che favorisce un prodotto locale, alimentando un circolo economico virtuoso che porta a un consumo consapevole e sano.

Maurizio ha messo a punto due linee di prodotti per soddisfare ogni palato e abbinamento. Le tradizionali “Scarampola” e le sofisticate “Birre dell’Abbazia”.

Appartengono alla prima serie la Scarampola n° 8 (4,8% Vol. bianca speziata con coriandolo e arancio, impreziosita dal Chinotto di Savona, Presidio Slow Food, dai profumi freschi e delicati), la Nivura (6,5% Vol. ale ad alta fermentazione, non pastorizzata, prodotta con l’aggiunta di Castagne essiccate nei tecci di Calizzano e Murialdo, Presidio Slow Food) ed infine la Ipa (7% Vol. aromatizzata con pompelmo e luppoli selezionati, dall’amaro agrumato ed intenso).

Appartengono alla seconda serie la Birra del Lupo, che prende il nome da una delle Fonti di Terme Vallechiara (5% Vol. bionda, fresca, molto beverina, aromatizzata con luppolo neozelandese Nelson Sauvin), la Donna Petronilla, che prende il nome dalla storica badessa (6% Vol. strutturata e armoniosa, fatta con malti e cereali locali, come il grano Saraceno dell’alta Val Tanaro, e il luppolo coltivato nei terreni dell’abbazia), la Champale (7% Vol. ambrata, dall’aroma maltato e fruttato, rifermentata in bottiglia con lieviti da champagne e affinata per 3 mesi sotto le antiche volte dell’Abbazia) e la St. Amè (8% Vol. corposa e di carattere, con aromi e profumi di castagne e miele delle valli del Bormida).

Sono birre da favola e da meditazione, che valgono il prezzo (caro) che costano. 

Berle è una esperienza unica che un appassionato ricercatore od un semplice suddito di re Gambrinus (il leggendario re delle Fiandre e patrono della birra), quali noi modestamente ci riteniamo, non può fare a meno di fare. Una telefonata prima del viaggio è vivamente consigliata. Riservatevi una mezza giornata che la gentilezza e la sapienza di Maurizio sapranno riempire al meglio.

Birrificio Scarampola Località Monastero, 9 17017 Millesimo (Savona) Tel. +39.019.564110.


ONEGLIA

BAR PICCARDO 

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Il Bar Piccardo, con i suoi arredi centenari e la stessa famiglia sempre al comando, ha fatto la storia di Oneglia. 

Era il Caffè dei "signori", dove si entrava solo se laureati. 

Nel 1908 Mussolini si beccò uno schiaffo dalla proprietaria per un complimento ardito; Fausto Coppi, con quattordici minuti di vantaggio, abbandonò al Bar Piccardo la Milano-Sanremo per un caffè, prima di riprendere a pedalare a tagliare il traguardo per primo nella città dei fiori. 

Qui comparvero la radio e il primo telefono pubblico. Calvino, il presidente Pertini e il compositore Berio erano di casa.

ORTONOVO

AZIENDA AGRICOLA DURIN

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Durin di Ortovero produce olio extravergine e vini tipici DOC e IGT seguendo la filiera completa dalla terra alla tavola.

L’azienda, oggi di proprietà di Antonio Basso, deve il suo nome al fondatore, nonno Isidoro Basso, soprannominato scherzosamente in gergo dialettale “Durin” (un diminutivo ironico perché nella realtà era di statura gigantesca). Nei 17 ettari di vigneti di proprietà, nelle colline della bassa Valle Arroscia e nel Finalese, si coltivano le varietà a bacca bianca e rossa tipiche di questo angolo di Liguria.Alla fine degli anni ‘70 l’azienda dà inizio alla sua metamorfosi con grossi investimenti in strutture e macchinari che consentano di esaltare al massimo le caratteristiche organolettiche dei prodotti. Negli anni ‘90, inizia il recupero dei vitigni autoctoni e delle vecchie tradizioni, perseguendo un lavoro di selezione qualitativa nel vigneto unitamente ad un’attenta e scrupolosa lavorazione in cantina. Principe tra i vini è il Pigato di cui Ortovero e l’albenganese rappresentano il cuore della produzione, che può essere degustato in tutte le sue sfumature, anche in vendemmia tardiva e da uve passite. Vermentino e Lumassina chiudono il quadro dei bianchi. Per quanto concerne i rossi, accanto ai più noti Rossese ed Ormeasco (anche in versione superiore, sciac-trà e passito) vi sono prodotti di nicchia quali Granaccia ed Alicante, prodotti in vecchi vigneti e da vitigni autoctoni quasi dimenticati fino a qualche tempo fa. Recentemente l'Azienda Agricola Durin ha raggiunto la finale per i tre bicchieri nella Guida di Slow Food Gambero Rosso con ben due vini: il Vermentino D.O.C. Riviera Ligure di Ponente 2007 ed “I Matti” 2006, un uvaggio di Granaccia, Dolcetto e Barbera i cui proventi vengono devoluti all'associazione per la lotta contro il neuroblastoma presso l'ospedale Gaslini di Genova. Oggi la filosofia d’impresa è volta ad armonizzare la tipicità, la valorizzazione del territorio e la profonda cultura vitivinicola della nostra comunità, con la voglia di crescere e di rendersi adeguati ai tempi ed alle richieste sempre più selettive del mercato creando un prodotto finale di altissima qualità.

SARZANA

BAR GEMMI IL LOGGIATO 

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La pasticceria Gemmi Il Loggiato di Sarzana, fondata in epoca napoleonica da pasticceri svizzeri e guidata dal 1934 dalla stessa famiglia, è depositaria della storica arte dolciaria di Sarzana, con la spungata sarzanese e il tipico buccellato. Incorniciata in un antico palazzo del centro storico, la pasticceria è oggi arricchita dal loggiato cinquecentesco, dove, oltre la degustazione e la buona cucina, si possono godere eventi culturali di prosa e musicali, tra cui l'annuale Concorso internazionale per giovani cantanti lirici.


SAVONA

A FUGASSA DE SANNA

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La buona sera sta alla farinata come il buon giorno sta alla focaccia (a fugàssa). Si comincia prestissimo con la focaccia consumata a colazione, inzuppata nel caffellatte, si prosegue a metà mattina, come rompi digiuno, accompagnata da un buon bicchiere di vino bianco (u gianchettu) con la scusa che ne favorisce la digestione, o come aperitivo-antipasto nella versione per signorine snob.

Le nonne la compravano per viziare i nipoti, all’insaputa delle madri, che poi lamentavano inspiegabili disappetenze prandiali nei pargoli. La compravano a occhio, senza pesature: il Quadretto (bocconcino quadrato per togliersi lo sfizio uscendo dalla bottega), la Striscia (da condividere con l’amica del cuore in barba alla linea), il Mille lire (per fare una sorpresa a tavola al marito accanto al pane), la Sleppa (o slerfa) per gli appetiti robusti (nella versione con le cipolle, fugàssa co-a çiòula, capace di saziare molto, in quanto la cipolla blocca i recettori dello stimolo della fame; era la consueta mancia del datore di lavoro ai suoi camalli, per incentivarli al lavoro), oppure la Leccarda (corrispondente a una lama, una teglia) in occasione di piccoli rinfreschi. C’è chi la preferisce calda, appena uscita da una infornata mattutina, buonissima, ma chi bada al borsellino sa che paga un 30% di vapore acqueo. C’è chi ne teorizza le virtù per i nottambuli discotecari alticci: esistono forni assaliti in ore antelucane come prosciuga budella dagli eccessi alcolici. Insomma la focaccia piace a tutti. Ingredienti minimali e poveri: farina bianca di grano tenero, tipo 00 o 0, di media forza (W 200-300), lievito di birra, acqua pura o meglio una miscela di acqua e vino bianco, sale fino per l'impasto, sale grosso per il condimento, olio d'oliva extravergine (per l'impasto e per ungerla). Serve comunque una grande arte nel realizzarla, Giove pluvio permettendo, poiché la focaccia, che non ama l’umidità, risente decisamente delle condizioni climatiche. Una lunga lievitazione e un'accurata lavorazione della pasta richiedono una ventina di ore. L'optimum di cottura lo garantisce soltanto un forno da panettiere (meglio se a legna, ma chi se lo può ancora permettere?). La nostra società opulenta ha pensato di elaborare varianti per soddisfare tutti i gusti (ma soprattutto per alzare notevolmente il prezzo del venduto con poca fatica e minimo investimento). Ci sono ingredienti messi sopra, come le olive, le cipolle e i pomodori, e quelli messi nell’impasto come la salvia, il rosmarino, le patate, le noci o l'uvetta passa (nella sua forma più dolciastra). E si stanno sempre sperimentando nuovi abbinamenti. Insomma la focaccia, alimento vecchissimo, è un evergreen gastronomico. Ma a Savona dove si può mangiare una buona focaccia? In molte panetterie il prodotto è molto buono, ma segnaliamo quelle savonesi in cui, secondo noi è veramente ottimo. Rigorosamente in ordine alfabetico:

Il Panificio Emj in Via Don Bosco. 10 Tel: 019814885

Il Panificio Pedesini in Via Montenotte. 42 Tel: 019850869

Il Panificio Peisino in Via Boselli 5/R Tel: 019 829786

Il Panificio F.lli Ventura in Via De Amicis. 29 Tel: 019813718

Buona focaccia a tutti (anche gluten free per celiaci)


ARTICIOC

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Se c’è una cosa che non ho mai capito è perché, quando si parla di una brutta figura fatta o di un guaio combinato, si usino le locuzioni “abbiamo fatto una figura da cioccolatai” oppure “abbiamo fatto un bel pasticcio”. Ora se ci sono delle figure professionali che fanno della pulizia, dell’ordine, del rigore matematico, della precisione geometrica, della qualità eccelsa delle materie prime, del culto del bello e del buono, un loro preciso statuto esistenziale sono proprio i pasticcieri ed i cioccolatai.

Oggi spezzerò in loro favore non una lancia ma… una pralina farcita con ganache.

Ma siccome il vostro cronista del gusto prima di parlare si documenta assai, ecco la cronaca di un breve corso di cioccolateria a cui ho partecipato nella premiata ditta savonese Articioc di via Aonzo a Savona allievo del maestro cioccolatiere Leonardo Gramegna.

Per chi ama la storia, fu Herman Cortes nel 1519 ad importare il cacao amaro, dal Messico dei Maya e degli Aztechi in Spagna, ma furono i monaci missionari a modificarne la ricetta, combinandolo con lo zucchero e trasformandolo in un fondamentale ingrediente della pasticceria.

Partendo dalla cabossa si estraggono le fave di cacao che, spremute, permettono di ottenere la parte grassa (il burro di cacao), fermentate, essiccate e macinate, danno la parte del cacao in polvere. Mescolando cacao, burro di cacao e zucchero si ottiene il cioccolato. Se si aggiunge latte in polvere si otterrà il cioccolato al latte. Viceversa se mescoliamo latte in polvere e zucchero otteniamo un solido bianco che è chiamato impropriamente cioccolato bianco, anche se del cioccolato non ha niente, tantomeno il gusto (potenza del marketing e delle mamme un poco gnocche che lo danno ai figli pensando che sia più “sano”). Per lavorare il cioccolato bisogna prima operare il temperaggio, vale a dire la stabilizzazione del burro di cacao presente nel cioccolato per mezzo di variazioni di temperatura e movimentazione tramite spatolatura su marmo. Per il cioccolato fondente la temperatura giusta di fusione è 53°, quella di spatolamento 28° e quella di utilizzo 31°.

Leonardo, che è anche il miglior contrabbassista jazz della provincia, opera lo spatolamento in tempo di terzinato. Con gli altri corsisti intoniamo allora Only you, sentendoci, sporchi in viso di cioccolato come siamo, i Platters del cacao savonese. Al termine del brano il temperaggio è terminato. Si riempiono le forme per la produzione dei corpi cavi, i gusci dei cioccolatini, che saranno collocati in frigo a solidificare. E’ quindi la volta della preparazione della ganache che servirà per il riempimento. Di ganache ve ne sono di infiniti tipi.

Vi faccio un regalo, vi do la ricetta della Nat - ganache, quella che ho creato io: 45% cioccolato fondente, 45% cioccolato al latte, 8% marmellata alla lavanda, 2% rhum. Vi svelo un altro segreto: la marmellata alla lavanda più buona che abbia mai assaggiato la produce Salomé Decerchi la patron dell’Azienda Agricola Cascina Roccaguercia che si trova in regione Cravarezza a Ponti (AL) cell.3498721806.

Con la ganache messa nel sac à poche si farciscono i corpi cavi e si sigillano con il fondo. Tutto ancora in frigo. Mezz’ora dopo arriva il momento della verità. Gli stampi si estraggono dal frigo e si rivoltano. Qualche piccolo colpetto e piovono i cioccolatini.

Se non dovessero piovere… beh avete sbagliato il temperaggio. Che figura da… cioccolatai mancati! Ricominciate da capo, sarete più fortunati.

Comunque c’è sempre Articioc che li vende.


BORGHI CATERING 

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A volte basta l’intraprendenza di una persona per dare colore e vivacità a luoghi restati nel cono d’ombra per anni. Ma allora l’imprenditorialità savonese esiste e la consolidata abitudine ad accettare il peggio come normalità possono essere infrante? Quante volte abbiamo storto il naso vedendo il vuoto plumbeo della potenzialmente meravigliosa Piazzetta della Maddalena, nel centro storico di Savona e la desolante vacuità delle terrazze del Complesso Monumentale della Fortezza del Priamar, da cui si possono godere una serie di magnifiche vedute sul mare e sulla città? Ma questo stato sembrava insuperabile.

Bene ora non è più così. Merito di Davide Borghi, food & beverage manager, che ha saputo con il minuscolo Caffè dei Due Merli rianimare il centro storico con un dehors pulsante di vita a tutte le ore e con il piccolo Caffè delle Recluse, restituire dignità ad un Fortezza che è oggi la location preferita dei banchetti di nozze di molte giovani coppie, grazie al servizio catering da lui gestito.

Chi era avvezzo al servizio dequalificato di alcune gestioni precedenti che tiravano solo a far cassa sfruttando il pubblico degli spettacoli estivi all’aperto, non si aspettava certo il nuovo livello qualitativo, di classe con gazebo e addobbo tavoli di alto livello, banconi caldi e freddi e un ottimo servizio in tavola.

Abbiamo avuto occasione di provare più volte la validità del servizio, e lo abbiamo trovato sempre di buon livello. Riportiamo per documentazione una delle degustazioni più recenti.

Aperitivo di benvenuto con un notevole Valdobbiadene servito alla giusta temperatura tra ricchissime isole delle crudité e dei formaggi freschi. A latere gustoso fingher food con frittini espressi al rosmarino, salvia, basilico, anelli di cipolla (deliziosi), verdure in panure, stoccafisso e nostranissime fette (una lieta scoperta per i miei ospiti foresti). Quindi crudo di stoccafisso alle cipolle di Tropea, risotto allo Champagne con pistilli di zafferano, turbante di branzino. Un buon Pigato Vitis Colledora reggeva bene tutta la cena. Classica Tarte tatin, Moscato, frivolezze e caffè (incredibilmente di buona fattura, cosa insolita nei ristoranti).

Spederete circa 50 euro, per una serata indimenticabile, tra il riverbero delle tremule luci sull’acqua e la ferma suggestione delle luci cittadine e collinari. Anche il venticello stuzzicarello ha fatto la sua. D’accordo era appena iniziato l’autunno. E per l’inverno? In attesa che si liberino spazi preziosi per installare un ristorante permanente, ci si può consolare con il fatto che finalmente i frequentatori del Centro Congressi della Sibilla avranno un servizio catering all’altezza della bella nuova sala.


CLIPPER

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Se verso la Torretta di Savona (la Torre della Quarda) attraversate i portici (la nobile via Paleocapa), sul lato sinistro al n.32r incontrerete un locale di prodotti dolciari di alta gamma trasformato in caffè. Si tratta di Clipper, che adesso è diventato Tea Coffee & Fine Foods come recita l’insegna. A gestirlo due maestri del buon gusto: Giovanna Albezzano e Luca Simion. Mentre vi fate servire il caffé del vostro aroma preferito (io amo l’arabica pura), non potrete fare a meno di perdervi tra le scaffalature di legno prezioso. Scoprirete ogni tipo di cioccolato, caramelle, biscotti, tea, caffè, canditi, ecc. purché di alta qualità. Una volta che avrete “adottato” qualche prodotto, il “vostro” cioccolato preferito, il “vostro” tea soave, le “vostre” pasticche balsamiche e taumaturgiche, quelle che vi fanno riconciliare con la vita, bene vi converrà farvele annotare e prenotare le scorte per tempo. Potrete così avere prodotti sempre freschissimi. (Per controllare gli arrivi tel.019 811820).


CREMERIA BARABBA

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Non pago di ristoranti e trattorie ogni tanto mi aggiro tra bottegucce e calate a scoprire incognite delizie. Ve ne segnalo tre adatte per tutti i palati.

Se amate passeggiare nei viali, vi consiglio la solenne maestosità di Corso Italia dove, superato il tintinnare delle monete della locale Cassa di Risparmio, potrete scoprire altri segreti ben più ghiotti di quelli finanziari. Per esempio il segreto di Maria Genna, ceramista e cakes designer, ma la definirei piuttosto una scultrice di zucchero, che opera presso la Cremeria Barabba di Massimo Tarricone (corso Italia Savona). Lei usa tutti gli attrezzi della creta per modellare una pasta di zucchero a velo, glucosio ed acqua di sua invenzione. La gumpaste, che usano tutti, la lascia fredda. Passate ad ammirare i suoi monumenti pasticcieri, che erige sulle torte, resterete a bocca aperta. Se avrete il cuore di chiuderla, potrete assaggiare una delizia che si scioglie in bocca. Certo il capolavoro scomparirà… ma c’è sempre l’utile compromesso di fotografare prima la torta e divorarla poi. Saprete così se vi risulta più indigesta una torre merlata od un ponte levatoio.


BIO BIO 

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Sempre a Savona nella centrale Via Manzoni 53 r- (Tel.: 019 827123) si trova Bio Bio, un negozio di alimentari diventato ormai un appuntamento imperdibile per gli amanti dei prodotti biologici.

La qualità dei prodotti è la carta vincente, ma si sa che la qualità ha un prezzo alto da pagare. Tuttavia ogni giorno si possono trovare promozioni per una continua occasione di risparmio.

Il personale è assai professionale e competente, sempre preparato per consigliare al meglio su problemi di alimentazione quali celiachie, intolleranze alimentari, allergie, diete vegetariane e vegane, svezzamento naturale e corretta alimentazione.

La varietà dell’offerta è un punto di forza: oltre tremila prodotti fra frutta e verdura, pane fresco a lievitazione naturale, latte e latticini, gastronomia, bevande, the e infusi, omogeneizzati, e tutto quello che di buono e Bio si possa desiderare, ed il tutto confezionato con imballaggi il più possibile riciclabili per fare bene anche al mondo in cui viviamo.


DROP 

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Si chiama Drop l'hamburgeria e cocktail bar che ha aperto sul far dell’estate a Savona in via Pia 5R tel. 019 770 0795. Si tratta di un locale molto trendy, un pezzo di Milano che approda in Riviera. Il nome è presto spiegato. É un termine sartoriale utilizzato per definire la vestibilità di un abito (ed il sottoscritto, rotondetto, lo conosce bene), un numero che indica la differenza in cm della semimisura del petto e della vita. Ma che c’entra con un locale di cibo? C’entra almeno per due motivi: il primo è che la sede è “condivisa” con la sartoria Sanvenero, il secondo è che qui gli hamburger (e non solo) si confezionano su misura con la complicità del cliente.

Ma andiamo con ordine. Da Drop, old fashion e modernità vanno a braccetto. Già dall’insegna e dall’arredo l’atmosfera è datata anni ’30 e la scala appesa al soffitto (una citazione della Casa sulla Cascata di Frank Llyod Wright), che conduce al soppalco d’acciaio e vetro, lo conferma. Ma poi c’è il gusto del recupero integrale delle antiche pareti come fossero graffiti disegnati dal tempo, che è molto moderno. 

Il menù lo compone il cliente stesso scegliendo tra diverse combinazioni suggerite tra i possibili ingredienti: pane, salse, ortaggi, carne, pesce, ecc. per cui i piatti sono personalizzati. E diciamolo francamente, sono uno più buono dell’altro, con materie prime eccellenti ed una cura ed un amore nella realizzazione che fanno diventare un pallido ricordo il fast food. 

Ho naturalmente dovuto controllare e ricontrollare parecchie volte per avere la certezza che non si fosse trattato solo di un caso fortunato (cosa non fa di sacrifici il vostro cronista per garantirvi la qualità della sua recensione) ed ogni volta l’ho abbinato con un drink diverso.

Esemplifico alcune esperienze. 

Bun di semi vari, patty di Black Angus farcito con rucola, guacamole, cheddar e bacon, abbinato ad un classico delle Bermuda, cioè l’oscuro e burrascoso, Dark and Stormy (6 cl di rum scuro, 10 cl di ginger beer, che è un soft drink a base di estratto della radice di zenzero, cioè zingiber officinale, zucchero, acqua, succo di limone e lievito).

Bun Integrale con patty di Fassone, con toppings di cipolle caramellate, peperoni grigliati, stracchino e la mitica Salsa della Casa, abbinato con un long drik fresco e dal sapore deciso il Dégueulasse (il “disgustoso”) preparato con Cynar, Asinello e Tonica. L’Asinello (che prende il nome dall’etichetta che raffigura la leggenda di Pacciugo e Pacciuga e della loro soma) è un vino bianco aperitivo corochinato prodotto da uva cortese che viene infuso con quindici erbe (tra cui, radice di genziana, cardo santo, timo, origano, cannella, radice di rabarbaro, corteccia di china calissala, salvia sclarea, bacche di ginepro, assenzio pontico, condurango, legno di quassio).

Bun dal gusto deciso con burger di manzo alla cipolla caramellata a cottura lenta, senape di Digione con formaggio buche de chevre, abbinato con Ü Nesciu (tequila blanco, miele d’agave, estratto di ananas, succo di lime, bitter jamaican jerk).

Bun tutto ligure con burger di manzo, asparago violetto di Albenga, bruzzo della valle Arroscia, uovo al tegamino, abbinato al Cengio Mule, una variante locale del Moscow Mule che omaggia la locale valbormidese distilleria Origine, (4,5 cl vodka, 12 cl ginger beer, 0,5 cl succo di lime fresco, 1 fetta di lime).

E per tenermi leggero (la linea d’estate è tutto) ho provato anche un’insalata, diciamo così peaklabel, fatta di misticanza, pomodorini, pancetta croccante, cipolla caramellata, formaggio di capra, frutti secchi, miele, semi di quinoa, avocado, edamame (mitici fagioli di soia acerbi), germogli di soia, salmone crudo. E poiché in quell’occasione ero a dieta, l’ho abbinata solo con una birretta, la ceca Pilsner Urquell, per rendere omaggio a chi ha inventato lo stile pils che ha rivoluzionato le birre lager.

Ci tornerò, ah se ci tornerò. Ci vediamo là.

FUORI TUTTI

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Nella darsena Savonese, nella centralissima Piazza D’Alaggio, al n.5, potrete scoprire un piccolo ma caratteristico locale in stile marinaro. Il nome non sembra proprio il massimo per l’ospitalità, Fuori Tutti. Penserete subito alla torta di riso finita. Niente di tutto ciò. Lo chef Massimo Veronesi e la sua collaboratrice Raffaella Capraro sono simpatici e cordiali. Il segreto del nome sta nella birra artigianale italiana che vi servono: la mitica Extra Omnes, che tradotto… La potrete gustare nella versione Zest e Triple. Favolosa. Per mandarla giù potrete affiancare un tagliere di formaggi o di salumi. Ma troverete anche focacce e schiacciatine farcite niente male. C’è comunque sempre un succoso piatto del giorno (o meglio della notte): stinco alla birra, chilly di manzo, zimino di ceci e stoccafisso. Prezzi popolari. Un salto nel passato (se avete qualche nostalgia chiamate al 3479821914 e prenotate).


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A dispetto di molte credenze la farinata non è un prodotto tipicamente ligure, bensì pisano, tuttalpiù livornese, con radici assai antiche: latine e greche. In Liguria ci è arrivato per fatalità nel 1284. Le galee di Genova, vincitrice su Pisa, alla Meloria, furono coinvolte in una terribile tempesta. Nel putiferio, barilotti d'olio e sacchi di farina di ceci si rovesciarono e mescolarono con acqua di mare. La fame fece il resto. Non essendoci altro a bordo si allestì un pasto fatto di purea salata di farina di ceci e olio, asciugato al sole. Non doveva certo essere granché. Ma tornati a casa, carichi di gloria e di fame, il racconto epico infervorò la mente di qualche ingegnosa massaia che replicò con successo l’improbabile ricetta, cuocendola però al forno, in un "testo", una teglia bassa in rame stagnato, e chiamandola, per scherno agli sconfitti, l'oro di Pisa. Era nata la farinata. Cibo povero, usato come piatto unico, certamente ingegnoso, dà un buon sostentamento grazie alle vitamine, B e C e al fosforo contenuti nella farina di ceci. Sazia certamente la pancia, ma non c’è prova comunque che faccia diventare anche più intelligenti. Come spesso succede per ogni cibo povero che si rispetti, la sua riscoperta ha portato in tempi più recenti e ricchi, molte varianti. Ed eccola abbinata al rosmarino, ai cipollotti, ai carciofi, con stracchino, con gorgonzola, con pomodorini e rucola, con salsiccia o bianchetti. Una variante di quella di ceci, tipica di Savona, è prodotta con farina di grano spolverata di pepe nero, ha colore bianco, uno spessore minore ed una maggiore croccantezza rispetto a quella di ceci. La diffusione nel Mediterraneo ne ha cambiato il nome. Così la fainâ de çeixi del genovese è diventata il turtellassu nel savonese, la socca nel nizzardo, la cade a Tolone, la calda calda nel carrarese, la cecìna in Versilia, la bela cauda nell'oltregiogo, la fainè nel sassarese, il fainò nel carlofortino, la calentita a Gibilterra, la caliente in Marocco. Il bello è che oggi tutti ne rivendicano l’invenzione e l’esclusiva tipicità. Paradossi dell’era della DOP e della IGP. Il successo dell’alimento è stato comunque tale da creare locali specifici in cui la si può acquistare per l’asporto o la si può mangiare accompagnandola con un bicchiere di buon vino. Sono le sciamadde (letteralmente "fiammate") caratterizzate dal grande forno a legna e da un odore tipico di fritto e di legna arsa. In cerca di sciamadde a Savona ne ho trovate tre che voglio raccomandarvi.

La prima, storica e centralissima, è Vino e Farinata in via Pia 15r cell.3473784276, la seconda risponde al nome incredibile di Esco Pazzo in via Montenotte 75r tel.0198489309 ed infine in periferia fornacina si trova L’Arcata dell’Homo in via Saredo 100r tel. 019801670.


LA COLONIALE 

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A Savona nel quartiere di Villapiana in Via S. Lorenzo, 38/40/R, (Tel.: 019 823885) si trova La Coloniale, una drogheria che è più di un negozio, è un’istituzione, gestita da Franco Oscar e Pia Mondo. La storica drogheria è cresciuta con il quartiere di Villapiana dal giorno in cui è nata, il 14 novembre 1971. È un luogo dove si può trovare di tutto: spezie, pasticceria, detersivi, bottiglieria, estratti vegetali, estratti per liquori, conserve, birre tipiche, marmellate, frutta candita, gelatine, liquori, ostie per torte, cesti regalo, ma soprattutto gentilezza, cordialità e simpatia.

Nel 1978 il negozio si è ampliato, annettendo l’attività attigua ed estendendo così la superficie di vendita a circa 200 metri quadrati. Negli anni Novanta sono subentrati i figli Patrizia e Alessandro, che ora portano avanti l’attività affiancati dal genero Raffaele e sotto la supervisione di Franco Oscar.

A Natale c’è un appuntamento fisso con i clienti, la Lotteria che propone bellissimi premi.

Oscar è stato per un decennio (dal 2000 al 2010) presidente del Consorzio Commercianti Artigiani (CIV) e ha portato avanti numerose iniziative che hanno contribuito ad animare il quartiere di Villapiana (manifestazioni come Arte in Villapiana, Miss e Mister Villapiana).


LA FILOSOFIA È UN CONO GELATO 

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Vi è mai capitato, quando gustate un gelato, di sentirvi un poco filosofi? C’è un perché storico. Per ora dovete memorizzare due parole: Café Procope. Facciamo un passo indietro, mille anni bastano. È da allora che comincia la storia di un alimento che dall’Italia ha conquistato il mondo. Non fu un pasticciere a realizzarlo, ma incredibilmente fu inventato da un macellaio e perfezionato da un pescatore. Ma furono i filosofi a decretarne il successo.

Tutto comincia dalla canna da zucchero che gli Arabi nel IX secolo importarono in Sicilia. Ibn Ankal scrive: «Lungo la spiaggia, cresce vigorosa la canna di Persia e da essa il sugo si estrae per pressione.» Raffreddando infusi a base di acqua, zucchero, erbe e spezie, attraverso il processo endotermico provocato dall'aggiunta di sale marino e ghiaccio dell’Etna, nascono gli antenati dei sorbetti. Viceversa in Sardegna dalla carapigna, latte ovino, frutta secca e neve di montagna, nasce l’antenato del gelato. Il gelato moderno è di epoca rinascimentale. Un macellaio fiorentino, Ruggeri, grazie a un preparato che comprende panna, zabaione e frutta diventa famoso al punto che viene chiamato a Parigi per prepararlo in occasione delle nozze di Caterina de' Medici ed Enrico d'Orleans nel 1533. Se Ruggeri fu geniale, Francesco Procopio dei Coltelli, pescatore siciliano, fu industrioso ed inventò la gelatiera. Capendo che tesoro aveva sottomano, Procopio, partì in cerca di fortuna e nel 1686 aprì a Parigi un locale, il Café Procope, dove venivano servite: acque gelate (granite), fiori d'anice, fiori di cannella, frangipane, gelato al succo di limone e d'arancio, sorbetto di fragola. Il successo fu sensazionale. Lo frequentarono attori della Comédie Française, intellettuali, filosofi, letterati, Voltaire, George Sand, Balzac, Victor Hugo, Diderot, D'Alembert, De Musset, il Dottor Guillotin (quello della tagliateste). È grazie al gelato che nascono le idee più brillanti. Ed il Procope diventa il più celebre Caffè letterario d'Europa. Persino Luigi XIV, nonostante fosse il Re Sole il gelato davanti a lui non si squagliava, concede a Procopio una patente reale per l'esclusiva di quei dolci. Ma a Savona i filosofi/gastronomi locali, dove possono mangiare il miglior gelato? La risposta è difficile. Tramontata con la dolcevita degli anni sessanta l’eccellenza delle creme del mitico Bar Sirito di Noli, impigritosi il fuoriporta ruspante e goloso della Gelateria Pastorino di Calice Ligure, oggi vi sono almeno tre gelaterie savonesi che si battono per lo scettro.

La prima si trova in Piazza Armando Diaz 17/R SAVONA e si chiama SUPERFRUTTO (Tel.: 019 800567). Nome appropriatissimo in quanto eccelle nei sorbetti. Bancone immenso, ottimo assortimento di gusti. Locale però da solo asporto (praticamente un corridoio). Sogno per lei l’apertura di un grande dehors neoclassico sulla piazza pedonale antistante il Teatro Chiabrera. La seconda si trova in Corso Vittorio Veneto 33/R presso i Giardini S. Michele, SAVONA, (Tel.: 019813765). Si chiama GELATERIA CORA, ma tutti la conoscono come La baracchetta. Ciò la dice lunga sulla dimensione del locale (infatti la coda per accedere al bancone la si fa all’aperto). Ridottissimo assortimento di gusti, ottime creme, encomiabile l’uso delle carapine a pozzetto. D’estate si può usufruire di un ottimo dehors aperto sul mare. Quanti amori sono nati là, galeotto un brivido per il gelato.

Ed infine last but not list, da oltre un secolo troviamo in Via Bartolomeo Guidobono 113/R, SAVONA (Tel.: 019 853103) LA CASA DEL GELATO. Buono il livello sia dei sorbetti sia delle creme. Ma il pezzo forte sono le grandi coppe composite che vengono servite ai tavoli nell’ampia sala. Il che la rende agibile tutto l’anno. Se non si fosse capito io adoro i gelati e, quando posso, torno nella mia bella Sicilia natia per un Festival Internazionale del Gelato specialissimo: la Nivirata, che vuol dire nevicata, appuntamento annuale che si svolge ad Acireale (CT) durante la seconda settimana di luglio. Regina la granita, Re il gelato.


LE BUFALE DI CUNEO

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Anche se il banco taglio della grande distribuzione ha raggiunto ottimi livelli di qualità e di varietà, tuttavia a spasso per Savona si trovano ancora boutique del gusto di altissimo livello. Il vostro indefesso recensore del gusto non poteva mancare ad un appuntamento che le appena trascorse feste di Natale hanno ulteriormente messo in primo piano.

Ho iniziato il mio tour nell’Oltreletimbro e voglio segnalarvi due realtà diversissime ed in qualche modo complementari.

La prima è quella che si direbbe una boutique monomarca, «Le bufale di Cuneo», l’altra una multimarca ma dove si possono trovare DOP rare e pregiatissime, «Alimentari Parma 1».

L’allevamento «Moris» di Caraglio, di proprietà di Franco Morisiasco, conta mille capi, per una produzione quotidiana di 2.500 litri di latte e 300 kg di «Mozzarella di bufala Cuneo» con marchio registrato. Un punto vendita ha aperto di recente in corso Tardy e Benech all’angolo con Via Carissimo E Crotti 41 – 17100 Savona (SV) cell: 389 0032754. Nel nuovo negozio di Savona, non mancano la carne e i derivati (salumi e insaccati) e altri formaggi, sempre di bufala. Consiglio la burrata di bufala, i bocconcini, la scamorza affumicata, il caciocavallo e la carne cruda di bufala da fare in tartare.

L’ALIMENTARI PARMA 1

L’Alimentari Parma 1 di Marialuisa Lamoretti Savona si trova in Via Carlo Collodi, 39/R, 17100 Savona Telefono: 019 803038. L’esposizione rinnovata in un prestigioso arredamento firmato da Cavigar (la Ferrari degli arredamenti per negozi) è calda e ricca di essenze lignee, pavimento, pareti perimetrali e soffitto sono rivestiti in legno, dal rovere color miele all’abete spazzolato. Il banco dal frontale a scacchiera irregolare è costituito da essenza di canaletto, rovere grigio e rovere naturale. Nel retro, tramogge pane e ripiani in pendant con la linea rustica dell'arredo sono illuminati da sospensioni in policarbonato trasparente e bianco opalino. Tocco inaspettato è lo "Shangai" porta salumi per l'esposizione dei prosciutti.

Ma la meraviglia travalica il vetro dell’esposizione e riempe prima gli occhi e poi l’aroma invade. Qui ho trovato formaggi preziosi: Bitto, Caciocavallo Silano, Canestrato Pugliese, Casciotta d'Urbino, Formaggella del Luinese, Formaggio di Fossa di Sogliano, Formai de Mut, Pecorino delle Balze Volterrane, Pecorino di Filiano, Pecorino di Picinisco, Piacentinu Ennese, Puzzone di Moena, Salva Cremasco, Spressa delle Giudicarie, Strachitunt, Valle d'Aosta Fromadzo, Valtellina Casera, Vastedda della valle del Belice

Per non dire dei salumi: Capocollo di Calabria, Lard d’Arnad, Pancetta di Calabria, Prosciutto di Carpegna, Prosciutto Veneto Berico-Euganeo, Salame di Varzi, Jambon de Bosses.La tirannia dello spazio non mi permette di aggiungere altri prodotti.

Una considerazione di fondo voglio comunque farla: per questa tipologia di negozi non c’è crisi (come invece succede per il commercio generalista indifferenziato che non regge il confronto con la grande distribuzione ed è costretto a chiudere). Questa via intrapresa dai commercianti più oculati e lungimiranti è la giusta risposta.

Meditate gente... ma soprattutto sostenete il commercio locale di qualità con i vostri acquisti.


MINUTO CAFFÈ 

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Minuto Caffè di Savona, fondata nel 1850, è la più antica torrefazione del territorio: importa e tosta caffè pregiati 100% arabica da tutto il mondo per bar, consumo domestico e monodose.

In una politica volta al raggiungimento dell’eccellenza l’azienda utilizza processi di tostatura lenta con raffreddamento solo ad aria per ottenere un’eccellente resa di crema e aroma. E’ stata tra le prime in Liguria a dotarsi di un impianto di confezionamento sottovuoto per confezioni da 250gr completamente automatico, di un sistema di controllo peso computerizzato e stampante fine linea per rintracciabilità dei lotti, di un sofisticato macinino a regolazione micrometrica per ottimizzare la resa della macinatura espresso.

Il sistema di confezionamento in grani, produce confezioni fino a 1Kg con valvola unidirezionale, predisposto per il confezionamento in atmosfera modificata di azoto per incrementare la conservazione.

L’azienda è in grado di proporre, oltre al prodotto, anche la fornitura di attrezzatura per il caffè da bar (professional use) e in cialde (servings), nonché di essere partner per la formazione nella caffetteria e il bartending moderno, grazie alla collaborazione con la Flair Academy di Milano, tra le più accreditate scuole del Nord Italia.

Dal 2001 è l'unica torrefazione ligure membro dell'Associazione Caffè Speciali Certificati, che certifica con una procedura ISO 9001/2000 le migliori origini di caffè verde per la preparazione dell'espresso.

Ha ricevuto due medaglie d'oro all'International Coffee Tasting 2008 tra 130 produttori internazionali.

I vecchi savonesi se le ricordano bene le due torrefazioni storiche della città: Minuto Caffè, una volta in via Montenotte, dove oggi c’è la farinata Esco Pazzo, e Caffè Tre Moretti che ancora oggi sta in Piazza Giulio II. E ricordano quando i loro genitori raccontavano che una volta il caffè lo si comprava verde nei negozi di prodotti secchi ed esotici, con fave, fagioli, lenticchie, carrubbe, ecc. ed ognuno se lo tostava a casa propria come meglio credeva.


UNIVERSO VEGANO

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Il mondo è bello perché è vario. E spesso vario è un eufemismo per dire contraddittorio. Pensate quindi lo stupore del vostro recensore di tutto ciò che ruota attorno alla sfera del gusto quando, passando in via Caboto a Savona, scopro un’accattivante insegna dove campeggia un logo che definire ossimoro (cioè la mescolanza incontrollata di due opposti, “acuto” ed “ottuso”) è ottimistico: Universo Vegano TM.

Avevo di fronte a me un locale in cui si mangia secondo l’etica vegana, ma aperto in franchising (cioè la formula commerciale più ipercapitalista che esista) secondo una logica psicologica che sfrutta la competizione con il tanto vituperato (chissà perché?) McDonald con una sfiziosa pubblicità comparativa, in cui si mostra la gigantografia di un panino con dentro un appetitoso hamburger ma “vegetale”. Fino a ieri credevo che il termine vegan (contrazione dell'inglese vegetarian) fosse solo un talebano scavalcamento integralista dei “blandi” vegetariani (i vegani non sono alieni provenienti dal sistema della brillantissima stella Vega, costellazione Lira, ma vegetariani non consumatori di latticini). Essi si riproducono secondo la apprezzabilissima prassi dei mammiferi (e non in baccelli, come sarebbe giusto) e praticano una caparbia etica di vita basata sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali (per alimentazione, abbigliamento, spettacolo e ogni altro scopo). Credo che Dio non abbia sbagliato creando quella magnifica parte del corpo femminile che apprezziamo sin dalla nascita (ed anche in età adulta) con vari approcci sensoriali (gusto, vista, tatto) e neppure che la presenza di denti canini nella nostra bocca possa essere considerata onnivoramente riprovevole, per cui amo il latte con il miele, l’omelette al bacon e la fiorentina senza sentirmi blasfemo. Non mi colpevolizzo neppure per possedere scarpe di cuoio, maglie di lana, fazzoletti di seta, un autentico piumino d’oca ed un tribale anello in osso.

Vado volentieri al circo “equestre”, resto incantato per ore a guardare i progressi dell’acquario di mio cognato e sono anche disposto ad indossare il mezzo tight e cilindro grigio d’ordinanza per realizzare un sogno della mia vita: assistere al Derby di Epsom accanto alla regina Elisabetta. Gestisco, credendomi indegnamente virtuoso, un piccolo orticello secondo i dettami dell’agricoltura biologica concimando però con stallatico e cornunghia. Ho letto Il crudo e il cotto di Lévi-Strauss e nutro forti perplessità nutrizioniste sul fruttarismo e il crudismo vegano, alla luce delle esperienze un poco datate dell'homo erectus e di quelle di analisi fenomenologica empirica più attuali sulla voracità con cui si nutre mio figlio adolescente. Vado con gli amici a pescare spensierato, ma porto comunque rispetto per le idee altrui, anche quando le considero “pazzerelle”. Excusatio non petita: ho assaggiato il miglio, l’inca quinoa, il bulgur, il cous-cous, il seitan, il tofu, il tempeh, ho condito col tahin, lo shoyu, il miso, il tamari, ho dolcificato con il malto. Ammetto che l’emissioni di gas serra in chilometri equivalenti per una dieta onnivora con prodotti da agricoltura non biologica è di ben 4758 km mentre quella di una dieta vegana con prodotti da agricoltura biologica è solo 281 km. Insomma sono un modaiolo figlio perduto dei nostri tempi. Con questi pregiudizi varco la soglia del lindo ed accogliente Universo Vegano TM e chi trovo dentro? Non dico che mi aspettavo un monaco Jainista, con mascherina e scopetto rigorosamente vegetaliano (e non vegetariano come erroneamente si scrive), ma trovarvi dentro un paffuto giovane intabarrato in una divisa verde corrispondente della rossa del McDonald mi ha fatto pensare. Questione di un attimo. Poi mi sono buttato su aperitivi e panini, che ho trovato buonissimi e molto ben confezionati. Insomma anche se non vi ero entrato come in un tempio ne sono uscito con una notevole pace interiore (che solo la venalità delle malelingue può definire come la sensazione che si prova per aver saziato l’appetito). Vi tornerò certo prima del 1º novembre data in cui si festeggia il World Vegan Day.

Il fast food per vegetariani, Universo Vegano V36, emigrato dalla centralissima via Caboto in Corso Agostino Ricci 211R presso il Centro Commerciale Il Gabbiano, T.019810998. Si tratta di molto di più di una paninoteca classica. Potrete gustare la “carne non carne” di Beyond Meat, irrinunciabile per i clienti vegani. Le piadine sono chiamate veghine, anche nelle versioni marine oppure vegan spicy, così come la cotoletta è di funghi con le patate al forno. Piace ricordare che indubbiamente il gusto delle proposte è buono. I prezzi sono più alti di quelli dei fast food dove si mangia la carne, fatto razionalmente inspiegabile, visto che la carne ed il pesce sono prodotti molto più cari della frutta e degli ortaggi, ma vuoi mettere pagare la novità?

GASTRÒ

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Nella continua ricerca di cose nuove (o di cose vecchie riciclate come novità) nel settore del gusto, oggi voglio parlare di tre proposte di nicchia un poco inconsuete sulla piazza di Savona.

Tutte e tre navigano nella Terra di Mezzo che sta tra il vegano, il bio, la tradizione, il fast food, la tavola calda, il bar con cucina, l’asporto e soprattutto l’inconsueto semplice, tanto per distinguersi. La prima la troviamo in Via Aonzo 37R T. 3201662656 si chiama Gastrò ed occupa i locali lasciati vuoti da un eccellente ristorante che si chiamava L’Angolo dei Papi. Già l’orario è inconsueto dalle 9.00 alle 22.00. Quindi apre per le colazioni di chi ha la possibilità di alzarsi tardi, si trasforma subito in negozio di alimentari e gastronomia, che però puoi degustare in loco per una pausa pranzo ad ogni ora fatta con più portate nello stesso piatto scelte direttamente dal banco dove sono già state cucinate, prosegue con merende e aperitivi, ma chiude per le cene di chi va a letto presto. La cucina è fusion con alimenti biologici (ma troverete anche la cucina tradizionale con un’ampia offerta vegetariana), c’è il pesce del golfo ligure (ma troverete anche il salmone), la pasticceria infine è “naturale” (un aggettivo insolito, come la dichiarata assenza di zucchero ed edulcoranti). Il locale ha un arredo informale vintage ma con molta cura nei dettagli, che giustificano un rapporto qualità-prezzo accettabile.

FUORIDALLERIGHE

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Fuoridallerighe, è il locale vegan-vegetariano, ma non troppo e non solo, di Via Pia 118/R, 17100 Savona, T. +39 019 450 1094. Locale piccolo carino e particolare. Alla prenotazione però è meglio specificate se non volete il menù vegano, così lo trovate. Se ordinate vegano troverete piatti coloratissimi con riso profumatissimo, tante verdurine, carotine, finocchi, rollo di bietole. Un trionfo di sapori. Perché vegano non vuol dire necessariamente scialbo e sciapo. Per i vegani è indubbiamente il top ma per tutti gli altri qualcosa di più di uno sfizio da soddisfare.

PASTICCERIA ASTENGO 

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Una volta si trovava nella storica via Pia, ma la trovi nel cuore di Savona, in via Montenotte, vicino al solenne monumento ai caduti di Piazza Mameli, quello in cui squilla la campana alle 6 pomeridiane e tutta la città, per rispetto ai suoi caduti in guerra, si arresta in un lungo minuto di immobilità. E’ la premiata ditta Amaretti Astengo. Qui vige il sacro rispetto delle tradizioni e delle cadenze delle feste annuali, pienamente giustificato da una cura artigianale che privilegia l’uso di prodotti stagionali. In questo periodo quindi bisognerà soprattutto cercarvi biscotti quaresimali, dolcetti di chiara derivazione monastica, perché privi di grassi, rispettando (ma sarebbe più onesto dire aggirando) così il precetto di “mortificazione della carne”, fatti per essere mangiati inzuppati, che a seconda della diversa provenienza regionale variano nella composizione e aromatizzazioni (mandorle, nocciole, buccia d’arancia, acqua di fiori d’arancio, cioccolato, caffè) e, naturalmente nei nomi (cantucci serviti col Vin Santo in Toscana, quaresimali serviti col Marsala in Sicilia, ecc.). La ditta nasce nel 1878, da un matrimonio fortunato, quello tra l’intraprendente pasticciere Giacomo Astengo e la bellissima miogliese Mominin Vivaldi, che in dote forse portò poco corredo ma un tesoro di ineguagliabile bontà: la ricetta segreta del nonno per fare gli amaretti. Presto questa bontà conquistò tutti i palati e, tra i più illustri clienti, vi fu il grande scultore Antonio Brilla, che, per sdebitarsi di tutti i momenti di bontà con cui gli Astengo avevano deliziato la sua vita, donò loro uno splendido angioletto in legno policromo che ancora oggi è il marchio di fabbrica della ditta. Giunta alla quinta generazione, con Giorgio ed Elisabetta Astengo, questa dolce genia di artigiani pasticceri non ha dormito sugli allori e, tra le tante rivisitazioni-invenzioni, consiglio vivamente i parigini, fatti con pasta di mandorle ricoperta di cioccolato, o i dolcetti con pistacchio e peperoncino, sempre al cioccolato.

PASTICCERIA BESIO

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Quando, per iniziare bene una giornata, nella tua caffetteria preferita, butti l’occhio nel bancone vetrato dei croissant, per decidere cosa abbinare al tuo cappuccino, lo sguardo non può che cadere su un cornetto specialissimo, che non ha niente a che vedere con quell’assortimento dozzinale di brioches surgelate scaldate all’alba, nel fornetto elettrico, dal barista ancora assonnato.

Un cenno d’intesa che mormora: “Ah, vuole la brioche di Besio”. Così si riconoscono tra loro gli intenditori. Ma il consiglio più vivo è di risalire alla fonte ed andare direttamente in via Sormano a Savona, dove sorge, dal 1902, il Laboratorio Pasticceria Besio, già fornitore della ex Casa Reale.

Quasi un secolo portato con fierezza dalla famiglia Besio-Torello, giunta alla terza generazione di pasticcieri d’eccellenza. Il motto è semplice, ma impegnativo: continuità col passato pur in un costante rinnovamento. La differenza la fa la scelta di creare soprattutto prodotti freschi, da consumare in un tempo relativamente breve, questo li distingue da tutti gli altri.

Un consiglio: chiedete gli specialissimi capricci al rhum, una via di mezzo fra il dolcetto e il cioccolatino, prodotti rigorosamente a mano, non utilizzando estratti ma rhum puro. Due piccole meringhe unite con farcitura di crema pasticcera e rhum, il tutto ricoperto con cioccolato.

Si tratta di una personale reinterpretazione, nata negli anni sessanta, come risposta ai classici cuneesi ed alle loro infinite varianti. Infatti, accanto al dolce classico creato all’inizio del ‘900 da un imperdonabile “errore” del maestro pasticciere Pietro Galletti da Dronero, che cercò di salvare con una camicia di cioccolato delle meringhe farcite con crema pasticciera aromatizzata al rhum, che si erano “bevute” nottetempo tutto il liquore, di cuneesi ne esistono anche al Grand Marnier, alla Nocciola ed al Cremino di nocciola.

ALALUNGA PESCATORI 

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Street food, che passione. Per giovani ed evergreen. Tre proposte per una città di mare che giustamente deve profumare di pesce.

Nel cuore della città.

In via Calata Pietro Sbarbaro, sul molo Cu de Beu nella vecchia darsena è attraccato il peschereccio di Alalunga Pescatori Savona (info 371 345 1210). Il giorno, mare permettendo, si pesca, poi si approda e si cucina. Dalle 19 in poi si può gustare il pescato del giorno. Più fresco di così. Vista Darsena, fritto freschissimo accompagnato da Prosecco, Virgin Radio in sottofondo. 

La qualità e la simpatia dei ragazzi sono decisamente palpabili. Unico neo il cartoccio di pesci è caro, visto il quantitativo che contiene, tenendo conto poi che spesso mancano calamari e gamberi. Lo si può considerare l’apetizer di un aperitivo perché per saziarsi bisognerebbe prenderne un certo numero.

PESCHERIA NATALINA 

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In Via Corsi Luigi 16/R Savona (info 019 824984) c’è la Pescheria Natalina di Daria Arecco, una pescheria storica con cucina di pesce da asporto. Il pesce è favoloso, fresco al cento per cento, un profumo davvero di mare, cucinato secondo le ricette tipiche della tradizione ligure. Qui le porzioni sono soddisfacenti ed il rapporto qualità prezzo più che accettabile. Di recente vi è una novità in più. Se desiderate consumare la vostra vaschetta in maniera più comoda basta fare qualche passo in più ed entrare nella Panetteria Sapore di Pane, Bar, Caffetteria, Tavola Fredda, Pizze, Focacce, Torte dolci e salate, in Via Luigi Corsi 10/r (info 019 808623). Qui potrete accomodarvi ai tavoli e completare il vostro pranzo integrandolo come meglio vi aggrada. Una sinergia preziosa che avvantaggia tutti, esercenti e clienti.

In periferia. In Via Giulio Cesare Vanini 11R, (info 019 828407) si trova La Lampara, pescheria eccellente, gastronomia da asporto e ristorantino. Locale accogliente e ben curato, con pesce freschissimo e cucinato come meglio non si potrebbe (si può vedere all’opera lo chef), buon vino, gentilezza e simpatia da parte dei proprietari e dello staff. Vasta è la scelta dei piatti che cambiano quasi quotidianamente secondo la disponibilità del pescato, 3/4 antipasti (freschissimi, leggeri, che consentono di proseguire tranquillamente il pasto), 4/5 primi, 4/5 secondi e naturalmente l'immancabile ed eccezionale frittura. Qualità ottima, quantità discreta e prezzo assolutamente proporzionato. Consigliatissimo per chi vuole qualcosa di più di un semplice street food.

RETROBOTTEGA 

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Via Untoria a Savona sta diventando il centro della nuovissima movida savonese. In men che non si dica sono sorti una serie di localini dove si compra, si beve, si mangia, si vedono spettacoli, si tira tardi (compatibilmente con la pazienza dei vicini). Tra di essi spicca Retrobottega, Via Untoria, 32r, Tel. 349 718 1402 che apre alle ore 18:30.

Una location stretta e lunga come un treno, arredata in stile vintage, ma che riserva alla fine una sorta di giardino incantato, che per le stagioni clementi è un’oasi di pace e di fresco. Sono andato in questo locale con gli amici, per fare due chiacchiere, gustare buoni drink e buon cibo (se vi va potete anche acquistare qualcosa, in fin dei conti sempre una bottega è).

Ho trovato tutto quello che stavo cercando, compresa la calma e la gentilezza del giovanissimo personale (cosa assai rara, tra le giovani generazioni ed in Liguria in generale). I cocktail, tra cui spiccano alcuni evergreen rivisitati, sono ottimi, anche se la carta ha una scelta ancora troppo limitata e gli apetizer si limitano solo ad un pezzettino di focaccina secca da pucciare in varie salsine. Se volete qualcosa di più bisogna ordinare dei piatti dal menù. Ottimo il tagliere di affettati e formaggi.

E' possibile cenare con una scelta sempre nuova di pochissimi piatti, gustosi e all'altezza del momento conviviale.

Ho lasciato nel locale un pezzo del mio cuore e una buona parte di quanto avevo nel portafoglio.

SESTRI LEVANTE

PASTICCERIA ROSSIGNOTTI

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A Sestri Levante ha sede la pasticceria Rossignotti (1840), crema e sfoglie, cannoli, cavolini con panna, torroni e torroncini che conquistarono il presidente Roosevelt, Greta Garbo e Guglielmo Marconi. Vetrine, banconi, arredi e macchinari sono sempre quelli del bel tempo che fu, l’incredibile profumo si rinnova ogni giorno.


VARAZZE

LAVORATTI CIOCCOLATTI A VARAZZE

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La ditta Lavoratti di Varazze produce cioccolato di alta qualità con la massima cura per i dettagli. Nasce nel 1938, come famiglia di giostrai, che svolge anche attività di produzione dolciumi e vendita diretta al pubblico (caramelle, bomboloni, zucchero filato, torrone etc...). Negli anni ’50, durante il periodo estivo, si era specializzata nella confezione e vendita diretta sulla spiaggia di krapften, giungendo a quote di mercato considerevoli (oltre 2000 pezzi confezionati e venduti direttamente ancora caldi ogni giorno). Nei primi anni ‘70 viene introdotta la lavorazione del cioccolato, con punte di eccellenza per il Boero, celebre cioccolattino contenente liquore e ciliegia, creato dal fondatore, Lavoratti Aliberto. Nel 1991 la ditta si trasferisce nella nuova sede, quella  attuale, e avvia un processo di innovazione ed ampiamento della gamma, che la porta a produrre praline, dragee, soggetti cavi, tavolette, preparati per cioccolato in tazza, uova di pasqua, specializzandosi in progetti su misura per il cliente con personalizzazione di packaging e prodotto. Nel corso degli anni alcuni di questi prodotti sono stati brevettati, come la bottiglia aromatizzata allo cherry, al rhum e allo champagne vincitrice di premi in divesi concorsi, infatti l’azienda cura personalmente l’aromatizzazione dei prodotti partendo da ecru provenienti da tutto il mondo.

L’Azienda è certificata HACCP.